147- Behind the dress

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Bradford

Da qualche minuto Zayn aveva infilato le sue mani sotto al mio vestito e con dei movimenti abituali me lo aveva sfilato da sopra, per lasciarlo cadere nel bel bezzo di quel bagno e sulle piastrelle poco igieniche del pavimento.

Non aveva nemmeno perso tempo a spogliarsi del tutto o a togliermi le mutande prima di farmi sedere sopra alla sua erezione che da qualche minuto era stata liberata dall'elastico stretto dei boxer.
Aveva semplicemente preferito spostare il tessuto di cotone delle mie mutande ed afferrare il suo sesso tra le mani, da sotto i jenas scomodi, per infilarsi violentemente dentro di me e restare lì inerme, immobile tra le mie gambe.

Il mio corpo era gelido, intorpidito dal freddo di quella stagione e ricoperto di brividi a causa delle mani calde di Zayn, che con pienezza accarezzavano i miei seni e sfioravano provocatoriamente i capezzoli con i polpastrelli delle sue dita.
La mia testa era completamente gettata all'indietro, verso il vuoto, e Zayn procedeva nel baciare il mio corpo nudo con le sue labbra umide, di volta in volta, creando delle sottili scie di piacere lungo il mio collo e lasciandomi sussultare silenziosamente, mentre la sua barba solleticava piacevolmente la mia pelle.

Sentivo di appartenere completamente al suo corpo, ogni singolo atomo della mia persona era direttamente collegato a Zayn attraverso il contatto ed ogni minima emozione scaturita su di me era letteralmente dovuta da lui e dai suoi movimenti.

Mi piaceva poterlo sentire dentro di me, immobile ed eccitato come poche volte, e contemporaneamente desideravo poter porre fine a quello stato di fermo sopra di lui, mentre con calma torturava il mio corpo e lasciava il meglio a più tardi.

Avrei voluto muovermi sopra di lui, soddisfare quei bisogni che da ubriaca erano amplificati e sentirlo gemere a causa mia, incapace di controllare i suoi impulsi.

E ad ogni millimetro tracciato dalle sue labbra bollenti volevo sempre di più arrivato al sodo, smetterla di avvinghiare le sue spalle con le mie unghie e lasciarmi penetrare dalla sua durezza, mentre le sue mai procedevano nel rendere tutto esageratamente più bello, stuzzicando i miei capezzoli.

Non volevo più sentire il suo volto addosso, contro la mia mascella, contro le mie clavicole e contro ogni parte sensibile e a parer suo eccitante.

E bastò un'ultima ed insopportabile volta da parte sua, prima che potessi perdere completamente il controllo.

I pollici di Zayn tastarono ansiosamente la mia carne e i suoi denti sul mio collo sfiorarono la pelle delicata sulla quale da qualche minuto era fermo, involontariamente, facendomi trasalire.
E di tutta risposta scattai, rialzai il capo davanti al suo e salii con le mani dalle spalle fino al suo viso, afferrandolo fortemente prima che potesse far domande.

Lo costrinsi a guardarmi, impedii alle sue labbra ogni minimo contatto con i miei lati più vulnerabili e senza badare alla sua espressione confusa mi mossi sopra di lui, salendo e scendendo più e più volte lungo la sua erezione, rapidamente.
Non fui più in grado di controllare i miei istinti o di preoccuparmi del piacere che le sue mani mi donavano ad ogni insaziabile sfioramento.

Non controllai più nemmeno quale fosse la sua reazione alla mia presa di iniziativa.

Riuscii soltanto a concentrarmi a quei movimenti lesti sopra di lui, lasciandomi completamente andare a quella sensazione e stringendo gli occhi dal piacere.

Presi a salire e scendere sopra di lui con dei piccoli salti veloci e le mani di Zayn scesero ben presto sui miei fianchi, incontrollate, cercando di seguire quel ritmo spropositato e devastante che da qualche secondo stavano disturbando il suo auto controllo.
Ma si mossero inutilmente, visto che nonostante queste riuscii a soddisfare i miei bisogni con foga e con eccitazione, lasciando scappare dei soffocati ansimi dalle mie labbra.

Hostage II - ZAYNWhere stories live. Discover now