138- Parents

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Bradford

Non appena il silenzio avvolse quella stanza e mi ritrovai da sola dietro a quell'angolo, come un ladro in una casa sconosciuta; decisi di spuntare fuori e di lasciare da parte quella pessima figura che avevo fatto, mentre credevo che nessuno mi avrebbe visto.

Spuntai fuori da dietro la porta e Zayn era lì, attento ad osservare il mio corpo minuto e a spegnere un mozzicone sul posacenere che aveva tra le mani, mentre un sorrisetto sghembo affiorava sulle sue labbra.

Era appoggiato al banco della cucina, con i boxer addosso e un largo maglione caldo ed impregnato del suo odore, che per tutta la notte avevo stretto tra le mie braccia e che mi aveva fatto sentire a casa.

'Stavi...' fece per parlare, pronto a dire ciò che un attimo dopo avei dovuto ammettere; e non gli permisi di concludere quella frase con un tono colmo di malizia; 'stavo origliando', tagliai corto, camminando contemporaneamente verso il frigorifero.

Una volta lì e una volta evitata completamente la figura confusa e pronta a deridermi di Zayn, al mio fianco: aprii lo sportello con seccatura e guardai al suo interno, con l'ovvia speranza di trovare qualcosa da mangiare e di tenere alta la mia barriera di orgoglio, mentre Zayn cercava in tutti i modi di intervenire e mettermi a disagio.

'Questo è imbarazzante, non credi?' Lo sentii chiedere, seguito da una risatina.
E dovetti ammettere che era più che imbarazzante.

'Parli per me o per te?' Domandai distratta, allungando contemporaneamente una mano verso una confezione di merendine che giacevano lì forse dal secolo precedente e che, stranamente, sembravano aver sostituito completamente ogni tipo di alcolico.

'Parlo per te che ti sei fatta beccare ad origliare dalla mia ex fidanzata', rispose con superficialità, 'non hai mai saputo fare le cose di nascosto, tesoro', mi prese in giro.

E a quelle parole, più irritata che mai, mi voltai e scattai a guardarlo con la fronte corrugata, mentre stringevo ancora quel pacchetto tra le mani: 'perché invece non parliamo di te e di quanto tu mi ami incondizionatamente?' Domandai, inarcando provocatoriamente un lato della mia bocca.

'Okay, cosa vuoi per colazione?' Cambiò subito discorso, finalmente poco convinto di tastare ancora quell'argomento.

'Mi ami così tanto che persino le manette a letto con quell'oca, non sono servite a niente', risi, parlando con tutta la presunzione possibile, 'è così difficile dimenticarsi di me?' Gli domandai un attimo dopo, aggrottando la fronte con un falso interesse.

E Zayn sembrò non sopportarmi minimamente, quando al posto delle sue simpatiche prese in giro, me ne ero uscita con qualcosa di altrettanto compromettente anche per lui.

Scosse il capo con disprezzo e si voltò verso il banco della cucina, per afferrare una mela dal cestino che vi era appoggiato lì sopra e al quale non avrebbe mai fatto caso, se non lo avessi costretto ad evitare il mio sguardo.

'Vuoi una merendina?' Domandai, mentre la sua mano conduceva il frutto verso la sua bocca e i suoi denti mordevano un pezzo di quel cibo fin troppo sano, da essere considerato gustoso: 'no grazie, erano di Niall', mi liquidò, parlando a bocca piena.

Mi voltò poi le spalle e si incamminò poi verso il tavolo, con un passo lento e parecchio distratto, dove vi era un giornale piegato ed ordinatamente appoggiato sul legno.

Lo afferrò, lo portò sotto ai suoi occhi ed osservò la prima pagina con attenzione, mentre nuovamente faceva un morso dalla mela e sembrava esser davvero convinto del suo nuovo regime alimentare: 'sono venuto bene in questa foto, non credi?' Domandò di colpo, voltandosi un attimo per mostrarmi la sua faccia stampata in prima pagina, accanto a quella decisamente più in carne e meno stravolta di mio fratello.

Hostage II - ZAYNWhere stories live. Discover now