Cap. VII

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La costante attesa di qualcosa che
non accadrà mai, cos'è?

Speranza o illusione?

Andammo a sistemarci verso il prato, dove c'erano gli alberi che ci avrebbero protetto dal sole di mezzogiorno quando si sarebbe alzato.

Il borsone sulle mie spalle iniziava a farmi male e a pesare, ma per fortuna eravamo arrivate.

Guardai le due gemelle accanto a me e sorrisi verso la mia migliore amica. – Peppe ci raggiunge dopo? – chiesi, volendo assistere all'esperimento in prima persona. Io e Arianna ci saremmo nascoste dietro l'angolo mentre Irene e il suo costume andavano incontro a Peppe per vedere se lo traeva in inganno.

Se quando Irene provava a baciarlo lui non si ritraeva...bhe, addio Peppe.

– Si, ha detto anche che porta qualche amico. Delle nuove persone –

Irene, davanti a noi, mise a terra lo zaino della Noth Face, che le aveva regalato Francesco anni prima e che usava in continuazione. – Qui può andare benissimo – commentò, girandosi a guardare la piscina poco distante mentre il vento le sollevava leggermente alcune ciocche sfuggite allo chignon. Gli occhiali da sole le nascondevano gli occhi ma sapevo che sarebbero stati leggermente lucidi.

Sua sorella mi aveva raccontato che quella mattina, mentre uscivano dal palazzo, avevano incontrato Francesco ed era stato tutto tranne che gentile. Dire che l'aveva fatta soffrire ancora una volta era un eufemismo. E per aggiungere il danno alla beffa, ad aspettarlo fuori dal condominio c'era una ragazza che gli era saltata addosso chiamandolo "amore".

– Si, direi che va benissimo. Soprattutto perché si vede il bagnino. Adoro quando ci sono quelli giovani! – commentò Arianna leccandosi le labbra e buttando lo zaino accanto a quello della sorella.
– Sei fidanzata Ari!–
Lei alzò gli occhi al cielo e borbottio qualcosa che non compresi.

Iniziammo a sistemare i teli, spargendoci poi di ulteriore crema solare prima di toglierci i vestiti e rimanere in costume.

Io, sotto costrizione di Arianna ( anche se non troppa), avevo indossato un bikini nero che si intrecciava davanti, facendo sembrare le mie tette più grandi di quello che erano realmente. Era bello, a detta di Arianna anche sexy, e mi fidavo ciecamente del suo parere.

Irene aveva indossato un costume blu intero, anche se era parecchio scollato e l'unica cosa che lo rendeva intera era la strisciolina di stoffa che le correva per la pancia, coprendole l'ombelico. L'altra gemella invece aveva optato per uno striminzito bikini rosso fuoco, più simile a un completo intimo che a uno per andare in piscina. L'aveva messo apposta per Peppe, in modo che impazzisse per benino.

Sotto quel punto di vista eravamo identiche, ad entrambe piaceva stuzzicare, solo che lei era decisamente più sfrontata di me e non si bloccava in preda ad improvvisi attacchi di timidezza.

– Io direi di iniziare ad andare a bordo piscina, anche solo a riscaldarci e prendere il sole.. e rimirare i bagnini – propose Arianna, prendendo la sua cuffia bianca e iniziando ad andare sculettando.

– Asia ha detto se passava? – domandai ad Irene, riferendomi alla loro sorella maggiore.

– No. Usciva con delle amiche e andava al centro commerciale – . Questo voleva dire che dovevamo tornare a piedi, niente passaggio di ritorno.

Annuii e seguimmo Arianna verso la piscina comunale, evitando accuratamente la doccia gelata che dovevi fare. Al pomeriggio era calda, ma di prima mattina era come essere immersi in una vasca di ghiaccio.

Come Neve D'EstateWhere stories live. Discover now