Cap. XIX

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L' amore ti rende un ribelle , un rivoluzionario.
L'amore ti dà ali per volare alto nel cielo ."
Osho


Ancora non riuscivo a crederci mentre uscivo da scuola, prendendo le cuffiette e mettendomele alle orecchie, in modo da isolarmi il prima possibile dal mondo intero ed evitare di pensare a quello che avevo fatto poche ore prima.

Quando ero rientrata in classe ero talmente rossa e calda che la prof mi aveva chiesto se mi sentissi bene, senza nemmeno che dicessi la mia scusa. Avevo colto la palla al balzo e avevo passato la sua lezione in infermeria, parlando con Arianna e giungendo alla conclusione che le pazzie erano le uniche cose belle della vita, e che ogni tanto avevo il diritto di farle anche io.

Quando l'ora dopo ero rientrata in classe avevo scoperto che Luca era andato a casa, firmandosi la giustifica da solo, visto che era maggiorenne. Il che era servito a tranquillizzarmi e darmi il coraggio di restare in classe senza morire di vergogna per quello che avevo fatto.
Ma allo stesso tempo mi ero tormentata a chiedermi perché lo avesse fatto.

Galway Girl venne interrotta a metà del primo ritornello da un suono muto e guardai lo schermo che mi segnalava la chiamata dell'Idiota.

Senza nemmeno pensarci feci per chiudere, ma al mio pollice arrivarono le informazioni opposte perché mosse il telefonino verde.

- Ehi principessa -

- Non chiamarmi così - replicai fredda, pronta a mettere giù in qualsiasi momento. Seguii la massa di studenti che andavano verso la fermata della metro, lo sguardo basso e le cuffiette che mi isolavano.

- Ai suoi ordini... Alza la testa -

Lo feci e, parcheggiata sul marciapiede vidi, fra tutte le familiari e le auto risalenti al secolo precedente, una Giulietta blu acceso di ultima generazione, con Luca appoggiato alla portiera, il cellulare in mano.

Il suo sorriso si illuminò, mostrando le fossette sexy. - Lo vuoi un passaggio? Prometto di fare il bravo - disse, mettendo giù la chiamata visto che ormai gli ero davanti.

Guardai la macchina affascinata, come molti dei ragazzi che ci passavano davanti.

- Dai Sofi, fra poco viene giù il mondo, accettalo un passaggio -

- Cosa c'è sotto? -

- Un modo per scusarmi per averti fatto fare tardi a lezione - ammise, alzando le mani. Non sapevo se credergli o meno, ma aveva ragione: si sarebbe messo a piovere e non avevo l'ombrello.

Riflettendoci più a lungo del necessario, alla fine sospirai. - Va bene. Ma la musica la decido io -

Alzò le mani, in segna di resa, e si scostò aprendomi la portiera e facendomi cenno di salire.

Con il cuore in gola e la voce di Arianna che mi incitava a continuare e flirtare con lui nella mia testa, salii sentendo odore di Luca ovunque: menta e limone che mi pizzicavano le narici.

Gli interni erano neri e un cavo collegava l'Ipod alle casse dello stereo ultimo modello. Mettendo la cartella sotto i piedi e liberandomi le mani iniziai a guardare la sua playlist, ricordandomi una frase che avevo sentito in qualche film; era qualcosa come il fatto di guardare una playlist è come guardare l'anima di una persona.

Mi stupii quando vidi che c'erano anche alcune canzoni dei Qeen, Bon Jovi e altre leggende della musica.
Quel ragazzo continuava a stupirmi.

Selezionai It's my life nel momento esatto in cui Luca salì in macchina e chiuse la portiera.

Come Neve D'EstateWhere stories live. Discover now