Cap. XVI

155 14 0
                                    

Il destino è per perdenti . É solo una stupida
Scusa per stare ad aspettare qualcosa
Che dovresti andarti a prendere
Gossip Girl

Mi staccai di scatto, alzandomi mentre il cuore mi martellava nel petto volendo uscire e scappare, mentre la ragione tornava a farmi visita.
– Merda – sentii sussurrare a Luca, buttando la testa all’indietro sui cuscini e coprendosi gli occhi con i palmi delle mani. 

– Sofia? Dove sei? – insistette la vocina dal corridoio.

Lanciai a Luca uno sguardo preoccupato, ma capii che non sarebbe servito a nulla.

Con le gambe molli feci per alzarmi ma una presa calda, e decisamente forte, sul polso mi fece risedere. Nemmeno il tempo di girarmi che Luca si trovava a pochi centimetri da me, i suoi occhi con sfumature verde dorato incastonati nei miei. – Ti va di uscire stasera? –

La domanda mi colse di sorpresa, facendomi sentire uno strano vuoto allo stomaco. Ovvio, voleva uscire con me per finire quello che Maria aveva interrotto. Che porco. E per quanto mi fosse piaciuto, e mi era decisamente piaciuto, non avevo intenzione di svendermi per un ragazzo che non conoscevo, non bene come pensavo fosse necesaario.

Liberandomi dalla presa mi alzai, afferrando la maglia blu e rimettendomela senza esitazioni. – No – dissi, mentre, con le gambe di gelatina e i tacchi in mano ( rischiavo seriamente di cadere), mi avviavo verso la porta. Cosa diavolo mi era saltato in mente! Maledetta voce di Arianna!

– Cosa? E perché no? Prometto che farò il bravo –

Certo, come no. Mi girai, la mano già sul pomello della porta. – No, mi dispiace...io non.. Non posso –

Cercai di mantenere lo sguardo fisso nei suoi occhi, sapevo che se lo avessi portato anche solo leggermente più in basso mi sarei tradita da sola.

La porta si aprì, e per poco non mi investì. Maria, con un ghiacciolo quasi finito in mano, mi sorrise raggiante. – Eccoti! Vieni? Tocca a noi –

Annuii, sentendo la gola secca e le guance in fiamme all’idea di tornare in giardino. Dovevo avere i capelli tutti disordinati e sicuramente le labbra gonfie; per i primi rimediai con un elastico.
I secondi... Mi sarei inventata qualcosa.

– Eccoti! Vieni Sofi, tua zia sta iniziando ora! – disse Maura, appena ci vide comparire dalla casa. Lanciai uno sguardo a mio padre, che mi sorrise ignaro di tutto.

Se solo lo avesse saputo.. probabilmente sarebbe entrato e avrebbe riempito Luca di botte, anche solo per aver sfiorato la sua “bambina”.

Replicai con il mio miglior sorriso “ sto bene, non è successo in questi dieci minuti in cui mi credevate in bagno”.

Mi sedetti, guardando la zia mentre pescava un bigliettino, mimando la categoria film.

Fece tre, per indicare il numero della parola, per poi farci capire che la prima e la seconda erano unite. Indicò mio padre e il padre di Luca e Maura iniziò a sparare nomi. – Marito… figlio… maschio.. uomo –

La zia alzò i pollici. Uomo era la parola giusta.

Smisi di seguire, alzando ogni tanto gli occhi e vedendo che il fratello di Luca mi fissava, senza nemmeno tanta discrezione.

– L’uomo romantico – continuò Maura, la clessidra sempre più vicina alla fine.

Sbloccai il cellulare.
“Ari… ho appena fatto una cosa”

Il suo ultimo accesso era di venti minuti prima, quindi non doveva essere molto distante dal cellulare.

– L’uomo danzante… no… l’uomo.. l’uomo perfetto! –

– Si! Esatto! – esultò la zia, andando a sedersi al proprio posto mentre  Maura esultava. Il marito rideva e mio padre anche.

Il messaggio di Ari arrivò pochi minuti dopo. “ Cosa?”

“ Ho baciato Luca” ammisi, annotandomi di ricordarmi di cancellare la conversazione. Mio padre aveva il brutto vizio di leggere i miei messaggi da quando aveva scoperto che mi vedevo con alcuni ragazzi in prima superiore. Non lo faceva più, dopo l’ultima litigata che avevamo fatto, ma era sempre meglio essere prudenti.

“ Cosa!!!! OMG!!!! RACCONTA!”

Cercando di non dare troppo nell’occhio le riassunsi quello che era successo, di com’eravamo passati d parlare del suo amico morto e di come eravamo finiti sul letto a pomiciare, iniziando già a toglierci gli indumenti, e di come sua sorella fosse stata la mia salvezza. Se non fosse intervenuta.. non riuscirei a dire se mi sarei mai fermata. Probabilmente lo avrei fatto, ma ogni volta che gli stavo vicino il mio corpo reagiva e non riuscivo a impedirglielo.

Ricevetti la gif di una persona che urla, seguita da continue domande.

“ Ti è piaciuto?” – “ Si”

“ Come bacia?” – “ Benissimo”

“ Eri eccitata?” – “ Si”

“ Fatti lasciare da me. Puoi fermarti a dormire?”

Sorrisi, capendo che non mi avrebbe lasciato scampo. Guardai papà, impegnato a capire cosa stesse mimano Gigi. “ Immagino di si”

“ Ahhh! Ottimo, a dopo. Voglio ogni particolare, non mi accontento di monosillabi”

“ Sei con Peppe?”.

Come risposta poco dopo mi arrivò la foto di un selfie di lei e Peppe, al parco, sorridenti e con in mano una granita.

Sorrisi e le mandai un bacio prima di lasciarla al suo ragazzo.

*

– Luca! Vieni a salutare! – ordinò la madre, mentre ci accompagnava alla soglia.

Nessuna risposta, e forse era quello che speravo. Non potevo sapere che effetto mi avrebbe fatto rivederlo subito. Avevo bisogno di metabolizzare quello che avevo appena fatto, e perché non riuscissi a dimenticarlo e passarci sopra tanto facilmente come con gli altri ragazzi.

–  É sotto la doccia – ci avvertì Simone, tornando dal corridoio delle loro stanze.

Maura annuì, scusandosi per il comportamento del figlio, mentre ci salutava tutti con un abbraccio.

– Allora poi fammi sapere. É stato un vero piacere – replicò il marito, limitandosi alle strette di mano, che apprezzai decisamente di più.

L’unico abbraccio che realmente apprezzai fu quello di Maria, anche perché quello di Gigi mi sembrava troppo… affettuoso. Fantastico, in quella famiglia si passava da essere troppo freddi ad abbracciare tutti.

E poi c’era Luca.. No! Basta, non dovevo più pensare a lui!

Luca era sotto la doccia, nudo… SOFIA!!!

Sgranai gli occhi per il pensiero che avevo appena fatto e finii di salutare, chiedendo a papà il permesso di dormire da Arianna mentre tornavamo alla macchina.

Avevo assolutamente bisogno della mia migliore amica, e di togliermi Luca dalla testa.






Come Neve D'EstateWhere stories live. Discover now