Cap. XLIV

105 11 0
                                    

" Rifiutarsi d'amare per paura di
soffrire è come rifiutarsi di
vivere per paura di morire".
Jim Morrison


Recuperammo i cappotti e uscimmo, guardando la gente in fila che aspettava di entrare. La maggior parte erano ragazzi della nostra età.

Senza la musica a martoriarmi le orecchie mi sembrava di essere rinata, e riuscivo a percepire meglio il cuore che mi batteva all'impazzata.

- Perché hanno iniziato a fare a pugni? - mi chiese Greta, tirando fuori una sigaretta e appoggiandosi al muro, verso la fine del locale.

Potevo vedere l'Alfa Romeo di Luca da dov'eravamo.

Stringendomi nel giubbino per il freddo le raccontai in poche parole la storia e lei scosse la testa divertita. - I maschi e il loro orgoglio. Comunque Luca ci rimarrà male a vedere che te ne sei andata -

- Non doveva iniziare a fare a pugni. Potevamo benissimo andarcene, invece lui ha preferito tirare un cazzotto a un tizio ubriaco - borbottai, con la voce rauca. Dopo aver urlato per farmi sentire in discoteca credo che sia normale.

- Sofi, qualsiasi ragazzo avrebbe reagito in quella maniera. Soprattutto se ha bevuto - mi guardò, buttando fuori il fump che si dissolse nell'aria scura. - Dovresti apprezzare Luca per quello che ha fatto. Ha dimostrato che ci tiene a te, in un modo molto virile e violento, ma comunque lo ha fatto capire chiaro e tondo. Filippo non ha mai fatto nulla del genere per me, anche perché se si rovinasse quel bel faccino facendo a pugni saprebbe che ci penserei io a rimetterlo a posto con altri pugni -

Ridacchiai, appoggiandomi alla parete e sentendomi svuotata.

Forse Greta non aveva tutti i torti, ma fatto non toglie che Luca aveva iniziato una rissa. Certo, meglio che essere trascinata a ballare con quel tizio ubriaco ma... okay, dovevo piantarla di trovare scuse.

- Comunque se non ti fidi di Luca, per guidare intendo, puoi chiedere a Mirko. Sempre che non sia già sparito da qualche parte con Arianna -

Feci una smorfia. Ero decisamente una pessima amica. - Non sapevo che Mirko avesse la patente -

- Ce l'ha. Ma non ha la macchina. O almeno, se deve guidare usa quella della madre, ma lei aveva il turno di notte quindi... la usava lei - spiegò, buttando a terra la sigaretta e pestandola con la punta del piede. - Mirko è un bravo ragazzo. Non devi preoccuparti per Arianna. Lei sa bene che lui è solo un'avventura e che non potrà esserci nulla... Non ha mai avuto relazioni serie-

Feci per dire qualcosa, come perché fossimo passate a parlare di Mirko e Arianna, ma chiusi la bocca e buttai fuori l'aria.

- Mirko.. bhe, se mai dovessi rompere con Filippo credo che un giro me lo farei anche io. Da quel che ho capito è in grado di farti dimenticare tutto, per qualche ora -

Sgranai gli occhi, scioccata dalla confessione e chiedendomi se fosse veramente possibile che un ragazzo avesse questo... dono.

Greta scoppiò a ridere. - Sei adorabile. Hai un'aria che... in effetti mi ricordi molto Camilla, solo più timida -

- Emm.. grazie -

Greta alzò le spalle, osservando disgustata due ragazze che si tenevano a turno i capelli mentre buttavano fuori i drink dentro a un cestino. - Ci facciamo due passi? Mi piace camminare per schiarirmi le idee, e se conosco i miei amici... bhe, la rissa sarà finita e loro staranno facendo un bel giro di drink. O staranno discutendo con il buttafuori pregandolo di non cacciarli dalla discoteca - sembrò rifletterci un attimo, poi scrollò le spalle e iniziò a camminare saldamente sui tacchi a spillo.

Come Neve D'EstateDonde viven las historias. Descúbrelo ahora