Capitolo 7

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IL SIGILLO

"Perché in tanti anni non ho mai saputo dell'esistenza di una sala degli artefatti magici?" Chiese Stella guardandosi intorno nella grande stanza in cui c'erano vetrine a tavolo che contenevano per l'appunto artefatti magici e vetrinette con dentro stipati libri molto antichi a giudicare dall'aspetto delle copertine.

"Forse perché la cosa non ti è mai interessata più di tanto." Rispose Aisha, la bionda fece spallucce ammettendo l'evidenza.

"Molto bene." Disse Faragonda poggiando sulla cattedra un grosso libro, tutti si raccolsero intorno a lei. "Dunque, abbiamo l'universo che si sta squarciando a metà, cosa possiamo fare per rimetterlo a posto?"

"Lo ricuciamo insieme!" Esclamò Stella con un sorriso. "Scusate, ma con l'esempio che mi ha fatto Tecna ora ho davvero capito!" Gli altri risero ma Faragonda disse:

"No, Stella, hai proprio ragione."

"Davvero?"

"Sì, è per questo che vi ho portato qui. Esiste, o almeno è esistito, un artefatto chiamato Sigillo." Faragonda aprì il libro alla pagina che le interessava e lesse: "Il Sigillo ha la capacità di chiudere una qualsiasi apertura, qualunque essa sia, e niente che sia esistente o che sia esistito ha la proprietà di aprire ciò che il Sigillo chiude."

"Quindi... con una specie di spilla magica potremmo richiudere lo squarcio nell'universo? È davvero così semplice?" Chiese Brandon.

"Beh, tecnicamente sì. Non ho altre informazioni da darvi ma questa è la pista giusta, e so chi può aiutarvi."

A bordo della navicella della corona di Eraklyon, Stella confessò ai suoi amici:

"Vi giuro che ho sempre pensato che Faragonda e Hagen avessero avuto una storia in gioventù! Saladin fa troppo migliore amico, Faragonda lo avrà friendzonato al primo incontro! Ma Hagen è tenebroso, misterioso, scommetterei quello che volete che Faragonda abbia avuto una cotta per lui!"

"Fingo di non aver sentito." Dichiarò Tecna.

"Ed io cerco di ignorare neologismi che rovineranno per sempre la nostra lingua." Aggiunse Flora.

"Quanto siete noiose!" Sbuffò Stella, Tecna alzò gli occhi al cielo, poi disse:

"Piuttosto, Timmy ha qualcosa da dire a tutti, vero?"

Timmy, dai comandi, rispose:

"Sì, credo di aver fatto una scoperta riguardo quelle ombre, ma sono impegnato: Hoggar è coperto da una serie di satelliti. La mia assistente vi spiegherà meglio."

"Ha-ha, divertente." Fece eco Tecna. "Comunque," Tutti le prestarono attenzione, anche se Sky e Brandon erano ai comandi. "come abbiamo scoperto ad Alfea le ombre non sono materia ma si appoggiano sulla materia. Secondo Timmy questo potrebbe essere il loro escamotage, nel senso che non essendo fatte di nulla, in realtà, queste ombre non possono rimanere impresse nella memoria. Il ricordo si sbiadisce e poi si cancella."

"Ma è strano, insomma, noi ricordiamo le cose astratte." Contestò Flora. "I sentimenti sono una cosa astratta ma li ricordiamo."

"Io credevo il contrario." Commentò Brandon che, con Timmy e con Sky, raggiunse le ragazze. Flora lo guardò, lui alzò le spalle dicendo:

"Siamo arrivati."

"Beh, comunque, Flora, hai ragione, ma qui stiamo parlando di esseri magici ed è un po' diverso." Spiegò Timmy. "Loro sono degli esseri che tecnicamente non sono dove tu credi che siano. Ad esempio, se qui apparissero, si appoggerebbero sulla materia che c'è nella navicella, quindi è come se esse non fossero qui. In questo principio consiste la loro magia, la nostra mente non riesce ad elaborare un qualcosa di inesistente e le ombre svaniscono semplicemente dalla tua memoria."

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