Capitolo 17

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TORMENTI E CUORI SPEZZATI

"Allora?" A quella domanda Flora fu riscossa dai suoi pensieri, dal suo mondo. Scosse la testa e si ritrovò in quell'elegante e perfetta sala. Tutto intorno a lei era straordinariamente perfetto, e immobile. Incontrò quegli sguardi di attesa che le erano rivolti e, come se fosse stata la prima volta quel giorno, guardò se stessa e si rese conto di quale ruolo dovesse interpretare in quel momento. E in quegli impercettibili istanti che fuori durano un battito di ciglia e dentro un'eternità, Flora rifletté su come una singola persona, lei, avesse diversi ruoli, e nessuno di essi era falso ma ognuno di loro era una parte del suo essere. E con quella domanda che le fu rivolta il tempo ricominciò a scorrere, ogni secondo a battere il suo regolare ticchettio.

"Perdonami, mi ero distratta, puoi ripetere?" Chiese allora la giovane. Annabella, seduta di fianco a lei, disse:

"Vi avevamo chiesto come vi è sembrata la festa su Solaria."

"Oh..." Annuì Flora. "... sì, certo... ehm... sapete, non è stata una bella festa." Rispose allora, e le guardò cercando di trovare qualcosa in loro che però non trovò.

"Davvero? Dicevano che le feste su Solaria fossero sempre di una certa classe, cos'è andato storto?" Chiese Camilla scioccata, tanto che i capelli sottili e biondi della frangetta tremarono al suo scuotere la testa. Flora strinse le labbra in un sorriso, incredula, e replicò:

"Quello che è nel cielo, Camilla. Lo vedi? Il cielo si è rotto."

"Ma come possono delle nuvole interferire con una festa, vostra altezza?" Chiese Isidora, giocherellando con le perle della sua collana.

"Il problema non sono le nuvole ma quello che c'è dietro... possibile che nessuno ve ne abbia parlato?" Chiese allora Flora, piuttosto sorpresa. Le quattro si guardarono tra loro e scossero la testa, poi Rosamaria aggiunse:

"Vostra altezza, siete così colta! Parlate di cose che a noi sono estranee, siete davvero incredibile!" Flora stava per dire qualcosa ma Annabella disse:

"È vero, abbiamo così tanto da imparare da voi! E poi, siete così bella, sappiate che non ho mai visto una giovane più bella di voi."

"Grazie, ma..." Provò a dire Flora ma Camilla ebbe altro da aggiungere:

"È un onore poter star seduta al vostro stesso tavolo, siete davvero ammirevole."

"Fate silenzio." Ordinò Flora senza perdere la calma e le loro espressioni rapite cambiarono in un attimo di confusione e la guardarono, quasi impaurite e rimproverando loro stesse. "Purtroppo la Dimensione Magica è in pericolo, ma io e il principe ce ne occuperemo. Vi chiedo soltanto una cosa."

"Ciò che desiderate, vostra altezza." Annuì Camilla, facendo ondeggiare i capelli sottili.

"Dovete smetterla di rimanerne allo scuro. Informatevi, fate domande... Sakoma sta cambiando e dovete farlo anche voi."
Ci fu silenzio, le parole di Flora furono accolte da espressioni che le sembrarono vuote. La giovane tamburellava le dita sul tavolo, guardandole, poi, dopo quegli interminabili istanti di silenzio, si alzò e le altre la imitarono. "Vi chiedo scusa, ma adesso devo proprio andare: ci sono questioni urgenti che richiedono la mia presenza." E così, dopo le ennesime moine da parte delle giovani nobili, Flora accennò un sorriso e s'incamminò verso la porta. Una volta date loro le spalle il suo sorriso si spense e lei avanzò il passo per uscire al più presto possibile da quella sala perfetta e ricominciare a respirare.

"Ehi." Salutò Musa, entrando timidamente.

"Ehi." Replicò Aisha. Musa si avvicinò, la sua amica era stesa sul letto rifatto, la stanza era in penombra a causa delle tende chiuse.

Bocciolo D' InvernoWhere stories live. Discover now