Capitolo 22

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IL PROPRIO LATO OSCURO

Quella notte, su Whisperia, i quattro amici si separarono, non sapendo bene cosa li attendesse. Nex e Roy, grazie alla magia della strega, si ritrovarono in un battito di ciglio al Murcielago, il porto di Whisperia. La soggiogazione della strega aveva previsto che i due amici non avrebbero ricordato nulla di ciò che era accaduto e si sarebbero diretti a casa senza alcuna notizia né dei loro amici né di Zvonimir. Ma non fu così, e Roy eNex montarono in fretta sulle loro windrider per arrivare presto a casa e raccontare tutto ai loro amici. Al contrario, Sky e Brandon erano rimasti sul vascello di don Pedro de Ataide, ma avevano dovuto separarsi molto in fretta. Purtroppo, tra i due amici quel giorno si era alzato un muro, ed era stato doloroso per entrambi. Mandragora entrò nella cella e Brandon ne uscì, pronto per dirigersi verso una prigione diversa. Brandon camminava seguendo i suoi carcerieri, ma tutto ciò a cui riusciva a pensare erano i suoi amici. Sapeva di averli delusi, e sapeva di non aver fatto abbastanza per loro. Lo sguardo che Sky gli aveva rivolto era stato straziante, e pensare a quello che avrebbe potuto rivolgergli Flora lo fece sentire fortunato ad essere su Whisperia. Immaginava soltanto quello che Flora avrebbe potuto pensare di lui se avesse saputo cosa aveva fatto. Ma il problema non era lei, il problema era lui.

Don Pedro e i suoi lo portarono in un locale molto simile a quello dove erano stati quel pomeriggio: la solita puzza di alcol, fumo e sudore regnava sovrana. C'era molta confusione, e molte brutte facce. Don Pedro de Ataide fece un cenno ai suoi uomini e questi spinsero Brandon per farlo camminare. Si diressero all'altra estremità del locale, dove, a quanto pareva, c'era un'uscita. Attraversata la porta, la folla che faceva confusione si zittì quando vide don Pedro. Gli uomini si divisero lasciando spazio al pirata, che camminò incrociando lo sguardo dell'uomo seduto di fronte a lui.

"Un nuovo acquisto?" Chiese quello, ghignando.

 "Sono felice di vederti allegro, Kastos, stasera ci sarà di che ridere!" Esclamò don Pedro. L'uomo di fronte a lui sorrise, mostrando i denti che, in contrasto con la pelle scura, sembravano quasi bianchi. Annuì, facendo dondolare l'orecchino d'oro che portava a un orecchio. Don Pedro fece un cenno ai suoi uomini, poi guardò Brandon negli occhi e disse: "Hai fatto un accordo con me, ora vedi di ripagarmi." Un attimo dopo gli scagnozzi del pirata presero Brandon con loro, gli sfilarono via la giubba e la camicia, poi, con della tinta rossa, proprio dove aveva il marchio lasciatogli da Vymarna, gli disegnarono lo stemma di don Pedro, ovvero una P la cui linea curva aveva la forma di una rondine. Brandon si guardò, giusto per un attimo, e in quel momento ebbe paura.

Nel frattempo, il principe Sky era rimasto nella cella del vascello insieme a Mandragora. Come solito dei malvagi già sconfitti, la strega aveva intenzione di fare prima una chiacchierata con il suo prigioniero, come per rendere più estenuante l'attesa fino alla tortura, redendo l'attesa stessa torturante. Sky era seduto su una vecchia sedia scomoda, legato da un incantesimo d'ombra. Da quella prospettiva, o forse dalla preoccupazione che gli permetteva di avere i sensi più all'erta, poté notare ogni particolare di quel posto. La cella era umida, sporca, scura. Il pavimento era lercio e c'era una piccola perdita d'acqua, il cui gocciolio era snervante.

"Bene, bene, il principe Sky..." Esordì Mandragora, di fronte a lui. "... sapessi quanto ho aspettato questo momento." Aggiunse, chinandosi verso di lui e prendendogli il viso con una mano. Da lì, una scia di insetti, percorrendole la mano, arrivò fino al viso di Sky, che scosse prontamente la testa per liberarsene.

"Maledetta!" Esclamò il principe, guardandola con rabbia.

"Cosa c'è? Non ti piace essere imprigionato? Guarda che io ho patito lo stesso per colpa tua e della tua odiosa fidanzata! Oh, ma, tranquillo, quando avrò finito con te raggiungerò anche lei."

Bocciolo D' InvernoWhere stories live. Discover now