Capitolo 20

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QUESTIONE DI AFFARI

Il tormento era tutto ciò che stava accompagnando Brandon in quei giorni. Il giorno stesso in cui aveva rivisto i suoi amici, quello si era ampliato, scatenando in lui i peggiori sentimenti. Ogni parola e ogni sguardo sembravano accusarlo. Era un qualcosa che lo aveva accompagnato per anni, ma Fonterossa era stato un nuovo inizio. Il suo fingersi il principe Sky, e il fatto di essere riconosciuto da tutti come il suo scudiero, essere il fidanzato della principessa Stella, salvare il mondo con i suoi amici, quelle cose gli avevano conferito una nuova identità. Una abbastanza solida da sostituire l'altra. Ma quando quello era finito ed era tornato su Eraklyon, le cose erano cambiate. Il passato era ritornato da lui a riscuotere. E per quanto avesse cercato di evitarlo, di ignorarlo, di scappare via, Logan era stato abbastanza bravo da parargli la strada e convincerlo a guardare in faccia i suoi fantasmi. Uscì di primo mattino, salutò distrattamente qualcuno per i corridoi e ricambiò qualche occhiata, ormai era divenatato popolare tra le ragazze che lavoravano a palazzo. Non gli piaceva avere quella fama, ma ormai non sapeva più chi fosse davvero. Non sapeva se era davvero una brava persona, ma lo sarebbe stato. Lo avrebbero ricordato come quello che avreva salvato l'universo sacrificando la propria vita, e magari quella colpa sarebbe scomparsa con lui. Arrivò su Linphea e bussò alla porta, fu Rodols ad aprire e non fu sorpreso quando lo vide.

"Ragazzo!" Esclamò Rodols. "Qual buon vento? Vieni, entra!" Disse poi lasciandolo entrare. Poi si schiarì la voce rendendosi conto che aveva lasciato trasparire troppo entusiasmo. Non lo avrebbe ammesso, ma Brandon gli piaceva. Aveva salvato la vita di Flora, e quello valeva più di tutto.

"Sono passato per sapere come stavate, lei e Alyssa, intendo... Flora mi ha raccontato e io sto per partire."

"Beh, ti ringrazio per essere venuto. Se Flora ti ha raccontato allora sai che non c'è molto da fare..." Replicò Rodols abbassando lo sguardo.

"Lei come sta?" Chiese Brandon, stringendo le labbra.

"Io..." Rodols deglutì. "... io è come se mi rendessi conto che ho sprecato un sacco, un sacco di tempo, ed ora il suo tempo sta finendo e io vorrei fare qualcosa."

"Mi dispiace davvero." Replicò il giovane, Rodols annuì abbozzando un sorriso di cortesia.

"Dove te ne vai?" Chiese poi, scrollandosi quelle emozioni di dosso.

"Su Whisperia, crediamo che le ombre di Zvonimir lì stiano cercando qualcosa e andiamo a dare un'occhiata."

"Beh, state attenti, Whisperia non è per niente un bel posto."

"Sì, lo so..." Sospirò Brandon, forse in maniera un po' brusca. "... Mi dispiace, sono solo... un po' preoccupato. Alyssa è di fuori?" Rodols annuì con espressione serena, tranquillizzandolo. Dunque, Brandon attraversò la porta-finestra e raggiunse Alyssa, che era seduta su una sedia di vimini leggendo un libro. Appena lo vide sorrise.

"Brandon, caro, che piacere vederti!" Esclamò la donna, Brandon si avvicinò. "Siediti!" Lo invitò Alyssa. Il giovane prese posto di fronte a lei, sullo sgabello che di solito loro usavano per lavorare.

"Ehi." Salutò Brandon con un sorriso nelle labbra increspate.

"È un po' che non ti fai vedere, giovanotto!" Disse l'ex ninfa, con una nota di rimprovero nella voce, che però suonò lo stesso dolce.

"Lo so, mi dispiace... c'è stato così tanto, i problemi sembrano non finire mai... ma tu come stai?"

"Te ne ha parlato Flora?" Chiese Alyssa, rabbuiandosi.

"Sì." Rispose lui, piuttosto provato, unendo le mani.

"Ehi, ehi, guardami, non distogliere lo sguardo con me. Sto bene, sono solo un po' stanca, ma non pensare per un attimo che in me ci sia tristezza."

Bocciolo D' InvernoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora