Capitolo 30

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FAMIGLIA SIGNIFICA NON LASCIARE NESSUNO INDIETRO

Quando Brandon aprì gli occhi quella mattina si sentì finalmente riposato, come se per quelle settimane non avesse mai chiuso occhio ed ora avesse potuto finalmente dormire. Si guardò per un attimo intorno, notando che quella non era la sua stanza nel palazzo di Eraklyon, e ripensò alla sera prima, alla notte prima. Guardò Flora, che ancora dormiva. I ricordi della scorsa notte erano avvolti da un'aurea mistica fin dall'inizio del rito. Martha gliel'aveva spiegato: quel rito li aveva uniti e l'effetto della magia aveva allontanato ogni pensiero razionale, inibitorio. Ma ora quell'effetto era svanito, tutti i pensieri ripiombavano come una valanga, con la differenza però che ora sapeva che Flora lo amava, ed era fra le sue braccia.

"Ciao." Disse quando la keimerina aprì gli occhi. Lei gli sorrise, lui la guardò: era bella anche spettinata, appena sveglia.

"Ehi." Ma poi quell'aria serena fu sostituita dalla preoccupazione. Flora trasalì, alzandosi di scatto sulle braccia. "Che ore sono?!"

"Ehi, ehi, calma, è ancora presto." Le disse Brandon, cercando di tranquillizzarla.

"Bene. Devi andartene!" Replicò lei, alzandosi frettolosamente. Brandon si tirò su, mettendosi seduto, e la seguì con lo sguardo, interdetto, ma affascinato dalla giovane in biancheria.

"Oh, beh, devo ammettere che non mi aspettavo di essere trattato così..." Disse lui con un mezzo sorriso, prendendola in giro. Flora riordinava, freneticamente. "Puoi fermarti un attimo, per favore?"

"No, non posso, perché oggi torna il re e..." Borbottava lei, risistemando frettolosamente, mentre di fuori il primo sole cercava di farsi spazio fra le nuvole.

"... e..." Brandon la prese per il braccio e l'attirò a sé, facendola sedere accanto a lui, abbracciandola. Lei sospirò. "... solo un momento, solo un secondo. Tornerà anche il re, ma facciamo finta di niente per un altro po'." Flora lo guardò negli occhi, scrutandolo, accennando un sorriso. Lo baciò sulle labbra, poi però gli disse:

"Devi promettermi una cosa."

"Quello che vuoi." Replicò lui con un cenno.

"Che non proverai a fare mai nulla contro Jackson..." Brandon alzò gli occhi al cielo, ma lei con una mano gli prese il viso per costringerlo a guardarla. "... Brandon, finiresti nei guai. Perché credi che non abbia voluto dirti niente? Se fossi stata sincera con te avresti provato in ogni modo a rompere il mio fidanzamento."

"Beh..." Lei alzò un sopracciglio. "... è vero, è vero, ma almeno apprezza le intenzioni." Flora rise.

"Apprezzo le tue intenzioni, ma il re è una brutta persona e Jackson... beh, lui è complicato... e poi c'è Isobel... quello che è successo deve rimanere fra di noi."
Lui annuì, con un sorriso dolce.
"E non dovrà capitare più." Aggiunse lei, il sorriso di Brandon si spense.

"Non puoi farmi questo."

Flora alzò un sopracciglio.
"Stai scherzando, vero? Tra un po' sposerò Jackson, e niente può impedirlo, neanche tu. Sarà meglio cominciare a farcene una ragione, non credi?"

"Ah, beh, mi rifiuto di farlo." Replicò lui, risoluto.

"Perché devi essere sempre così testardo? Brandon, finiremmo nei guai, seri."

"So che non riuscirai a starmi lontana..." Scherzò lui.

"Se significasse salvarti la vita allora potrei anche dimenticare il tuo nome." Disse Flora, seria. Lui la guardò, spegnendo il suo sorriso. Rifletté sul comportamenro della fata nei mesi passati.

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