Capitolo 8

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NEL POSTO SBAGLIATO AL MOMENTO GIUSTO

Il giorno seguente la dottoressa Tecna arrivò nel suo laboratorio puntuale come sempre, lì trovò Judy, che le porse con gentilezza il camice, e trovò Diana, Lana, Tiana, del dottor Alexander però neanche l'ombra.

"Gli avevo chiesto di tener conto delle misurazioni della lunghezza!" Si lamentò Tecna constatando l'assenza del dottore.

"Ecco le sue misurazioni." Disse Lana porgendole degli appunti, "E cerchi di non parlar male del dottore in sua assenza."

Tecna sembrò più stupita che altro e si rivolse alle tre:

"Ma non ve ne rendete conto? Fate tutto il suo lavoro mentre lui... lui non fa niente e se ne prende il merito!"

"Lei non capisce, noi siamo le sue assistenti, le più competenti." Replicò Tiana gettando un'occhiata a Judy, la giovane dai capelli mogano guardò altrove fingendo di non cogliere l'allusione.

"No, voi siete le più stupide, e lo dico per il vostro bene! Lo ammetto, per quanto non mi stiate simpatiche siete davvero brave e non è giusto che Alexander si prenda i meriti del vostro lavoro."

"Il dottor Alexander..." Stava dicendo Diana ma in que momento entrò proprio lui terminando la frase della sua assistente:

"... è arrivato! Allora, come stiamo messi oggi?" Chiese infilandosi il camice.

"È tutto perfetto, dottore." Rispose Lana, guardandolo adorante, così come facevano le sue amiche.

"Molto bene. Avete completato quel lavoro che vi avevo dato?"

"Certamente, dottore." Rispose Tiana, il dottore sorrise mandando le tre in brodo di giuggiole sotto lo sguardo accusatore di Tecna.

"Come farei senza di voi?"

"Glielo dico io!" Sbottò Tecna rompendo l'idillio. Il dottore aggrottò la fronte, Tecna si piazzò davanti a lui e lo guardò dritto negli occhi puntandogli il dito contro.

"Lei è uno scansafatiche! Non so come abbia fatto ad entrare in questo laboratorio ma sappia che lei non è degno di indossare questo camice! La scienza è un'arte esatta a cui pochi hanno il privilegio di accedere e lei è una vergogna! Non rispetta il suo lavoro e non rispetta i suoi colleghi e se fosse per me la caccerei via a pedate!" Tecna era rossa in viso e riprendeva fiato. Le capitava molto poco spesso di perdere la pazienza in quel modo ma se c'era una cosa che le era peculiare era che la fata della tecnologia era diretta, schietta e non amava le mezze misure. E poi si parlava di scienza e lei non poteva accettare simile affronto. Si sarebbe aspettata di tutto, ma non ciò che accadde subito dopo.

"Tecna, perché non cerca di mantenere la calma?" Chiese il dottore con aria rassicurante alzandole il mento.

"Non si azzardi a..." Il dottore però la zittì poggiandole una mano sulla bocca, poi le spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio. "Voglio solo che..."

"È permesso?" Chiese Timmy entrando con un sorriso e portando fra le braccia qualche libro, sopra essi degli appunti, e sopra essi un palmare. Tecna si voltò subito verso di lui dando le spalle al dottore, ma l'espressione di Timmy era comunque sorpresa. Tecna deglutì e poi sorrise andando incontro al suo ragazzo.

"Puntuale come sempre!" Esclamò, "Sono contenta che tu sia qui. Stavo per avvertirvi," Disse poi ai suoi colleghi. "Io e Timmy dobbiamo lavorare ad un progetto riguardante le ombre e mi sono permessa di mettere a disposizione il laboratorio." Non ci fu una reazione immediata, c'era ancora un po' di tensione nell'aria. Fu il dottor Alexander ad andare verso di lui per primo.

Bocciolo D' InvernoWhere stories live. Discover now