Capitolo 15

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SBAGLIARE LA MIRA

Quando Brandon tornò su Eraklyon ripensò a quanto era successo quel giorno, a tutto quello che aveva provato quel giorno e quasi non gli sembrava reale. Pensò a Logan, e a come l'avrebbe rivisto nei giorni successivi. Provava rabbia, ma anche dolore, ed anche senso di colpa. Il fatto che Logan fosse suo fratello lo costringeva a non odiarlo completamente, anche se avrebbe voluto, e lo portava a sentirsi in colpa per quello stesso desiderio. Ma i suoi amici sarebbero stati lì, e averli lì significava non mostrare quelle cose, e forse non mostrandole sarebbero potute diventare meno vere. Anche Flora sarebbe stata lì, e avere lei lì invece significava che qualcuno... no, non qualcuno, che lei sapeva cosa c'era sotto quelle macerie e si sentiva un po' meno solo. Anche se si era fatto tardi era ancora il tramonto su Eraklyon, dove la primavera era già pronta a cedere il posto all'estate, e se non fosse stato per quello squarcio nel cielo e il colore rossastro di quest'ultimo, sarebbe stato il pomeriggio perfetto. Mentre il soldato tornava a palazzo per andare dal suo migliore amico ripensò anche a quanto quella sua meno-solitudine era un qualcosa di strano, che forse non voleva ma di cui allo stesso tempo aveva disperatamente bisogno. Tra lui e la keimerina non c'era nulla, se non forse un'amicizia, e lui non poteva pretendere il suo cuore; ma in quei mesi lui non aveva capito, e continuava a non capire. La loro relazione era diventata un qualcosa di profondamente curioso: lei insisteva nel chiedergli di starle lontano, ma se lui aveva bisogno di lei non se lo faceva dire due volte; lei correva da lui un attimo prima che lui lasciasse andare e lo aiutava a rimettersi in sesto. E poi andava via, con gli occhi tristi. Ma non si capiva se la tristezza fosse la propria o la sua. Provava forse pena di quel giovane innamorato? Brandon in alcune occasioni se l'era chiesto, perché lei c'era troppo. Ed era giunto alla conclusione che se qualcuno faceva tanto per un'altra persona era spinta o dall'amore o dalla compassione. Sperava nel primo, ma credeva che fosse la seconda. Perché prima del principe lei aveva scelto il poeta, e non lui. Non sapeva come interpretare quella fata dagli occhi verdi, ma sapeva che poteva contare su di lei, la sua confidente, colei che conosceva i suoi segreti e non li avrebbe mai rivelati.

"Helia?" Gli venne spontaneo quando vide il suo amico che percorreva il suo stesso vialetto ma in direzione opposta.

"Brandon!" Sorrise Helia, poi alzò un sopracciglio. "Perché ultimamente ho l'impressione che tu non sia felice di incontrarmi?"

"Ah, il nostro simpatico Helia!" Sospirò il soldato con un sorriso chiaramente forzato. "Sul serio, che ci fai su Eraklyon?" Entrambi assunsero dunque un'aria seria e il suo amico rispose: "Sono venuto per aiutare Timmy e Tecna, un po' me ne intendo anch'io di questa roba. Ora però vado su Magix, a Fonterossa, per aiutare mio nonno."

"Capisco... allora, come siamo messi a cattive notizie?"

"Le ombre sono dirette su Solaria."

"Anche?"

"Cosa intendi?"

"Pare che siano dirette su Whisperia."

"E tu come... lascia perdere, non voglio neanche saperlo. Senti, vado di fretta ma ci sentiamo stasera, le novità sono tante e le cose da fare anche." Brandon annuì e salutò il suo amico con un cenno, poi si avviò verso le stanze del principe. Quando raggiunse il suo amico lo mise al corrente delle novità, e gli parlò anche della strana situazione che continuava ad andare avanti tra lui e la sua fata. Sky non ebbe molto da dire, ma ogni volta che il suo amico gli raccontava ciò che accadeva con lei, lui ripensava a quel segreto che aveva promesso di mantenere e che ora era diventato ancora più importante. Se prima lo manteneva per senso d'onore, ora lo faceva per impedire che la sua amica venisse condannata a morte e che lo fosse molto probabilmente anche il suo migliore amico, o nel migliore degli scenari, che venisse imprigionato su Sakoma per il resto dei suoi giorni. Perché conosceva bene il suo scudiero e sapeva che se mai fosse venuto a conoscenza dei veri sentimenti della keimerina, o almeno dei sentimenti che lei aveva nutrito per lui quell'inverno, lui non ne se sarebbe restato con le mani in mano. E mentre i due amici parlavano furono interrotti perché pareva che Tecna volesse parlare con loro, e la giovane scienziata aveva cominciato una specie di regno di terrore e ambiguità in quel castello.

Bocciolo D' InvernoWhere stories live. Discover now