Parole non dette

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Si siede sulla sedia di fronte il
Professore, teso come una corda di violino. Alla prima domanda, fa un respiro profondo e inizia a parlare , parla, parla fino a quando il professore non lo blocca ponendogli una seconda domanda. Risponde un po' titubante ma conclude il discorso in maniera esaustiva. Il professore lo congeda dicendo che era soddisfatto e che per lui poteva andare.

Successivamente, dopo aver sentito tutti, inizia la verbalizzazione dell'esame e così ad uno ad uno il professore chiama i ragazzi che sono passati dicendo ad ognuno di loro il voto preso.

Arriva il suo turno e tutto contento verbalizza il suo bellissimo 28 tutto contento ringrazia il professore e va a riunirsi con gli altri suoi amici.

- allora che si fa adesso?
- Direi di andare a mangiare prima e poi decidiamo il posto per festeggiare stasera alla grandissima
- ok anche perché sto morendo dalla fame
- vedi che novità Riccardo

Pranzano tutti insieme con un bel piatto di pasta in quel ristorante conosciuto da tutti i ragazzi dell'Università proprio perché si trova a pochi passi da lì.
Il migliore della zona.
Si bisticciano a vicenda, contenti di aver passato tutti quel l'ultimo esame della stagione estiva.

- Ragazzi siamo ufficialmente in vacanza
- Bravo Marco adesso si che puoi dirlo

Ridono di cuore tutti e 5
- Ragazzi mi allontano un attimo che faccio una chiamata
- ok vai tranquillo

Dopo tre squilli una voce risponde dall'altra parte della cornetta

- Pronto tesoro ?
- ehi mamma, tutto bene ?
- si tesoro mio, qui stiamo tutti bene. L'esame com'è andato?
- mamma sono passato. Posso dirmi in vacanza anche se ho ancora delle ore di tirocinio da finire
- Bravissimo. Quando scendi allora ?
- eh mamma ti faccio sapere, perché forse qui vogliono organizzare qualcosa insieme, forse per ferragosto.
- ok tesoro, divertiti e salutami tutti. Se scendi fammelo sapere. Qui ti aspettano tutto.
- ok mamma, salutami papà. Un Bacio.

Ritorna dagli altri. Arriva il cameriere con i piatti fumanti. Tranquilli finiscono di pranzare ed parlando della sera. Decidono di vedersi tutti sotto casa di Riccardo per le 22.00 ed andare al Tochoo come quasi ogni volta che dovevamo festeggiare qualcosa. Si salutano e ritornano ognuno a casa propria.

Prende le chiavi per aprire la porta e nemmeno il tempo di entrare che viene avvolto da due braccia forti che rischiano di soffocarlo

- amoreeeeee quanto mi sei mancato
- mi vuoi lasciare idiota!!
- no no e no
- dai che mi stai soffocando
- altri due secondi
- sorrise e ricambió l abbraccio
- hai fumato? Puzzi vatti a lavare
- si mamma sai che fumo ogni volta e fumo anche peggio durante un esame
- si che lo so. E sai che non mi piace che fumi così tanto
- si mi fai ogni giorno una testa enorme
- sai che ti voglio bene e lo faccio per te
- so che sei stronzo
- mai quanto te

Va in bagno a farsi una doccia. Guarda Facebook e legge i messaggi del gruppo universitario. Si sveste, entra in doccia e si rilassa.
Amava farsi la doccia con l'acqua caldissima fino quasi a sentirsi male, lo specchio annebbiato che decora quasi sempre con una frase che lo rispecchia
"Non rompetemi i coglioni"
Quando la scriveva si sentiva meglio come se tutta la rabbia che aveva dentro svanisse tutt'a insieme. Illusione bella e buona. Un auto convinzione inutile. Sapeva cosa lo turbava. Lo sentiva dalla punta dei piedi fino alla punta dei capelli. Ma non riusciva ad esternarla con nessuno. Neanche col suo amico che conosceva dall'infanzia.

Quella Crepa Sul CuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora