Cicatrice

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MILANO 8 Luglio 2017

Macchinetta accesa. Caffè che lentamente esce e il suo profumo che si diffonde per casa.
Dei fischiettii che vanno a tempo di musica, canticchiando la melodia di quella canzone  che trasmettono alla radio.

"Comunque andare
Anche quando ti senti morire
Per non restare a fare niente aspettando la fine
Andare
perché ferma non sai stare
Ti ostinerai a cercare la luce sul fondo delle cose"

Una voce..

- Giulio spegni quella cazzo di radio sennò ti giuro che la vengo a rompere.

.. Urla

Era arrabbiato

Era frustrato

Era esausto

Sembrava che il mondo intero l'avesse con lui. Che ha fatto di così sbagliato poi ? Quando le cose sembrano andare per il verso giusto, lì dietro l'angolo, che aspetta, c'è un gradino pronto a farlo cadere. Aveva una forza dentro però che l'aiutava sempre. Riusciva a rimettersi in piedi ogni volta. Forse, anzi sicuramente, anche grazie al quel l'amico che si trova nei momenti difficili.

È una giornata come tante. Lo sa bene. Ma non vuole alzarsi.
Oggi sabato non lavora.
Alzarsi perché?
Significherebbe scervellarsi ancora di più di quanto non abbia fatto ieri notte prima di riuscire a prender sonno. Dormi! Dormi! Si ripeteva.
Dormire per non pensare, facile ed indolore no?
Ma che senso avrebbe ?
Quando anche i sogni sono tormentati? Quando quei sensi di colpa stanno riemergendo e lo stanno lacerando fin dentro l'anima ?
Vorrebbe sparire.
Abbandonare tutto.
Scappare, come ha già fatto una volta. Mollare tutto.
Ricominciare ?
Di nuovo?
Rialzarsi dal nulla per rifarsi una nuova vita ?
Bah semplice così.. sa che è impossibile. Può riuscire una volta, forse due ma la terza o lotti per tenerti ciò che hai oppure lentamente ti abbandoni al nulla.
Abbandonando quella felicità e quel sorriso che tirato hai riacquistato.

Lo sa. Lo sa bene
E per questo quelle lacrime non lasciamo in pace quelle guance ormai bagnare e logorate.

Si fa coraggio e va in bagno a darsi almeno una sistemata per quanto possibile.

Si guarda allo specchio e rivede il fantasma di anni fa. Chiuse gli occhi, aprì il rubinetto e immerse il viso per rinfrescarsi e cancellare i segni del pianto.

Ma le cicatrici dell'anima, quelle no, purtroppo, non possono sparire con semplice acqua fresca.

Come quei castelli di sabbia calpestati e portati via dal mare,
come quelle onde che dietro di sé lasciano, il niente.

Si avvicina in cucina sentendo il buon odore del caffè.
Si siede nello sgabello dell'isola sforzandosi di mangiare qualcosa.

- oooh eccoti finalmente. Stellino bellissimo

Accenna un sorriso
- buongiorno Giulio
- buongiorno stellino
- la vuoi finire che non è giornata
- è proprio la giornata adatta questa
Sai che facciamo?!
Adesso ti sistemi, vai in bagno ti dai una ripulita e cerchi di toglierti quella
Faccia da moribondo che ti ritrovi adesso e andiamo a farci un giro
- no, Giulio voglio stare a casa
- senti Clà non mi fare incazzare. Adesso ti alzi, vai in quel fottuto bagno, ti rendi presentabile almeno un pochino ed andiamo in palestra.
- Giulio!
- Claudio!!

Escono da casa. In tenuta palestra. Bellissimi entrambi anche con un paio di pantaloncini e canotta.
Strafigoni
che camminano per le strade di Milano. Occhiali da sole, ciuffo laccato e via.

- Cla dai che oggi proviamo il crossfit
- che???
- ah ah appena arriviamo in palestra lo capirai.

Odiava quando lasciava le cose a metà. Però raramente riusciva a mettere il broncio con lui. Sapeva prenderlo in ogni modo e riusciva ogni volta a strappargli un sorriso.

- mmh ho capito che stasera avrò bisogno del fisioterapista.
- che esagerato.

Arrivano in palestra. Giulio entra per informarsi con la segretaria riguardo il crossfit e se pur avendo un'iscrizione diversa, potevano farlo lo stesso.
Lui rimane un po' di più fuori per fumarmi una sigaretta anche perché sapeva che non sarebbe uscito presto da quel posto, conoscendo Giulio.

Appoggiato al muro, continua a fumare. Quando sente aprire la porta d'ingresso credendo che fosse Giulio. Va verso l'entrata ..

- ehi Giul...

Una spinta

Lasciò cadere a terra la sigaretta
che calpestata si spense.

No, non era Giulio. Decisamente non era lui...

Vide un ragazzo uscire tremando col respiro affannoso.
Lo spinse senza volerlo.
Si giró verso di lui
Alzó lo sguardo
si scusò

E turbato riprese a correre
Via da lì

Rimase immobile.

E il suo cuore perse un battito
Un attimo
Un millesimo di secondo
Tutto si fermò

Un filo di voce

Quegli occhi ...

Quella Crepa Sul CuoreWhere stories live. Discover now