Imprevisto 1.0

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Claudio venne svegliato dalla suoneria del suo cellulare. Cercò di spegnerlo ma non riuscì a trovarlo. E visto che non voleva alzarsi, Si mise un cuscino a coprire le orecchie per non sentire niente e ricominciare a dormire.
Ma le speranze finirono appena sentì bussare incessantemente alla porta.

Si alzò, con gli occhi ancora chiusi e con una mano tra i capelli apri la porta di casa sua.

Era Giulio.
Lo guardo con occhi piccoli, guardandolo dalla testa ai piedi.
"Che fine ha fatto il Claudio che ieri voleva andare tanto in palestra"

Claudio sentendo quella frase, strabuzzò gli occhi. Iniziando a guardarsi. Era a petto nudo con i pantaloncini. I capelli che anche senza guardarsi allo specchio, sapeva che erano un disastro. Si giro di scatto verso l'orologio della cucina che segnava le 14.30.

"Cazzo ma quanto ho dormito"

Si mise le mani davanti al viso. Il
Piano di andare in palestra di mattina era sfumato. Iniziò a muovere la testa a destra ed a sinistra. Non sapeva che fare. Se rassegnarsi e provare domani ad incontrarlo oppure lasciare la casa così com'era, vestirsi veloce ed andare lì sperando di trovarlo almeno per incontrare di nuovo i suoi occhi.

Si. Si dava dello scemo da solo. Sapeva che era una follia bella e buona. Ma che poteva farci? Quel ragazzo silenzioso, serio, misterioso l'aveva colpito e pure tanto.

Giulio capì che il suo amico stava facendo dei film interminabili in testa e intervenne.

"Invece di stare ancora in queste condizioni, che ti torturi mentalmente, perché non muovi il tuo sedere, ti sistemo ed usciamo? Avevamo un accordo. Volevi andare in palestra no? Ed andremo in palestra. Ancheggia verso il bagno e smuoviti stellino adorato!"

Claudio guardò per qualche secondo Giulio interdetto. Fino a quando lo stesso Giulio non lo prese per le spalle, e lo condusse verso la porta del bagno e con una pacca nel sedere lo spinge dentro.

"Stellino ti voglio pronto in 5 minuti"
E chiuse la porta alle sue spalle.

Claudio si da due schiaffi in faccia per riprendersi e si butta l'acqua fredda per svegliarsi del tutto.

Come aveva detto Giulio. Claudio fu pronto in 5 minuti. Miracolo dei miracoli. Si mise una canotta aderentissima e un paio di pantaloncini.

"Cla vuoi stendere tutti ma proprio tutti in palestra ?" Lo guardò malizioso

"Quando la smetterai di prendermi per il culo?"

"mmmh fammi pensare. Ah si, nel duemila mai" facendogli la linguaccia.

Arrivarono in palestra e Claudio iniziò a diventare un po' nervoso. Giulio notandolo, si avvicinò e mettendogli un braccio intorno alle spalle disse
"Amico stai tranquillo, nessuno può resisterti stellino" riuscì a strappargli un sorriso "ma perché devi fare sempre lo scemo" e Giulio scollando le spalle lo guarda.

Entrando si guardo in giro senza notare nessuno in particolare. E abbassò lo sguardo e abbassando lievemente le spalle in segno di arresa.

"Lo sapevo che sarei dovuto venire di mattina. Che sfiga"
" Dai Cla a che siamo qui facciamo un po' di esercizi ti va ? Iniziamo
Con la cyclette per riscaldarci"

Claudio annuì ed insieme andarono verso l'angolo delle cyclette.
Claudio era diventato silenzioso, testa bassa e passivamente muoveva le gambe sopra la bicicletta. Era dispiaciuto. Avrebbe voluto tanto rivederlo.

Questi sentimenti per lui non erano del
tutto normali. Pensandoci non lo conosceva nemmeno. Non erano amici. Ne conoscenti. Ne vicini di casa. Non erano niente.

Quella Crepa Sul CuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora