Dolore

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Le gambe si muovevano sole, come se fossero tirate fa qualche forza invisibile, quel corridoio era così lungo e silenzioso, da sentire i suoi respiri ansiosi.

Le lacrime avevano annebbiato la sua vista, è l'unico pensiero in quel preciso momento era solo ed esclusivamente uno: Mario.

Si fermò, quando vide la sagoma di Giulio, fermasi davanti a lui. Sentiva che le forze piano piano, lo stavano abbandonando, solo le lacrime lo circondavano in quel momento.

Quel cuore ormai non aveva la volontà di fare il suo lavoro
Ed i polmoni si fermarono dentro la cassa toracica.

Era in apnea

In lontananza, il suono di quei singhiozzo che si propagavano nell'aria, lì seduto in attesa, videro Yuri, con le braccia piegata e il viso coperto dalle lacrime.

Era completamente distrutto

E Claudio, non riuscì neanche a parlare, con quella visione, divento ancora più apatico.

Si sedette a pochi centimetri da lui

Solo

Aspettando

Chissà cosa

Poi dei passi, si avvicinarono sempre di più a loro, è un camice bianco gli parve davanti.

"Siete parenti del Sig. Serpa?"

Yuri si alzò come una molla, con quelle lacrime che avevano bagnato, completamente, la sua maglia.

E tra un singhiozzo e l'altro, riuscì ad annuire.

"I suoi genitori non vivono qui?"
Chiese con calma il dottore

"No la sua famiglia vive a Roma, può dire a me, sono un fratello per lui, la prego mi dica come sta"

Il dottore sospirò, e guardando quei due occhi così sinceri e disperati, non poté ribattere.

"Allora, il ragazzo  è stabile, le ferite sono state medicare, e le lacerazioni sono state suturate, adesso l'abbiamo sedato per farlo dormire un po'"

Yuri sgranò gli occhi a quella parola

"Dottore, non sarà che .."

Il dottore semplicemente annuì, tristemente, e Yuri si accasciò completamente al suo, privo di ogni cosa, di lacrime, di parola, di respiro.

Giulio, si girò di scatto verso Claudio, e non lo vide seduto.

Era andato via.

E corse verso l'uscita, corse per paura che potesse commettere qualche sciocchezza.

E si bloccò di botto, sentendo un urlo agghiacciante.

Lo fermò, lo prese dalla schiena e lo strinse forte.

"Cla ti prego" disse con voce spezzata

Stava ferendo se stesso, stava cercando di sentire più dolore possibile per sentirsi meno peggio.

Ma a cosa sarebbe servito?

Quel dolore che il suo cuore sentiva, sarebbe finito, martoriandosi lui stesso?

No
Decisamente
No

Urla straziate, uscivano da quel corpo, quel sangue che colava dalla sua mano, sui jeans indossati, lui che si dimenava dalla presa, perché voleva continuare, a colpire quel muro, fino a sentirsi soddisfatto.

Una seconda volta?
Mario stava soffrendo per la seconda volta

Cosa poteva fare lui?

Cosa cazzo poteva fare lui?

Quella Crepa Sul CuoreWhere stories live. Discover now