Abbracciami Stretto

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Claudio stanco di correre, ma col cuore in piena, si trovava davanti la porta della casa di Mario. Prendendo fiato, bussò. Uno, due, tre...cinque volte ma non rispose nessuno. Iniziò a sbattere la mano sulla porta e chiamare il suo nome, ma niente.

Sentendo le sue urla, aprì la porta Daniele, preoccupato da cosa stesse succedendo. Claudio si girò senza fiato, e con gli occhi lucidi, non riuscendo a smascherare la sua faccia impaurita

"Claudio, che è successo. Stai Bene?"

Claudio sorvolò la domanda, in quel momento voleva sapere di Mario, perché non fosse a casa. senza averlo avvertito, dov'era? dov'era finito?

Non poteva sopportare un suo abbandono, non sarebbe sopravvissuto. Ripensava alle parole di Paolo e il sangue si raggelò all'istante.

Stava tremando,incastrando le dita sui capelli, camminò avanti ed indietro sul pianerottolo, sotto gli occhi attoniti di Daniele.

" no no no per favore"

"Mario dove sei"

"Fa che non sia successo niente"

Non era in lui, tutto intorno non contava più , stava farfugliando frasi sconnesse, era impaurito, spaesato, completamente terrorizzato.

Al pensiero di perderlo

Daniele lo prese dalle spalle, strattonandolo forte, per riportarlo alla realtà, Claudio lo guardò fisso con occhi pieni di lacrime.

"Claudio mi dici cosa sta succedendo?"

"M-mario n-non è a casa, non so dove sia"

"Hai provato a chiamarlo?"

"Non posso, non posso farlo, ho il cellulare spento, lui di solito mi manda un messaggio se esce da casa, non so neanche se l'abbia fatto"

Era nervoso.

Era spaventato.

Era Allarmato.

Quelle frasi gli ronzavano in mente.

Se gli fosse successo qualcosa? Claudio non se lo sarebbe perdonato per tutta la vita.

"Claudio, allora chiamo io a Mario, vediamo se mi risponde, tu- tu stai calmo, vieni entra in casa e bevi un pò d'acqua"

Daniele cercò di tranquillizzarlo, e Claudio accettò anche se mal volentieri. Si sedette sul divano e cercò di bere quella poca acqua, per calmarsi. Daniele prese il cellulare per chiamare Mario.

Appena sentì la sua voce "Ehi Mario, come va?" Balzò come molla dal divano e faceva segno di dirgli dove fosse e Daniele con la mano gli comunicava di stare tranquillo e sereno. "AH ok perfetto, allora ci sentiamo, ciao". E chiuse la comunicazione. E sorridendo ad un Claudio completamente sconvolto, gli disse che Mario stava benissimo.

"Dove si trova?"

"Claudio, vai a casa tua, Mario si trova lì"

Claudio lo ringraziò veloce, e corse verso casa. Come un fulmine. Come un pazzo, senza guardare semafori, incroci. L'unico suo pensiero era raggiungere Mario nel minor tempo possibile. Doveva vederlo. Doveva incrociare i suoi occhi. Doveva abbracciarlo per non sentirsi come si sente adesso. Angosciato, con la paura di perderlo sul cuore. Lui deve sentirlo dentro. Per liberarsi da questo stato d'animo.

Arrivato a casa, divorò quelle scale che lo separavano da lui. Suonò. Suonò così incessantemente che rischiava di rompere il campanello stesso. Quando quella porta si aprì, il verde catturò il nero, ed senza parlare si tuffò ad abbracciarlo. Mario era stordito da questo suo atteggiamento, sentiva Claudio tremare come una foglia, sotto le sue braccia, e muovere le spalle su e giù senza pace. Stava piangendo, liberandosi di tutta quel senso di solitudine e terrore che in quei pochi minuti lo stavano divorando.

Quella Crepa Sul CuoreWhere stories live. Discover now