Mi vuoi baciare ?

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...Non possiamo vedere come va insieme ? Non possiamo imparare a saper amare insieme ? 
Permettimi di conoscerti Mario.
Se vuoi puoi anche non rispondere l'accetterò, ma sappi che io aspetterò .
Ti aspetterò Mario...

Passarono i giorni e quel messaggio chiedeva soltanto di essere ascoltato. Ma, non ricevette mai una risposta.

Mario passò quella notte a fissare il suo cellulare. Visualizzò quel messaggio tante di quelle volte che perse il conto.
Lo sapeva a memoria ormai. Quelle parole erano impresse nella sua mente così tanto che se avesse preso carta e penna avrebbe scritto ogni parola, giusta nel proprio posto, esattamente dove doveva stare.
Ma non rispose, scriveva qualcosa per poi cancellarla il secondo dopo.

Che poteva rispondere ?
Si ok proviamo a stare insieme ?
Insieme ?

Mario non credeva più in un noi

Sentiva un vuoto dentro, opprimente e doloroso.
Impotente di riempirlo e di liberarsi da quella sensazione di inquietudine che ricopriva ogni pezzo del suo corpo.

Come una  farfalla intrappolata dentro la ragnatela di un ragno. Per quanto volesse liberarsi muovendo le sue ali incessantemente e per quanto volesse sfuggire alla presa di quei fili che stringevano sempre di più, ogni sforzo sembrava inutile. Rassegnata aspettava la sua fine.
Quella di diventare il succulento dessert di quel ragno.

Mario si sentiva proprio come quella farfalla. Intrappolato nel suo passato. Crudo e tormentato. Ed era rassegnato. Non poteva dimenticarlo e non poteva liberarsene. Anzi proprio quel passato a non volerlo lasciare.
Provava ad andare oltre. Tentava con le unghia di liberarsi di quei ricordi. Ma appena pensava di esserci finalmente riuscito, puntualmente succedeva qualcosa che lo riportava in quel buco nero che odiava con tutto se stesso.
Appena arrivava quel treno che avrebbe potuto cambiato di poco la sua vita, si frenava in automatico.
Era arrivato a Milano trascinato da Yuri, forse se non fosse stato per lui neanche avrebbe intrapreso il percorso universitario.
I cambiamenti sono misteriosi e possono essere rischiosi.
E Mario era una persona razionale, anche fin troppo e raramente si lasciava trasportare dall'istinto.

Ed è questo che stonava il tutto.
Perché con quel ragazzo non si è frenato?
Perché non è riuscito a far prevalere la sua parte razionale?

Sentiva quel desiderio che anche lui stesso ha descritto in quel messaggio.

Lo sentiva forte. Si tanto forte.
Ha sentito le stesse emozioni di Claudio. Le ha vissute e rivissute ricordando brevi tratti di quella serata.
Sente ancora quelle mani grandi che lo reggevano e che accarezzavano il suo viso. E ricordando il suo tocca trema solo al pensiero.

Mario sapeva che quello che aveva vissuto con Claudio, non doveva e non poteva ricapitare. Era una promessa che aveva fatto a se stesso.

Non lasciare che le altre persone ti facciamo diventare vulnerabile.

Il cuore però gli chiedeva tutt'altro.

Esso che pompa il suo sangue per impulsi elettrici. Come un vulcano in eruzione. Deciso e col botto. Bussa al suo petto prepotente, forte per farsi sentire. Non batteva in quel modo da tempo. Era come se fosse rimasto lì sopito in attesa.

E se quell'attesa fosse terminata ?

Mario non riusciva a seguirlo.
Il cuore fa sbagliare e seguirlo fa stare solo male.
La ragione era l'unica sua amica. Lo capiva  in ogni occasione. Sa come agire, proteggendolo dalle ferite.

Quella Crepa Sul CuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora