Paura

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Oscurità di quei ricordi che credevi di aver dimenticato per sempre

MILANO 8 luglio 2017

Dopo ogni turno di notte,
Mario ritorna a casa per riposare.

Telefono sul comodino.
Si sdraia sul letto.
Chiude gli occhi.

Buonanotte a me

Ore 9:00

- BUOOOOONGIORNOOOOOOO
- mmmmmh
- dai dai dai alzatiiiii
- ma anche no!!!! Lasciami dormire, sai sono stato sveglio tutta la notte!'
- eh che sarà mai
Me l'avevi promesso
- mmh
- una promessa è una promessa
- cosa ?
- che venivi in palestra con me
- di mattina? Non possiamo andarci più tardi ? Ho dormito solo 2 ore
- sai che di pomeriggio non c'è lui
- ti sto odiando Yuu!!!
- tu mi ami è diverso. Ho anche preparato la tua centrifuga preferita
- ruffiano
- lo so

Gli tira un cuscino in pieno volto

"Togliti, stronzo"
"Lo stronzo ti coccola sempre però"

Si alza di controvoglia e brontolando va in cucina. Beve la sua centrifuga e viene tirato subito dopo per il braccio.

- Dai veloce sistemati
- ma che hai oggi, almeno fammi finire di far colazione
- l'hai finita ora svegliati in doccia
Smuoviti !!!

Sapeva perché il suo amico era così.
Non andava in palestra solo per tenersi in forma. Quello passava in secondo piano. Lo sapeva e lo assecondava.
Anche se delle volte esagerava di brutto. Uno dei personal trainer lo faceva impazzire di brutto.
Alto, corpo scolpito, moro, occhi chiari. Per lui era la perfezione.

Il problema ?

Non se lo filava di striscio. 

Lui era convinto perché fosse timido. Mario cercava in tutti i modi di farlo ragionare. Ma niente. Voleva lui. E ogni giorno andava in palestra nelle ore in cui era sicuro di poterlo trovare

Gli stalker gli facevano un baffo.

Mario rassegnato andava con lui ogni santa volta che era libero, perché non ne poteva più dei suoi capricci.

Yuri aveva preparato già la borsa anche per Mario. Era tutto in ordine e pronti per andare, prendono le chiavi della macchina e chiudono casa.

In palestra, ormai di casa, salutano la
Segretaria e le danno il pass.

Mario si dirige verso il tapis roulant, lasciando Yuri che vaga per la palestra in cerca di Francesco, si il personal trainer.

Inizia a correre sul tappeto e guarda il suo amico che flirta. Era adorabile, tenero, completamente perso, andato proprio. Come si dice in questi casi ?
Ah si ... stava sotto un treno letteralmente!!

Mario invece andava in palestra solo per lui, non l'entusiasmava tanto ed non amava neanche socializzare molto, dava confidenza a poche persone e doveva andare bene, se non aveva una bella sensazione fin da subito evitava proprio di approfondire la conoscenza.
In palestra stava sempre solo, salutava per educazione e poi quando correva preferiva mettersi un paio di cuffie e sentirsi la musica per passare il tempo.

Si sente chiamare e vede il suo amico che gli fa cenno di avvicinarsi. Cerca di ignorarlo, ma Yuri inizia a chiamarlo più forte. Si girano tutti verso la sua direzione e rosso in viso si mette una mano per coprirsi dalla vergogna.

- non potevi evitare di urlare ?
- tu la prossima volta non mi ignorare
- la prossima volta non vengo direttamente
- tanto lo dici sempre e mai lo fai
(Ride beffandosi di lui) .
Parlando con Yuri vede un ragazzo che si avvicina verso di loro
- Piacere Matteo, tu devi essere Mario giusto?
- giustissimo.
(Allunga la mano in segno di saluto)
- ti andrebbe di provare un po' di esercizi con me ?
- ehm no preferisco correre sul tapis roulant. Ma grazie lo stesso

Interviene Yuri cercando di convincerlo, e come sempre riesce nel suo intento e Mario accetta di fare quegli strani esercizi che tanto odia.

Mario non amava essere osservato.
Ed i Personal trainer gli mettevano ansia. Fai così, fai colì. Una categoria da tenere lontana.

Inizia gli esercizi di squats insieme al suo amico. Cercando di seguirlo attentamente. Ma era un po' impacciato. Matteo allora si avvicinò verso di lui per aiutarlo

- no guarda Mario. La schiena la devi tenere dritta
- ah si ok (disse imbarazzato)
- ok dai ricomincia

Inizio a rifarli con lui che da dietro osservava il movimento. Si sentiva un idiota in quel momento e voleva seriamente andare via.

Matteo si avvicinò nuovamente

- cerca di non inclinare la schiena e divarica un po' le gambe
- mmh ok

Mario inizio a sudare, ad avere il respiro accelerato. Sapeva che non stava facendo niente di male ma quella vicinanza lo stava infastidendo. Inizio ad avere la vista appannata ed a sentire le gambe deboli. Non riusciva a parlare ed i battiti acceleravano

Respira profondamente. Si stacca da lui e va verso il bagno.
Apre una delle tre porta, la chiuse a chiava e si sedette sopra il water.

- calmati, calmati, respira, su Mario, respira.
Inizia a piangere dal nervoso che stava prendendo campo dentro di lui. Tremava.

Bussarono delicatamente alla
Porta del bagno

- Mario tutto bene ?

Era Yuri. Prese un respiro profondo e con quel poco di voce che uscì rispose che stava bene.

- tranquillo ho avuto solo un lieve mal di pancia.

Esce e incrocia lo sguardo preoccupato del suo amico.

- Mario sei pallido, vuoi andare a casa?
- credo che sia per la notte. Vado a casa, tu se vuoi puoi rimanere ancora un po'
- no dai che vengo con te. Sei troppo pallido. Prendo tutto io, aspettami in macchina che andiamo
- ok

Cerca di riprendere fiato.
si sciacqua il viso.
Ed esce dal bagno.

Saluta velocemente i ragazzi della palestra e si dirige verso l'uscita

Si sentiva oppresso.
La stanza era diventata piccola e l'aria in respirabile.

Sapeva che Matteo voleva solo aiutarlo a fare l'esercizio.
Ma quello sguardo su di lui, quei respiri che sentiva dietro il suo collo, quelle sue mani che gli sfioravano la schiena, avevano fatto riaffiorare in lui dei ricordi sopiti nell'animo e negli angoli del cuore più profondi.

Chiuse gli occhi e uscì
Sentì di aver urtato qualcuno, alzò leggermente la testa si scusò e proseguì per la sua strada

Prese le chiavi
Aprì la portiera e
salì in macchina.

Quella lacrima che silenziosa solca il suo viso, prepotente e dolorosa.
No
Non di nuovo

Quella Crepa Sul CuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora