Non Ancora

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Era tutto il giorno che Claudio camminava avanti e indietro per casa. Voleva tenersi impegnato per non pensare. Ma i pensieri nella testa c'erano e non avevano intenzione di andar via.

Questa situazione gli sembrava assurda. Pensare, sognare un ragazzo che neanche conosceva ma sapeva solo il suo nome.

Non può pensare a nessuno. Non può innamorarsi di nessuno. Non può affezionarsi. Non poteva. Non per il momento.

Non adesso

A lavoro era distratto,
Lo vedevano tutti.
I vestiti che posava non erano in ordine, parlavano con lui ma era tra le nuvole.

Lo conoscevano,
Sapevano che non era il solito Claudio.
Ma non osavano chiedere.
Quando era in quello stato sapevano che chiedere era la scelta peggiore.
Preferivano così lasciarlo solo.

Guardava di continuo l'orologio per vedere quante ore mancavano alla fine del turno. Erano le 19 e tra una sistemata in magazzino e l'altra in negozio finì il suo turno.
Salutò tutti, compreso Giulio ed andò in macchina

Oggi non voleva vederlo, non voleva parlare con lui. Voleva stare solo e tranquillo. E dopo una piccola discussione tra i due, il suo amico decide di rispettare la sua decisione.

Tornato in casa.
Stellina miagola felice vedendo il suo padroncino. Le prepara da mangiare e gioca un poco con lei.

Non sapeva cosa cucinarsi, o meglio, non aveva proprio fame. Prese il telecomando ed iniziò a guardare la TV sperando in qualcosa di interessante.
Si prese una banana e uno yogurt dal frigo e si sedette sul divano.

Diede un morso, due e crollò.

Gli occhi iniziarono a pizzicare sempre di più. E quelle lacrime che cercò di trattenere iniziarono a bagnare la buccia della banana che stava mangiando.

Un pianto liberatorio, ma che dentro sapeva di amaro. Quell'amaro che Claudio conosceva fin troppo bene.

Non poteva rivivere quei momenti. Non poteva soffrire nuovamente. Non voleva.

Uno sguardo può dire tanto. Può parlare. Può spiegarti la vita di una persona. Ma può anche uccidere e fare male.

Lui l'aveva provato. Aveva assaporato occhi di chi provava odio per lui. Occhi feriti e disperati.

Non voleva risentirli addosso. Non voleva riprovare quel sentimento di disperazione e malinconia dopo aver perso la persona amata, dopo aver perso tutto.

Aveva paura. Tanta. Troppa.

Tremava e le lacrime continuavano a scendere e facevano sempre più male.

Voleva urlare, liberarsi di quella rabbia che teneva dentro. Ma niente come sempre teneva tutto dentro.

Non era colpa sua, non era mai stata colpa sua. E soffrire così, non lo meritava.
Lo sapeva. Lo sa. Ma ormai era abituato a stare male.

A sentirsi dire che era cattivo e che non sapeva amare le altre persone. Era un essere che poteva stare solo da solo.

Erano parole dure e per quante volte le ha sentite pronunciare nella sua testa. Si era rassegnato all'idea che forse potevano essere vere.

Voleva affezionarsi di nuovo. Di contare per qualcuno. Di cercare di stare bene e di provare nuovamente a sentire l'amore dentro il suo cuore, che era freddo, ghiacciato da quella ferita che fa fatica a cicatrizzarsi.

Ma aveva una paura tremenda di non essere più in grado.
Di non saper amare.
Di far male ed rovinare nuovamente qualcuno a cui teneva più di se stesso.

Gli errori del passato non possono annullarsi nè risolversi. Il passato c'è, è quello che è stato non si potrà mai aggiustare.
Purtroppo non esiste una macchina del tempo per ritornare nel momento prima di commetterlo per rimediare.

Purtroppo non si può.

Sbagliare è umano. Esiste per essere compiuto. Nessuno in questa terra è un santo. Si sbaglia si, l'importante è il dopo. Imparare da essi e cercare di migliorare se stessi.

Quella è la parte più difficile.
Il momento in cui devi prendere le redini della tua vita e ricominciare.

Claudio ancora è a metà di questo percorso.
Piano piano sta prendendo la sua vita in mano.
Sta ricominciando a vivere.

Felicità ?
Non riesce a sentirsi del tutto felice.
Non ancora
E crede che non abbia il diritto di sentirsi così.
Non ancora

Di crolli ne ha avuti tanti in passato. Giulio lo sa bene. Gli è stato accanto come un fratello.
Anche quando ha dovuto lasciare la casa dove viveva e partire via.

Ma questo è diverso.
Quello di oggi è un pianto che urla la sua necessità di andare avanti.
Urla disperato il bisogno di aver affianco qualcuno che ci sia in questi momenti di sconforto. Urla il bisogno di imparare nuovamente ad amare.
Urla di chi si sente disperatamente solo.

Prende il telefono
Uno squillo

"Pronto?"
"Giulio, domani andiamo in palestra ?"
"Cla posso chiederti perché ?
"Ho bisogno di vedere qualcuno, credo, non lo so neanche Giù. Vieni con me?"
"Sì certo Cla, vengo con te. E se vuoi parlare, sai che puoi chiamare ad ogni ora"
" lo so Giulio. Adesso vado a letto. Buonanotte"
"Notte stellino "

Rise e Chiuse la chiamata.
posa il cellulare nel comodino vicino il letto. Si mette il pigiama e si sdraia.

Chiude gli occhi e si abbandona ad un sonno che sa di pace.

"Ci sono istanti nella vita in cui tutto cambia. Istanti in cui succede qualcosa che modifica radicalmente tutto quello che è esistito fino all'attimo che li ha preceduti."

****
Volevo ringraziare le persone che stanno leggendo la mia ff.
Grazie Mille 😘😘
Piano piano sta prendendo forma la storia.
Non sono due personaggi tranquilli. Hanno due passati turbolenti.
Mi dispiace anche se a qualcuna danno fastidio questi capitoli. Ma sono necessari per spiegare un po' loro due. Ma tranquille che capitoli più tranquilli arriveranno 😉

Non credo di pubblicare in questi giorni, perché ho un esame imminente. Credo di riuscire a pubblicare ad inizio settimana.
Un bacino a tutte e grazie sempre

A presto col prossimo capitolo 💋

Quella Crepa Sul CuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora