Nonostante tutto

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Ti tieni stretto nel calore di quelle braccia pronte a proteggerti ed a sollevarti dal pericolo e dalle paure. Ed è proprio in quel anello caldo in cui si abbandona Mario, in lacrime, ogni notte.

Il buio si annida nella sua mente, quando si sente solo, quando non riesce a pensare a nient'altro che a quella strada solitaria, tranquilla fino a pochi giorni prima di quella brutalità.
Ed adesso?
Terrorizza anche girare l'angolo della cucina. Ogni piccolo rumore lo spaventa, ogni suono incerto sobbalza preso dal panico.
Non riesce a farsi toccare, non riesce a guardare negli occhi dolcemente, diventa schivo, silenzioso, con due occhi che rimangono liquidi da quasi dieci giorni. Cerca di interagire con i suoi amici, cerca di entrare nelle varie discussioni giornaliere.
In quella semplicità, di ogni giorno tra gruppi di studio, chiacchierate, mangiate...

Vorrebbe ricomincia, cerca di farlo, prova ad andare avanti, prova a sorridere di nuovo, a dialogare con gli altri.

Ma ...

Nel momento in cui pensa di riuscirci, nel momento in cui qualcuno lo stringe da dietro, un semplice sfioro della mano, lo blocca, trema, entrando in un mondo tutto suo, tra urla e pianti che trovano sollievo solo in un corpo, solo e soltanto in un calore.

Quello di Claudio.

Ormai è diventato la sua ombra, dove va Mario,c'è anche Claudio. Non lo lascia solo neanche un secondo. Dopo quella visione, dopo aver visto con i suoi occhi quel sangue, quel bisogno disperato, non può e non vuole staccarsi da lui, dalla persona che ama.

Quando lo vede riposare tranquillo sul letto, sprofonda lui nel vuoto e nella disperazione, cade a terra in lacrime, in silenzio per non farsi scoprire, in silenzio come sempre, come ha sempre fatto, portandosi quel dolore nel cuore, che purtroppo non vuole lasciarlo andare.

Quel cuore che piano cerca di reagire, perché deve farlo per lui, deve farlo per quella piccola anima che dorme teneramente abbracciato a se, adesso più indifesa che mai.

Perché il suo cuore sa.

Mario è il suo tutto
Mario é il suo perché

Mario è l'ingranaggio che aziona il suo cuore.
Senza si blocca.
Senza si perde.
Senza si muore.

Lo culla, quando ha bisogno di lui, dolcemente, armonizzando quella ninna ninna delicata intonata da parole d'amore, semplici, ma piene di quel sentimento che pur non essendo eclatante, riempie il loro mondo.  

E lo vede accoccolarsi sul quel petto che batte all'impazzata, quella cassa toracica che ritorna vitale, quel corpo che diventa caldo, senza bisogno di essere baciato, senza il bisogno di essere curato anch'esso.

Ma a Claudio non importa.

Claudio riceve già abbastanza.

Il poterlo abbracciare, poterlo guardare dormire tra le sue braccia, è già per lui, abbastanza.

È consapevole che Mario lo ama, e si appende giusto a questa piccola certezza, che spinge le sue speranze, la sua voglia di rivedere sorridere, e viverlo, come prima. Come quando, dopo tante difficoltà, erano riusciti a raggiungere la felicità.

Insieme

Quella vita semplice, fatta di condivisioni, e di quei ritagli quotidiani solo loro.

Ritorneranno quei momenti, quei attimi nel quale Claudio si perde ogni notte, ogni volta in cui guarda Mario sgranare gli occhi e piangere, ogni volta che lo vede tremare, e buttare in aria tutto ciò che becca per le mani, ogni volta che lo guarda e vorrebbe toccarlo, vorrebbe baciarlo ma si blocca, si blocca a metà strada e poi ci ripensa, perché la voglia è tanta, la voglia di lui é immensa, e così accorcia le distanze, e lo stringe, baciandolo dolcemente sulla fronte.

Quella Crepa Sul CuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora