capitolo otto

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Una leggere brezza soffiò sul mio volto e fece fluttuare i miei capelli. Il tranquillo suono dei nostri passi e il fruscio delle foglie erano le uniche cose che sentivo e presi profondi respiri, godendomi la serenità della natura. Le diverse sfumature di verde, giallo e rosso facevano apparire gli alberi raggianti e potevo giurare di non aver mai visto qualcosa di più bello della foresta in autunno.

Col passare del tempo, mi trovai a fissare Harry, che mi camminava accanto. Nonostante fosse calmo, potevo notare dal suo volto che ammirasse la foresta tanto quanto me. Questa era la prima volta che riuscivo a vederlo senza quel cipiglio e quell'espressione riservata, non sembrava così riservato come quando era a scuola.

Ero felice di aver suggerito di andare a fare una passeggiata nella foresta. Nonostante conoscessi a malapena Harry e l'avessi visto per la prima volta solo pochi giorni prima, mi fidavo di lui. Sebbene avesse un'aura misteriosa e una personalità silenziosa, percepivo che non voleva che subissi del male. Mi aveva offerto la cuffia per ascoltare la musica quando ne avevo più bisogno e mi aveva salvata dall'essere picchiata in classe.

Misi le mani nelle tasche del giubbotto verde scuro e guardai le foglie cadute che coprivano il terreno. Improvvisamente ricordai di non aver ancora ringraziato Harry. Nonostante fossi un po' arrabbiata con lui per aver interrotto qualsiasi cosa avessero voluto farmi Austin e gli altri, allo stesso tempo mi sentivo sollevata per aver fatto sì che mi lasciassero sola. Ma avevo paura che le cose sarebbero soltanto peggiorate ora che Harry mi aveva difesa. Era stato trascinato in questo casino per causa mia ora ed ero sicura che ci sarebbero state conseguenze per ciò che aveva fatto in classe. Ciò mi fece ricordare che ancora non sapevo cosa esattamente avesse fatto, fondamentalmente aveva solamente guardato tutti senza proferire parola e comunque se ne erano andati. Ciò mi rendeva confusa, potevo soltanto dire che c'era qualcosa negli occhi di Harry che avevo visto io stessa quando a volte diventavano blu.

Guardai Harry ancora una volta e improvvisamente lui spostò lo sguardo, catturando il mio. Il cuore mancò un battito e velocemente voltai la testa. Poi, con la coda sell'occhio, vidi che si fermò e io feci gli ultimi passi prima di fermarmi.

I suoi luminosi occhi verdi guardavano dritti nei miei e, dopo essersi passato le mani tra i capelli castani, lo sentii parlare con voce calma.

"Ho visto il tuo disegno. Quello con la tempesta."

Aggrottai un po' le sopracciglia confusa. Anche Harry era nella mia classe di arte? Perchè non l'avevo visto lì?

"Sei nella mia classe di arte?" chiesi. Harry scosse leggermente la testa.

"No, ma l'ho visto quando io..." improvvisamente si fermò nel mezzo della frase. Una strana espressione balenò sul suo volto, ma svanì velocemente.

"Non importa. Volevo solo chiederti cosa significa per te."

Sbattei le palpebre sorpresa e aprii la bocca per dire nulla. Quel disegno non significava nulla per me, ma in quel momento capii che non era vero. C'era un significato dietro ad esso, rappresentava qualcosa che tenevo nascosto nel cuore. Notai Harry guardarmi, aspettando una mia risposta, ma evitai il suo sguardo. Provavo una strana sensazione, volevo dirglielo, ma allo stesso tempo la mia mente mi urlava di non dire a nessuno quello che mi passava per la testa. Nemmeno mia madre sapeva quali tipi di pensieri spesso avevo. Pensieri suicidi.

"Non voglio parlarne. Scusa." mormorai e iniziai a giocherellare con le mie dita. Quando sollevai lo sguardo, vidi Harry annuire in risposta. Non disse cose come "va bene" o "ti capisco se non vuoi parlarne". Semplicemente annuì per indicare che accettava la mia rispsota. Quello mi mostrò davvero quanto fosse diverso dalle altre persone.

The Blue Rose [h.s. - italian translation]Where stories live. Discover now