capitolo nove

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Potei percepire la sorpresa di Harry alla mia azione improvvisa e, per un secondo, pensai di aver fatto un grande errore. Poi lo sentii avvolgere l'altro braccio intorno alla mia schiena e mi tirò più vicina. Le sue labbra iniziarono a muoversi gentilemente contro le mie, approfondendo il bacio e indebolendomi le ginocchia. Premetti le mani sul suo petto, prima di portarle lentamente tra i suoi morbidi capelli. Un gemito smorzato scappò dalle labbra di Harry quando passai le dita tra le setose ciocche e li tirai gentilmente. Il cuore era come se sarebbe uscito dal petto da un secondo all'altro e il corpo tremava leggermente per l'eccitazione. Il mondo intorno a me era scomparso, c'era solo Harry.

Sentii la mano destra posarsi dietro il mio collo, mentre l'altra rimase sulla parte bassa della schiena. Socchiusi leggermente le labbra e sentii la calda lingua di Harry scorrere sul mio labbro inferiore, prima di scivolare nella bocca. I brividi percorsero la mia spina dorsale e mi sentii completamente fusa con il profondo bacio, che speravo sarebbe durato per sempre.

Quando alla fine ci allontanammo, Harry posò la fronte contro la mia e, per un momento, gli unici suoni erano la pioggia e i nostri profondi respiri. Guardai nei suoi scuri occhi verdi, che brillavano un po' mentre mi guardava. Il suo sguardo era così intenso che arrossii. Lentamente posai una mano sul suo petto e sentii il battito del suo cuore, sebbene attraverso il tessuto della sua giacca nera.

"Heather."

Sentirgli dire il mio nome mi fece sollevare di nuovo lo sguardo e guardarlo negli occhi. Lo vidi deglutire, prima di parlare di nuovo.

"Perchè l'hai fatto?"

"Fatto cosa?" chiesi, nonostante avessi già capito a cosa si riferisse.

"Baciarmi. Perchè?" il suo tono era calmo e sentii lo stomaco stringermisi per il nervosismo. Forse era stato un errore dopo tutto. Ma perchè non si era allontanato allora?

"Io...solo..." sentii le guance arrossire ulteriormente e evitai di guardare negli occhi di Harry, sentendomi in imbarazzo.

"Mi sento...al sicuro con te e..." mi morsi il labbro inferiore, prima di incontrare finalmente i suoi occhi. "Mi dispiace. Non avrei dovuto farlo."

"Non essere dispiaciuta. Non volevo dire che è stato un errore." disse Harry scuotendo leggermente la testa. Poi, per mia sorpresa, notai le sue guance farsi un po' più rosate.

"Io...um...in realtà mi è piaciuto." mormorò, strofinandosi nervosamente il collo. Un timido sorriso comparve sulle sue labbra e mi sentii sciogliere sul posto. Lentamente sollevai la mano e tracciai con le dita la sua guancia.

"Potrei sempre baciarti di nuovo," dissi con calma, senza pensarci due volte, ma, prima che avessi il tempo di pentirmi di quello che avevo detto, Harry si avvicinò, i suoi occhi verdi non lasciarono mai i miei.

"Fallo allora." sussurrò, sembrando leggermente senza fiato.

E lo feci.

***

Non riuscii a dormire quella notte.

Dopo due ore ad essermi rigirata nel letto, alla fine ci rinunciai e accesi la lampada sul comodino prima di alzarmi dal letto. La mia mente continuava a tornare al momento sotto il grande albero e, ogni volta che pensavo al bacio con Harry, uno stupido sorriso mi si formava sulle labbra e riuscivo a sentire l'eccitazione crescermi nello stomaco. Ancora non capivo perchè l'avessi fatto, ma non me ne pentivo. Nemmeno un po'.

Camminai verso la finestra della mia stanza e guardai fuori. La pioggia aveva smesso di cadere e il cuielo si era schiarito. Per un momento guardai semplicemente il quartiere silenzioso. Le case erano immerse nel buio, l'unica luce proveniva da alcuni lampioni a schiera. Gli alberi che crescevano nel cortili delle persone ondeggiarono leggermente col vento, lasciando cadere sul terreno bagnato le foglie. Mi voltai per spegnere la lampada sul comodino, ma, quando guardai di nuovo fuori dalla finestra, vidi qualcuo camminare per la strada.

Per qualche ragione sentii il cuore iniziare ad battere più velocemente e strinsi gli occhi cercando di capire chi fosse fuori all'una del mattino. Ma non importava quando provassi a riconoscere quella persona. Inoltre lui o lei sembrava indossare abiti neri e aveva un cappuccio in testa.

Sospirai e scossi la testa, prima di allontanarmi dalla finestra. Non potevo rischiare che la persona mi vedesse alla finestra. Non avrebbe fatto sembrare una sorta di stalker.

Mi aggiustai il pantalone del pigiama e pensai di scendere a bere un bicchiere di acqua, prima di ritornare a letto. Dopo aver trovato le mie calze di lana ed essermele messe, aprii piano la porta, nonostante mia madre non fosse a casa. Aveva di nuovo il turno notturno.

Le scale scricchiolarono quando scesi al piano inferiore strofinandomi gli occhi. Mi diressi in cucina e presi un bicchiere dalla credenza. Dopo aver bevuto due bchieri di acqua, mi sentii ancora più sveglia di prima. Dato che non volevo tornare nella mia stanza e continuare con i miei disperati tentativi di addormentarmi, decisi di andare in cortile per un momento. Potevo controllare se c'erano stelle visibili e, chi sapeva, magari avrei visto anche qualche stella cadende.

Corsi all'ingresso e afferrai il mio maglione caldo, che mi ero dimenticata di portare in camera. Dopo essermelo messo, presi le scarpe e camminai verso la porta che dava sul cortile. Sentii l'aria fredda soffiarmi sul volto immediatamente quando aprii la porta ed uscii. I brividi corsero lungo la mia colonna vertebrale e lasciai cadere le mie vans per terra, prima di sedermi per mettermele. Il respiro formava davanti a me delle nuvolette e, nonostante il magliore, sentivo freddo. Ma non avevo intenzione di ritornare già dentro.

La notte era bellissima e silenziosa, era come se la natura si stesse scusando per la tempesta di prima. Mi avvolsi le braccia intorno al corpo e feci un paio di passi sull'erba bagnata, prima di fissare il cielo. Le stelle brillavano debolmente, ma riuscivo comunque a vederle nel cielo scuro. Le guardai stupita. Non importava quante volte avessi visto il cielo di notte, non mi sarei ma stancata della sua bellezza.

"Non riesci a dormire?"

Il mio cuore quasi saltò fuori dal petto quand sentii una voce vicino a me. Con tutto il corpo che tremava, mi voltai e vidi Harry in piedi dietro la piccola recinsione del cortile. Nonostante il buio, potei vedere i suoi occhi verdi brillare leggermente mentre mi guardava.

"Mi hai fatto venire un infarto," dissi, provando ancora a calmare il battito rapido del cuore nel mio petto. Poi notai i suoi vestiti neri e strinsi sospettosamente i occhi. "Cosa ci fai qui?"

Vidi Harry scrollare le spalle, prima di mettere le mani in tasca.

"Sono andato a fare una passeggiata."

"Passeggiata?" ripetei. "Nel mio quartiere?"

"Vivo nelle vicinanze." rispose brevemente Harry. Potei solo annuire, sentendomi ancora confusa riguardo a come fosse finito vicino casa mia proprio quando io ero fuori. Quando ieri ci eravamo allontanati dalla foresta, aveva suggerito di accompagnarmi a casa, ma avevo detto che non ce ne era bisogno, quindi avevamo preso strade diverse alla fermata del pullman.

Mi avvolsi le braca intorno al corpo e provai a prendere profondi respiri, nonostante il mio cuore non la smettesse di battere selvaggiamente in petto. Potevo sentire Harry guardarmi e un leggero rossore coprì le mie guance quando ricordai di indossare un pantalone rosa da pigiama con degli orsacchiotti sopra.

"Sai, potresti avere problemi per vagare in giro così tardi. La gente potrebbe pensare che sei un assassino o roba simile," dissi, guardando di nuovo Harry negli occhi. Potevo giurare di aver visto quelle strane linee blu nei suoi occhi prima che svanissero velocemente.

"Non preoccuparti per me," disse a bassa voce. "Sei tu che dovresti stare attenta."

"Cosa vuoi dire?" mi accigliai. Potevo percepire che c'era qualcosa dietro le parole di Harry che sembrava quasi un avvertimento.

Lo vidi muoversi un po', prima di indietreggiare e aggiustarsi il cappuccio.

"Solo stai dentro di notte." disse prima di guardare la strada. Ebbi il tempo di notare un'espressione cauta sul suo volto, ma, quando provai a guardare ovunque stesse guardando, non vidi altro che una strada tranquilla. Aggrottai la fronte e potei sentire una sensazione inquieta scivolare in me nonostante non vedessi nulla di inusuale.

Quando spostai lo sguardo sul punto dov'era Harry, era già vuoto.

The Blue Rose [h.s. - italian translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora