capitolo quarantadue

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Quando mi svegliai, la camera era ancora immersa nel buio. Sollevai un po'la testa e quasi sussultai quando sentii il dolore al collo per aver dormito in una posizione scomoda. Le mie dita mantenevano ancora il pennello, ma non lo lasciai andare. Focalizzai lo sguardo sul dipinto davanti a me e presto i ricordi della notte scorsa ritornarono alla mente. Il modo in cui la mia mano aveva mantenuto il pennello, lasciandolo muoversi sul foglio creando diverse sfumature di colori. Il modo in cui mi ero sentita mentre trasportavo l'immagine dalla testa al foglio. Il modo in cui il disegno fece sì che le ultime tracce di tempesta scomparissero dal mio cuore.

Mi chinai per prendere il foglio tra le mani, prima di alzarmi. Fissai l'orologio e notai che erano soltanto le cinque del mattino. Tuttavia non me la sentivo di dormire ancora.

Posai il disegno sua scrivania che era all'angolo della stanza, prima di voltarmi a guardare Harry. Lui dormiva ancoea tranquillo, le braccia erano finite per avvolgersi intorno al cuscino e se lo stava stringendo al petto. Sentii il cuore sciogliermisi, dovetti fare del mio meglio per evitare di andargli vicino e avvolgerlo tra le braccia. Sembrava così sereno, non volevo svegliarlo.

Quindi finii per andare al bagno per lavarmi la faccia e i denti. I miei pensieri continuavano a tornare su Harry e sul disegno, non vedevo l'ora di mostrarglielo, ma allo stesso tempo ero nervosa di quello che avrebbe pensato. Si ricordava di quando ne avevamo parlato? E se se ne fosse già dimenticato?

Sospirando, uscii dal bagno e decisi di andare in cucina per prepararmi una tazza di the verde. Forse mi avrebbe calmata un po'.

Dopo un po' mi trovai seduta sulla veranda, avvolta in una coperta calda con la tazza di the tra le mani. L'alba era vicina, potevo vedere il cielo iniziare a farsi leggermente più chiaro lentamente, spingendo via l'oscurità. Inspirando aria fresca, ascoltai i suoni tranquilli della natura e desiderai poter rimanere in questo posto per sempre. Con Harry.

Ma dentro di me sapevo che non era possibile. Avremmo dovuto pensare a come continuare dopo tutto quello che era successo. E non sarebbe stato semplice.

Bevvi il mio the, prima di posare la tazza sul piccolo tavolo rotondo vicino a me. Poi mi aggiustai la coperta e chiusi gli occhi per un momento, lasciando la mente libera da tutti i pensieri.

Sentii dei rumori dall'interno che mi fecero sussultare. Aprii velocemente gli occhi e notai che c'era meno oscurità ora, probabilmente mi ero addormentata senza volerlo per un po'.

Alzandomi dalla sedia, mi tolsi la coperta dalle spalle e ritornai dentro. Dopo aver messo la coperta sul divano, sentii una porta essere aperta. Poi dei passi.

Probabilmente Harry si era svegliato.

Potei sentire il nervosismo ritornare. Aveva già visto il disegno?

Giocherellando con le dita, mi diressi alla camera da letto che condividevamo e notai che la porta era leggermente aperta. Prendendo un profondo respiro, mi fermai davanti ad essa, prima di spingerla lentamente con la mano.

Vidi Harry muoversi nella stanza, vestito tutto di nero come solitamente. Mi dava la schiena mentre spostava le tende, così che potesse entrare la luce. Proprio quando volevo dire qualcosa per fargli sapere della mia presenza, il suo sguardo cadde improvvisamente sulla scrivania dov'era il mio disegno. Il mio cuore iniziò a battere velocemente quando vidi Harry prenderlo lentamente tra le mani, il cipiglio sorpreso scomparve velocemente dalla sua fronte. Pallidi raggi della luce mattutina, provenienti dalla finestra, illuminarono il suo viso, donandogli una sorta di espressione fragile. I ricci scuri gli erano caduti sulla fronte, creando ombre sui suoi occhi, focalizzati sul foglio.

Trattenni il fiato ed entrai ulteriormente nella stanza, lentamente. Harry sembrò percepire il mio sguardo, perché presto sollevò la testa e vidi che i suoi luminosi occhi verdi brillavano per le lacrime, la luce proveniente dalla finestra rifletteva in essi.

"L'hai finito." fu tutto quello che riuscì a dire.

Riuscii soltanto ad annuire, sentendo qualcosa negli occhi di Harry toccarmi dentro. Avevo pensato che si fosse dimenticato del disegno, sembrava essere passato tanto tempo da quel giorno nella foresta, quando mi aveva chiesto riguardo ad esso.

"È...è fantastico." disse Harry, fissando il foglio ancora una volta, prima di sedersi sul bordo del letto. Diede dei colpi al posto accanto al suo per indicarmi di avvicinarmi, al che lo feci.

Harry rimase in silenzio per un momento, sembrando perso nei suoi pensieri. I suoi occhi continuarono ad esaminare il disegno, prima di posarlo attentamente sul letto. Poi sentii le sue dita tracciare gentilmente il mio braccio, prima di prendere la mia mano che era ancora leggermente coperta da pennellate di colore asciutte. Rabbrividii al suo tocco, il battito cardiaco accelerò mentre aspettavo che dicesse altro.

"Ora sei pronta a dirmi...cosa significa per te?" disse alla fine Harry, il tono calmo.

Quando mi aveva fatto questa domanda la prima volta nella foresta, non mi ero sentita pronta a dirglielo. Ero troppo abbattuta, troppo cauta per aprirmi con qualcuno. Pensavo che la mia fine fosse vicina, che la tempesta avrebbe distrutto quasi tutto di me.

Ma ora, tutto era diverso. Harry l'aveva reso diverso e gli sarei stata per sempre grata per questo.

Prendendo un profondo respiro, guardai le nostre mani intrecciate e, prima che ancora lo sapessi, le parole iniziarono ad uscire dalla mia bocca.

"Quando ho iniziato a fare quel disegno...era davvero un momento buio. Era come se tutta la mia vita fosse una tempesta, le persone, il mio passato...tutte quelle cose che mi circondavano erano come quelle nuvole nere. Pensavo che non ci sarebbe stata via d'uscita, che alla fine quella tempesta mi avrebbe finalmente distrutta. A volte ci ho anche sperato, pensavo che avrei raggiunto qualche tipo di pace se fossi semplicemente...scomparsa."

Feci una piccola pausa, sentendo le lacrime iniziare già a crearsi nei miei occhi.

"Ma poi...sei arrivato tu." spostai lentamente lo sguardo su Harry, che già mi stava guardando, gli occhi carichi di emozioni che non riuscivo a comprendere a pieno.

"Ed eri la goccia di pioggia nel mezzo delle nuvole nere che coprivano la mia vita. Tu mi hai mostrato il cielo, il vero cielo. I momenti passati con te sono come la luna e le stelle, così luminose e bellissime. Così reali. E la tempesta non poteva coprirle, non avrà mai quel potere. La pioggia spingerà sempre via quelle nuvole."

Sentii le lacrime iniziare a scivolare lungo le guance ed Harry si avvicinò, prendendo gentilmente il mio volto tra le sue mani e asciugandole.

"Tu sei il mio salvatore, Harry." sussurrai. I suoi bellissimi occhi verdi guardarono nei miei, il suo sguardo si ammorbidì dopo le mie parole e, prima che lo realizzassi, mi avvicinai e premette le labbra sulle sue.

Il bacio fu lento e gentile, ma comunque pieno di emozioni. Sentii l'altra mano di Harry fermarsi dietro il collo, avvicinandomi ulteriormente, finché non mi sedetti in grembo. L'altra mano rimase sul fianco, il pollice che disegnava dei leggeri cerchi sulla pelle, che era rimasta leggermente esposta. Potei sentire il cuore sciogliersi nel petto, la pelle rabbrividire al suo tocco e volevo avvicinarmi ancora a lui.

Portai le mani sul suo petto, sentendo il suo battito andare veloce quanto il mio. La sua lingua calda corse incontro alla mia, le nostre labbra si modellarono perfettamente. Anche soltanto per un momento potemmo estraniarci nel nostro mondo, dove potevamo stare da soli, a baciarci e ad abbracciarci senza niente a disturbarci.

Harry mi diede un ultimo bacio sulle labbra, che erano leggermente gonfie, prima di poggiare la fronte alla mia. I nostri respiri si mescolarono ed erano l'unico suono udibile nella stanza silenziosa, che si faceva man mano più chiara. C'era qualcosa di sereno in quel momento, desiderai poter sentire quella sensazione per sempre.

La mano di Harry mi accarezzò gentilmente la guancia, poi si chinò un po' per guardarmi negli occhi. I suoi occhi erano luminosi, verdi e blu, come la foresta e il cielo.

"Anche tu mi hai salvato, Heth." disse lui con calma, prima di chinarsi per baciarmi di nuovo.

The Blue Rose [h.s. - italian translation]Where stories live. Discover now