capitolo quarantatrè

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Guardavo le foglie colorate che danzavano nel vento intorno a me e ad Harry mentre camminavamo mano nella mano vicino a un fiume. Uno sciame di uccelli volavano alti, cinguettando nel cielo grigio, prima di volare via lentamente. Sebbene l'aria si stesse facendo fredda man mano che calava la sera, la mano di Harry era calda nella mia e la sua presa forte ma gentile allo stesso tempo.

Ci fermammo al fiume e per un momento guardammo in silenzio l'acqua pulita che fluiva attraverso le scintillanti rocce.

"Dove pensi siano andati?" chiese improvvisamente Harry, il tono della voce calmo. Voltai la testa per guardarlo, stava fissando il fiume con una profonda tristezza che gli copriva il volto e seppi immediatamente che stava parlando di Lily e Carl.

"Non ho mai pensato sul serio a cosa succede dopo...la morte." continuò lui. "Anche quando ho perso mia madre e mio pdre, ho soltanto sentito questo strano...vuoto, come se fossero semplicemente scomparsi lontano come quegli uccelli che abbiamo visto prima. Non riuscivo ad immaginare il luogo dove avrebbero vissuto dopo aver lasciato questo mondo, se ne erano semplicemente...andati. E ora...provo lo stesso per Lil e Carl."

Lo vidi accigliarsi leggermente mentre fissava l'acqua. Mentre parlava, per un momento potei vedere un bambino in lui. Un bambino con tante domande senza risposta, un bambino che non riusciva a capire perchè improvvisamente fosse rimasto da solo, perchè questo mondo avesse deciso di essere così crudele con lui, sebbene lui non avesse fatto nulla di male.

Poi lentamente portò i suoi occhi verdi su di me e il bambino scomparve, era Harry di nuovo. Il ragazzo che sembrava più grande di qualcuno della sua età, ora sapevo che non era a causa della sua altezza o dei suoi lineamenti. Era a causa di ciò cui era stato obbligato a superare.

Intrecciando piano le nostre dita, mi avvicinai un po' a lui e, prima che ancora lo realizzassi, dissi:

"Chiudi gli occhi."

Una leggera confusione balenò sul volto di Harry, ma poi fece come gli dissi e chiuse gli occhi. Sentii la sua presa sulla mia mano rafforzarsi e il fatto che sapessi che si fidava di me, mi aiutò a trovare le parole successive.

"Ora pensa ai ricordi felici che hai dei tuoi genitori e Lily e Carl, qualsiasi cosa tu ricorda..."

Harry rimase tranquillo per un momento, concentrato, e poi notai un accenno di sorriso sulle sue labbra.

"Ricordo che una volta stavamo ritornando a casa in macchina e ci siamo persi perché mio padre si era dimenticato la mappa. Continuava a scusarsi con me e mia madre, si stava facendo tardi e sapeva che eravamo stanchi. Tuttavia l, mia madee non era arrabbiata con lui, continuava a riderci su, probabilmente per far sentire meglio mio padre. Alla fine finimmo per fermarci a una stazione di benzina e mio padre andò a chiedere indicazioni. Il cassiere era un uomo davvero carino e ci indicò la direzione giusta, ci diede anche tre donuts gratis. Successivamente divenne un amico fidato di mio padre. Ricordo anche che la nostra vecchia casa aveva un'altalena in giardino, mia madre spesso mi teneva tra le braccia mentre ondeggiavamo. Mio padre era sempre nelle vicinanze ad aggiustare una macchina o qualcosa. A volte guardava nella nostra direzione e sorrideva."

"L'ultimo ricordo felice con i miei genitori, zia e Carl è di quando siamo andati in campeggio. Avevo sei anni. Dopo aver messo le tende, camminammo in un campo nelle vicinanze ed io ero seduto sulle spalle di mio padre. Il cielo era così bello quella sera e ci fermammo a guardare le stelle, vidi una stella cedente per la prima volta nella mia vita."

La voce di Harry tremò leggermente alla fine della frase, ma la tristezza era in parte scomparsa dal suo volto.

"Puoi immaginare questi posti, riesci a sentire di nuovo questi momenti? Riesci a vederli?" chiesi con calma.

"Sì. È come..se fossi lì di nuovo. Con la mia famiglia." rispose Harry. Poi aprì gli occhi e mi guardò intensamente, le bellissime sfumature di verde e blu mischiate brillavano nei suoi occhi. Potei notare che iniziava lentamente a capire.

"Penso che l'aldilà sia così. Puoi stare di nuovo con le persone a te più care, in questi posti dove sei stato felice e continui a rivivere soltanto i momenti belli con loro." dissi, la mia voce era carica d'emozione per qualche strana ragione.

Harry annuì con calma, prima di avvicinarsi e avvolgere improvvisamente le braccia intorno a me. Riprendendomi velocemente dopo il suo improvviso gesto, risposi al suo abbraccio e lo sentii mormorare a bassa voce.

"Grazie, Heth."

Un sorriso malinconico si affacciò sulle mie labbra, prima che mi allontanassi e mi chinassi per raccogliere i due fiori non ti dimenticar di me blu che avevo notato stavano crescendo accando al fiume nonostante il tempo freddo. Sul braccio umano, simboleggiavano importanza e disponibilità, ma c'erano anche altri significati.

Ricordo dopo la morte e ricordi preferiti.

Diedi un fiore ad Harry e ci guardammo, prima di avvicinarci al fiume. Posammo i fiori sulla superficie dell'acqua, li lasciammo andare allo stesso tempo prima di rialzarci.

Sentii la mano di Harry prendere di nuovo la mia e insieme guardammo il fiume portare via i fiori blu dalla nostra vista, ma non dalle nostre menti.

The Blue Rose [h.s. - italian translation]Where stories live. Discover now