capitolo undici

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"Bar di frullati, davvero Heather?"

Io alzai gli occhi al cielo, mentre Harry scuoteva la testa, ma potevo giurare di aver visto un accenno di sorriso sulle sue labbra.

"Smettila di lamentarti e seguimi." dissi afferandogli il braccio e trascinandolo nel bar di frullati. Lo sentii ridere leggermente, ma fortunatamente obbedì e si lasciò tirare da me verso il bancone.

"Come posso aiutarti?"

Un ragazzo dai luminosi occhi blu e disordinati capelli castani ci sorrise educatamente. Il suo nome sulla targhetta era Louis e, quando si poggiò al bancone, potei vedere le sue braccia nude. Diedi una veloce sbirciata alla sua painta, garofano viola, e, quando sollevai lo sguardo, lo vidi guardarmi con un sorriso giocoso.

"So che dopo devo andare un palestra, non c'è bisogno che fissi i miei muscoli." disse. Le mie guance si fecero rosse immediatamente e spostai velocemente lo sguardo.

Ora potevo ricordare che i garofani viola erano persone giocose e un po' bizzarre. Louis era decisamente così.

"Non sono esperto in frullati. Puoi consigliarci qualcosa?" sentii Harry dire. Non potevo essergli più grata per essere riuscito a spostare l'attenzione di Louis su altro. Quando non mi guardò più, presi un paio di profondi respiri, sperando che il rossore svanisse dalla mie guance.

"A me personalmente piacciono quelli alla frutta. Ma quelli con alle bacche sono i migliori."

Louis indicò un tabellone e menzionò i nomi di alcuni frullati ad Harry, mentre io me ne rimasi a seguire la loro interazione. Presto Harry decise di ordinare un frullato all'ananas, banana e fragola. Louis annuì, prima di spostare l'attenzione su di me.

"E cosa posso portare a te, amore?" sorrise, facendomi un occhiolino e appoggiando le mani sul bancone.

"Um, lo stesso." dissi e tossi dato che la mia voce sembrò un po' tremante. Non ero abituata ai ragazzi che flirtavano così apertamente e non aiutava la situazione il fatto che potessi quasi sentire lo sguardo bruciante di Harry su di me.

Parliamo di situazione imbarazzante.

"Arrivano subito." Louis mi fece l'occhiolino, facendomi arrossire di nuovo nonostante provassi a contenermi. Si voltò per preparare i frullati, mentre Harry tirava fuori il portafoglio. Stavo per prendere il miom ma lo sentii dire qualcosa riguardo al fatto che avrebbe pagato per entrambi.

"Non è nece..." iniziai, ma quando Harry spostò il suo sguardo deciso su di me, chiusi la bocca, capendo che non avrebbe cambiato idea su questo.

Louis ci portò i nostri frullati e li posò sul bancone, prima di prendere i soldi dalla mano di Harry. Non potei fare a meno di notare la tenzione tra entrambi e ciò mi fece sentire un po' a disagio dato che quasi sicuramente era per causa mia. Mi ero già iniziata a pentire di essere venuta qui e volevo solo andarmente prima che gli sguardi dei ragazzi si trasformassero in altro.

Quando Louis diede il resto ad Harry, afferrai velocemente entrambi i frullati e ringraziai, prima di correre quasi fuori dal bar di frullati. Una volta raggiunta al tranquilla strada, sospirai e, quando sentii la presenza di Harry accanto a me, gli porsi il suo frullato senza proferire parola.

"Stai bene?" sentii Harry chiedere con voce profonda quando mi aggiustai la tracolla, prima di prendere un sorso dal frullato.

Scrollai solamente le spalle, prima di iniziare a camminare lungo la strada.

"Heather. Guardami per favore."

"Va tutto bene, Harry. Lascia perdere," scattai, ma me ne pentii all'istante. Guardia per un momento le mie vecchien vans, prima di sollevare lentamente lo sguardo e guardare Harry. Non mi stava guardando, teneva lo sguardo puntato altrove. Studiai il suo volto e, nonostante non mostrasse alcuna emozione, provai la sensazione che si fosse offeso.

"Mi dispiace," dissi con calma prima di riportare lo sguardo sulle mie scarpe. "Non volevo parlarti così. È solo che..."

Mi morsi il labbro provando a trovare le parole giuste.

"È solo che non so come agire in situazioni simili e poi sono nervosa e confusa per i miei sentimenti. Non so come spiegartelo. Non sono sempre stata così, la vecchia me probabilmente avrebbe già flirtato e..."

Mi fermai immediatamente quando realizzai cosa avessi appena detto. Una sensazione inquieta scivolò in me e il fatto che riuscissi a percepire lo sguardo di Harry su di me non aiutava. Gli avevo appena rivelato per sbaglio qualcosa del mio passato, che volevo rimanesse il più nascosto possibile. La vecchia Heather che avevo menzionato non era qualcuno di cui ero orgogliosa.

Ebbi il tempo di fare un paio di passi, prima di realizzare che Harry non era accanto a me. Mi fermai per voltarmi e lo vidi fermo lungo la strada. Il vento gli fece fluttuare i ricci capelli scuri e alcune ciocche caddero sulla sua fronte, ondeggiando sui suoi occhi verde scuro. Il suo intenso sguardo sembrava perforarmi e deglutii nervosamente, aspettando che dicesse qualcosa.

"Perchè non l'hai fatto questa volta? Cosa ti ha fermata?" chiese improvvisamente.

Spalancai gli occhi, poi sollevai la mano per spostarmi i capelli dietro le orecchie. Lasciai scivolare lo sguardo su un vecchio albero che qualcuno aveva nel proprio giardino. Guardai come il vento lo muoveva leggermente, prima di riportare lo sguardo su Harry.

"Perchè tu eri lì e perchè non sari mai riuscita a flirtare con qualcuno quando ho..."

Mi morsi il labbro con nervosismo, sentendo il cuore iniziare a battere velocemente e le guance lentamente arrossire.

"Hai cosa?" sentii Harry chiedere prima di fare un paio di passi verso di me. La sfumatura dei suoi occhi si fece improvvisamente più chiar, ma non riuscii a riconoscere l'espressione che aveva sul suo volto.

"Io...um...non so cosa sia, ma penso...penso di provare qualcosa per te." balbettai e iniziai a giocherellare con le mie dita, una cosa che facevo sempre quando ero nervosa. Forse era troppo presto per dire qualcosa del genere? Ci conoscevamo soltanto da pochi giorni e, inoltre, non ero nemmeno sicura io cosa provassi.

Spostai lo sguardo altrove e mi morsi il labbro, troppo in imbarazzo per guardarlo. Avevo paura che mi avrebbe riso in faccia, nonostante l'idea fosse abbastanza ridicola. Harry non sembrava quel tipo di persona che avrebbe riso di qualcuno, ma, comunque, se avrebbe detto che ero ridicola per averlo detto così presto, sicuramente sarei morta di imbarazzo.

Poi improvvisamete lo sentii avvicinarsi e i suoi polpastrelli accarezzarono la mia pelle mentre mi sollevava il mento. Aveva un piccolo sorriso sul suo volto e gli occhi mi guardavano in un modo così tenero che mi fecero sciogliere il cuore. Non disse nulla, si chinò soltanto e mi diede un tenue bacio.

E in quel momento seppi che qualsiasi cosa provassi nei suoi confronti, lui provava lo stesso per me.

The Blue Rose [h.s. - italian translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora