capitolo ventisei

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Vidi gli occhi di Harry iniziare a riempirsi di lacrime e velocemente abbassò lo sguardo, sbattendo le palpebre furiosamente. Potei sentire il cuore riempirsi di dolore quasi insopportabile. Non era pietà, questo dolore era molto più profondo. Quel tipo di dolore che provi quando vedi qualcosa di cui ti importa veramente soffrire.

Feci gli ultimi passi verso Harry, prima di avvolgere gentilmente le braccia intorno al suo corpo. Il suo corpo si irrigidì, ma non mi spinse via. Lo tirai lentamente più vicino e provai a trattenere le lacrime che minacciavano di sgorgare dai miei occhi.

"Ho fatto una promessa, Harry, e non la romperò. Non ti lascerò." sussurrai.

Il corpo di Harry iniziò a tremare e lo abbracciai con più forza, strofinandogli la schiena. Poi lo sentii posare le mani sulla mia schiena, prima di avvolgerle con forza intorno al mio corpo. Potei sentire il suo cuore martellare nel suo petto, ma lentamente il suo ritmo tornò normale. Continuai a strofinargli la schiena in maniera confortante, prima di allontanarmi un po' per accarezzargli gentilmente la guancia.

Harry chiuse gli occhi e potei sentirlo inclinarsi leggermente verso la mia mano. Poi lentamente aprì gli occhi che erano iniettati di sangue e un po' lucidi per le lacrime trattenute.

"Io...io...ho paura di perderti," sussurrò con voce tremante. "Ma...mi fido della tua promessa."

Posò gentilmente la mano sulla mia, prima di spostarla lentamente dalla sua guancia. Intrecciò le nostre dita, mantenendo lo sguardo su di me, e potei vedere i suoi occhi ammorbidirsi, tuttavia la tristezza in essi non fosse ancora completamente scomparsa.

"Gli saresti piaciuta." disse improvvisamente e, dall'emozione nella sua voce, seppi all'istante che parlava dei suoi genitori. Sentii le sue dita toccare piano la figura dell'erica sul mio braccio, prima di guardarmi di nuovo. "Specialmente a mia madre. Lei...era un anemone."

Un respiro tremante scappò dalle mie labbra. Anemone. Significava protezione, ma rappresentava anche preveggenza. Quel fiore viola e leggermente blu era più comune dell'erica, l'avevo visto molte volte.

Deglutii, fissando l'erica sul mio braccio, poi riportai lo sguardo su Harry.

"Cosa è successo a lei...e a tuo padre?" chiesi con calma.

Harry rimase in silenzio per un momento e sembrò star richiamando alla memoria alcuni ricordi.

"Loro sono scomparsi quando avevo sette anni. Ancora non so per certo cosa sia successo a loro, ma...tutti gli indizi sembrano suggerire che molto probabilmente loro...siano morti."

Sentii il cuore stringermisi nel petto quando vidi l'espressione di Harry. Stava ancora trattenendo le lacrime e strinse un po' la presa sulla mia mano quando prese dei profondi respiri. Sapevo che non mi stava dicendo tutto, ma l'argomento era troppo delicato per lui, quindi non iniziai a fargli ulteriori domande. Lo tirai lentamente di nuovo in un abbraccio, lasciandogli sapere silenziosamente che ero lì per lui, senza dire nessuna parola che potesse sembrare troppo vuota. Era come se usare frasi comuni come "mi dispiace" o "sii forte" non fossero esattamente sempre quello che una persona che ha perso qualcuno di caro voglia sentire.

A volte le persone avevano bisogno semplicemente di qualcuno che gli fosse vicino.

***

La domenica passò troppo velocemente e il lunedì mattina mi trovai in piedi accanto ad Harry nel cortile della scuola. Era ancora presto e c'erano soli pochi studenti, che ci superavano dirigendosi all'edificio. Ma sapevo che presto il cortile si sarebbe riempito di studenti e il mio stomaco si chiuse al semplice pensiero di vedere Callie e la sua gang.

"Non so cosa dovrei fare, Harry." dissi con voce leggermente tremante. "Non posso affrontarli e dire loro che so la verità. Non voglio metterti in pericolo. Ma...non riesco a credere che in tutto questo tempo mi abbiano nascosto tutto. E un tempo pensavo fossimo amici, ma tutti loro mi hanno tradita..."

Sentii Harry stringermi gentilmente la mano, prima di avvolgere il braccio intorno alle mie spalle in modo protettivo. Il suo sguardo trovò il mio e qualcosa nei suoi occhi mi calmò un po' dal nervosismo.

"Non li lascerò farti del male mai più." disse con fermezza. "E...troveremo un modo per fargli pagare quello che hanno fatto a te e ad Alyson."

"Come? Non abbiamo nessuna prova..." mormorai, guardandomi intorno per controllare che fossimo ancora soli.

"Nemmeno loro hanno qualche prova che sia stata tutta colpa tua e comunque continuano ad incolparti per nascondere di chi è davvero la colpa."

Sospirai. Ma, proprio quando stavo per rispondere ad Harry, vidi un familiare ragazzo dai capelli corvini dirigersi verso di noi. Sollevò la mano per salutarmi ed in modo esitante risposi al suo saluto. Improvvisamente ricordai di non averlo visto a scuola per oltre una settimana ed ero un po' nervosa di come avrebbe reagito al fatto che ora stessi con Harry. Chiunque altro ci evitava come se fossimo stati qualche scherzo della natura.

"Ciao Heather," Zayn mi salutò appena ci raggiunse. Poi il suo sguardo si posò su Harry e mi guardò per un momento, prima di fargli un cenno a mo' di saluto.

"Um Zayn, lui è Harry. Harry, lui è Zayn." presentai velocemente i ragazzi a l'un l'altro.

"Credo che stiamo nella stessa classe di fisica." disse Zayn ad Harry. "Ti siedi dietro giusto?"

"Sì," rispose Harry strofinandosi il collo. "Quella è la lezione dove non sto con Heth, quindi..."

"Ho capito, amico. È fastidioso andare in una classe dove non conosci nessuno.  Se vuoi posso sedermi vicino a te la prossima volta." Zayn offrì gentilmente.

"Fantastico. Ora non devo spiegare a Mr. Fry perchè faccio tutti i lavori di gruppo con Mr. Banco Vuoto che sta sempre accanto a me." Harry alzò gli occhi al cielo e Zayn rise.

"Sì. Ti ho sentito quando l'hai detto a Mr. Fry. Stava quasi per cacciarti fuori dalla classe."

I ragazzi  continuarono a parlare per un po' e non mi infastidii che ero stata lasciata fuori dalla loro conversazione. Ero sollevata e felice che sembrano andare sorprendentemente d'accordo. Quando il cortile della scuola iniziò a riempirsi di studenti, ci spostammo dentro e, prima che iniziasse la lezione di biologia mia e di Harry, ebbi il tempo di chiedere a Zayn perchè si fosse assentato. Lui mi disse che all'inizio si era preso cura della sua sorella che era stata malata, poi, dopo essere migliorata, si era preso la stessa malattia, quindi era dovuto rimanere a casa ulteriori giorni.

"Ma ora sto bene. Non preoccuparti." finì la sua spiegazione. Poi gardò l'orologio e afferrò lo zaino da terra, dove l'aveva posato mentre parlavamo.

"Ci vediamo a pranzo, sì?" disse a me e ad Harry.

"Certo. Divertiti a matematica." dissi sorridendo.

"Ha ha. Sai quanto odio matematica, per non menzionare il fatto che ora sto indietro." Zayn alzò gli occhi al cielo. Poi guardò di nuovo l'orologio e imprecò.

"Merda. Devo andare. Ciao!"

"Ciao," dicemmo io ed Harry all'unisono. Zayn corse via e notai la nostra professoressa di biologia, Mrs. Arrington, dirigersi alla nostra aula. Mi obbligai a prendere un profondo respiro e sentii la mano di Harry scivolare nella mia. Perchè dietro Mrs. Arrington...comparvero Callie, Fay e Boris e tutti i loro occhi erano fissi su di noi.

The Blue Rose [h.s. - italian translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora