24°capitolo - bye bye

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Maria Clark (POV'S)

«La colpa è la tua vero?!»

Mi urlò addosso mentre mi teneva saldamente per il colletto della maglia. ‹Vuole sgualcirmela?› -mi chiesi con una certa noia mista all'irritazione.-

«Ma cosa ne sapevo io?!» le risposi, mentre cercavo di levarmi le sue mani da dosso.
Carlotta si colpì la fronte con il palmo della mano «Certo certo...» poi continuò «Uff, allora facciamo così. Te ne occuperai tu. Che dici?»
«Che dia–..» «Non puoi rifiutare!» mi puntò un dito contro.
Chiusi gli occhi in due fessure «Di cosa dovrebbe trattarsi?»

Si protrasse verso di me con un solo movimento.

«Incastrala.»
«Incastrala?»
«Ssì.» mi guardò negli occhi mentre teneva la testa piegata dal basso verso l'alto. ‹Quando fa così sembra proprio una schizzata.› -commentai nella mia testa.-

Non le risposi, sapevo che non avesse finito.

Carlotta si rimise dritta «La voce sta girando. È arrivata persino alle guardie» si guardò un po' in giro «e questo è un problema. Se beccassero qualcuno di noi le acque potrebbero calmarsi, almeno, per qualche tempo...»
«Capisco che intendi.»
Mi mise una mano sulla spalla sorridendo sornione «Perfetto!»
Le domandai «Che vorresti farmi fare?»
«Incastrala. Te l'ho detto.» fece spallucce.
Mi scostai dal suo tocco e mi appoggiai col piede contro la parete «Del tipo–..» «Va bene anche un'infamata! Incastrala e basta!»
In seguito decisi di illumarle la mente «Pensi davvero che non parlerà?»
«Accidentaccioo!» poi tornò a sorridermi «Non farti beccare! No?!»
Io «Come?»
«Basta che non scopra che sei stata tu.» come al solito la faceva semplice lei.

Mi voltai.

Nel mentre che stavo camminando dissi «Vedrò cosa fare.»

È stata una mia impressione, o l'ho intravista sorridere con perfidia?› -non mi era piaciuta quella sensazione.-

Taylor Vega (POV'S)

21:30

Fra non molto sarei dovuta rientrare.
Stetti per girare l'angolo, ma venni fermata per un braccio.

Ma chi...› -aguzzai la vista.- «Sofia!» dissi «Sei tu.»
«Sì, sono io.» tirò fuori una sigaretta dalla tasca «Mi accompagni?»
«Sì, però tra poco–..» «Non preoccuparti. Rilassati dai.» mi interruppe.

Lei era già avanti di qualche passo rispetto a me.

«Aspetta!» urlai sotto voce.

In seguito, la raggiunsi.
Appena fummo in cortile si accese la sigaretta.

Io «Non avevi detto che avresti smesso?

Si accucciò usando il muro come appoggio.

Lei «Ogni tanto me ne concedo qualcuna.»

‹Come sempre rimane in silenzio. Ogni volta è come se dovesse dirmi qualcosa, ma poi si ferma, mi fa attendere, e dopo forse me la dice.› -pensai annoiata.-

CRESCERE NEL CRIMINEWhere stories live. Discover now