32°capitolo - you made me bleed

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Mi trovavo ben lontana dal suo gruppo, stavo solo aspettando il momento giusto. Dopo che finì la sigaretta si diresse in bagno come previsto.
Mi diedi una leggera spinta col piede e dopo essermi scostata dal muro le andai a dietro senza farmi notare.

Spalancai la porta dei bagni.

Emanuela mi guardò dall'alto in basso «Sei venuta a cercare vendetta?» mi schernì.
Ti ho scoperta.› La guardai male e poi le dissi «So che sei stata tu.»
Inarcò un sopracciglio «A fare cosa?» faceva anche finta di niente?
Io «Ad incastrarmi.»
«Non so di cosa tu stia parlando.» e dopo aver detto questo aprì l'acqua del lavandino e si sciacquò il viso.

Mi avvicinai alla sua figura, l'affiancai. Misi una mano sul bordo del lavandino per non lasciarle alcuna via di fuga e per farle capire che non mi sarei mossa.

Lei «Scansati.» mi intimò.
«Mi è stato detto che la detenuta nella stanza C3, 7 5 4, che poi sei tu, mi ha infilato la droga nella tasca per incastrarmi.»

I suoi occhi mi osservarono curiosi.
Scoppiò improvvisamente a ridere, non mi aspettai questa sua reazione, e mi fece imbestialire ancora di più.

Alzai il tono di voce «Ti diverti?»

La smise.
Mi appoggiò una mano sulla spalla, premette, costringendomi in seguito contro ai lavandini.

«Hai sbagliato persona.»

‹Cosa...?›

«Non sono io la detenuta che stai cercando nella stanza C3.»

Come poteva non essere lei?

«E poi...» mi mostró il braccio «Ti sembra che ci sia scritto 7 5 4 quì sopra?!» guardai la manica della sua felpa.

-Lessi- ‹8 9 1...›

Come poteva non essere lei? Mi ero informata sul fatto che si trovasse nella cella C3, anche se, il numero, era errato.

Poi continuò «Non ti converrebbe accusarmi così, lo sai vero? Altrimenti mi tocca ridurti come l'altra volta... Ma ci potrei andare anche molto più pesantemente.»

Mi tolsi la sua presa dalla spalla, continuai a tenerle il polso, senza lasciarlo andare.

Io «E allora chi è?»
«Mollami.»
«Dammi il nome della tua compagna di cella!»

Strattonò via la mia presa.

«Quindi chi è se non sei tu?» le chiesi di nuovo.
Fece un sorrisetto «E in cambio che mi dai?» Ovviamente vuole qualcosa.› -ma io mi ero già preparata.-
Fu mia la volta di sorridere «Non farò il tuo nome.»
«Mh...» sembrò pensarci.
Io «Quindi?»
Emanuela mi disse «Va bene, te lo dirò. Ma stai giocando in un territorio che non conosci.» mi stava dando un consiglio?

Non le risposi, così, in seguito, mi si avvicinò. E me lo disse.

14:30

Stavo cercando Jo.

Appena lo trovai mi avvicinai a lui «Asc–..» «Adesso no.» ‹Cosa?›
Insistei mentre gli camminavo dietro «So a chi appartiene quella cocaina e posso anche dirti chi è il capo del giro.»
Si voltò verso di me «Lo so anche io.» ‹Che ha detto?› «Me lo hanno comunicato dieci minuti fa.» mi disse «E come saprai sicuramente, ora ho da fare, quindi goditi lo spettacolo.» sorrise con perfidia.

CRESCERE NEL CRIMINEWhere stories live. Discover now