Night changes

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"...Does it ever drive you crazy
Just how fast the night changes
Everything that you've ever dreamed of
Disappearing when you wake up
But there's nothing to be afraid of
Even when the night changes
It will never change me and you..."

"Percy è scomparso!" "Annabeth... lo abbiamo cercato ovunque..."
Annabeth era nella casa numero 3, quella di Poseidone, che sembrava essere vuota da secoli.
E invece era vuota da poche ore.
Già... il suo unico abitante non si trovava.
-Percy... -mormorò Annabeth tra un singhiozzo e l'altro. -Avevi detto che... dove sei finito?
LA SERA PRIMA...
-Niente male, Sapientona...
-Cosa vuoi insinuare? -Annabeth si mise il braccio di Percy sulle spalle.
-Ti ricordo che ti ho appena stracciato alla partita di Caccia alla Bandiera.
-Ah, solo perché una naiade mi ha distratto! -Lo guardò. -Voglio la rivincita!
-Eh?
-Voglio la rivincita!
-Ma... tu vinci sempre! -Percy la prese in vita. -Lasciami vincere per una volta...
-Mmmhhh... ok, ma solo per stavolta.
Arrivarono vicino al lago: la luna si specchiava sulla superficie dell'acqua, creando un effetto romantico.
-Sai, oggi sono andato a trovare Tyson. -disse Percy sedendosi sull'erba. -Guarda cosa ho preso...
In mano aveva un pezzetto di corallo rosso.
-Wow... -Annabeth si inginocchiò accanto a lui. -Tuo padre non ti ha detto...
-...Che non posso? -le mise in mano il corallo. -Sì, ma può chiudere un occhio, no?
Annabeth rise e lo baciò come quando il ragazzo faceva qualcosa di stupido... ovvero i 3/4 del tempo.
-È per te. -le chiuse la mano a pugno.
-Davvero? Percy... è bellissimo! -la figlia di Atena prese la collana con le perle colorate, il simbolo delle estati passate al Campo Mezzosangue, e aggiunse il pezzetto di corallo.
Percy la osservava: da quando vedeva Annabeth come molto più di un'amica, non poteva fare a meno di guardarla con un sorriso. Adorava il suo modo di fare e la sua fantastica ragazza (perché sì, dal 18 agosto erano ufficialmente insieme) non smetteva mai di sorprenderlo.
Annabeth si era innamorata persa quell'estate. Si conoscevano da quando avevano dodici anni e aveva l'impressione che, a quell'età, Percy le facesse battere il cuore più del dovuto.
-Ehi, Sapientona. -la chiamò Percy mentre si alzava. -Sarà meglio andare. Il coprifuoco sta per scattare.
Annabeth si alzò e prese la mano di Percy.
Si incamminarono verso le capanne dove i semidei si stavano preparando per la notte.
-Buonanotte Sapientona. -Percy la baciò sulla guancia.
-Buonanotte Testa d'Alghe! -Annabeth gli scompigliò i capelli neri e si diresse verso la casa sei, di Atena.
-Ehi... Annabeth... -la ragazza si voltò. -Ti amo.
Annabeth lo guardò con un sorriso.
Percy sembrava triste, come se sapesse che non sarebbero stati insieme per molto tempo.
-Anch'io Percy. -poi entrò.

Il giorno dopo, a colazione, il tavolo della casa di Poseidone era vuoto.
"Sarà ancora a letto" pensò Annabeth.
-Annabeth. -Era Chirone. -Hai visto Percy?
-No. -la ragazza di alzò. -Perché?
-Nessuno lo ha ancora incontrato oggi.
-Starà ancora dormendo. Provo a vedere.
Quando bussò, non ottenne risposta.
-Percy? -bussò. -È mattina!
Silenzio.
-Ehi? -aprì la porta. -Testa d'Alghe? Sei qui?
La casa di Poseidone era deserta e pulita. Sembrava che nessuno ci fosse mai entrato.
Solo dopo una lunga (e disperata) ricerca, Annabeth e l'intero Campo Mezzosangue erano giunti ad una conclusione: Percy Jackson era sparito.

Aveva avuto quella visione.
Era le aveva detto di cercare "un ragazzo con una scarpa sola" e lo aveva trovato.
Ma era arrabbiata con lui.
Perché lui non era Percy Jackson.
Era Jason Grace, figlio di Giove.

One Shots... MezzosangueWhere stories live. Discover now