Like a tale: Percabeth 2

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The Little Mermaid

Percy la vide.
La ragazza aveva dei bellissimi boccoli biondi, gli occhi grigi che guardavano il mare, indossava una camicia bianca e dei... ehm... come si chiamavano? Pantaloni blu, gli pareva.
Era bellissima.
La ragazza alzò gli occhi su di lui, che subito si nascose sott'acqua.
-Grover, hai visto? -chiese al suo migliore amico.
-Cosa? -chiese il pesce.
-C'era una nave umana! -esclamò Percy.
Ed ecco che il mare iniziò ad agitarsi.
-Una tempesta? -si domandò Grover.
-VIA! -urlò Frank, un altro tritone, prendendo Percy per il braccio e spostandolo prima che la nave sopra di loro gli finisse addosso.
Stava affondando.
-No! -Percy ritornò verso il relitto e vide la ragazza che prima era sul ponte della nave. Si agitava, cercando di liberare il piede incastrato in un'asse rotta.
Il tritone si avvicinò alla nave, riuscendo a liberare il piede della ragazza, che però non lo vide.

Percy era sul lungomare con la ragazza che aveva appena salvato e che era svenuta per mancanza di ossigeno.
-Percy! -lo chiamò Frank dal mare. -Dobbiamo tornare a palazzo o tuo padre ucciderà prima te e poi me.
Ma Percy non lo ascoltò e rimase lì a guardare la ragazza. Dei, era veramente bella...
Quanto gli sarebbe piaciuto essere un umano, camminare sulle gambe e stare sulla terra ferma.
-Mi piacerebbe starti accanto... -mormorò il tritone accarezzando il viso alla ragazza.
Poi la ragazza aprì gli occhi e lo vide in viso.
-Ma... chi... -balbettò cercando di mettersi seduta. Ma Percy tornò in acqua e si nascose dietro uno scoglio. Non poteva essere visto.
-Annabeth! -esclamò la voce di un ragazzo. -Oh dei! Non sai quanto ci siamo preoccupati!
-L-Lui mi ha salvata... -balbettò Annabeth.
Aveva un nome bellissimo, pensò Percy, proprio come lo era lei.
-Chi? -chiese il ragazzo.
Annabeth esitò: -Era un ragazzo...

Annabeth stava seduta sulla spiaggia, pensando a quel ragazzo che l'aveva salvata. Chissà dove era finito...
Era immersa in quel pensiero, quando la Signora O'Leary, il suo cane, iniziò ad abbaiare contro qualcosa che si trovava dietro l'angolo.
-Ehi, piccola! Basta! -Annabeth la raggiunse, ma il cane corse verso uno scoglio. -No! Torna qui!
E poi lo vide.
Dietro lo scoglio si nascondeva un ragazzo dai capelli neri e gli occhi verde mare, coperto da quella che sembrava una vela di una barca. Perché le sembrava familiare?
-Signora O'Leary! -Annabeth prese il suo cane per il collare e le fece due grattini sotto il mento. -Stai qui. Ferma.
Poi, la ragazza si rivolse al ragazzo, che si era spostato davanti a lei e le sorrideva, guardandola incantato.
-Buongiorno. -lo salutò avvicinandosi e lui fece un cenno del capo. -Va tutto bene?
Lui fece sì con la testa.
-Mi sembra di averti già visto... -Annabeth si avvicinò di più. -Per caso ci conosciamo?
Il ragazzo si appiattì contro lo scoglio, mentre lei si fermava a pochi centimetri da lui. Fece per rispondere, ma dalla sua bocca non uscì alcun suono.
-Oh, non puoi parlare... -disse Annabeth un po' delusa. -Allora non sei tu...

Erano in barca. Annabeth remava e quando Percy si offrì di aiutarla, lei disse che ci riusciva da sola.
Ed ecco che si sentì un gabbiano che cercava di intonare una melodia.
Percy alzò lo sguardo e vide il suo amico Leo che gli faceva l'occhiolino, stonato come una campana.
-Qualcuno dovrebbe mettere fine alle sofferenze di quella povera bestia. -rise Annabeth. Percy fece un sorriso tirato.
Intanto, Piper guardava da lontano insieme a Frank.
-Oh dei! Sono circondata da dilettanti! Quando vuoi fare qualcosa per bene è meglio se te la fai da sola. -si disse Piper, per poi avvicinarsi, ignorando Frank che le diceva di stare attenta.
La sirena si nascose dietro uno scoglio, mentre Frank prendeva Leo e gli tappava il becco.
-Prima di tutto, bisogna creare l'atmosfera! -diede un segnale ai suoi amici acquatici e una melodia dolce iniziò.
Lui ti è accanto... se ne sta seduto lì... non sa cosa dir, ma i suoi occhi ti parlano... E tu lo sai che vorresti dargli un bacio, allora bacialo...
Annabeth rizzò la schiena e si voltò verso gli scogli: -Hai sentito qualcosa?
Percy scrollò la spalle e fece no con la testa.
Lui ti piace... tanto tanto da morir... forse tu gli piaci ma lui non sa come dirlo...
Ma non servono le parole sai, allora bacialo...
Piper si immerse: -Datemi una mano! -disse alle rane.
Sha la la la la ragazza è troppo timida, coraggio, bacialo...
Sha la la la la non lo fa, ma che peccato... se insiste lei lo perderà...
Annabeth e Percy arrivarono ad una radura.
-Sai, mi mette a disagio non sapere il tuo nome. -disse Annabeth smettendo di remare. -Proverò ad indovinare. Vediamo... ti chiami Nicholas?
Percy fece una smorfia e Annabeth rise.
-Ok, ok, scusa! Allora... che ne pensi di William? -Percy fece no. -Luke?
-Perseus. Si chiama Perseus! -disse Piper a voce un po' troppo alta per essere un sussurro.
-Perseus? -chiese Annabeth, pensierosa. Percy si illuminò e sorrise.
-Perseus? Davvero? -il ragazzo fece sì. -D'accordo, Percy. Ti si addice...
Percy sorrise.

Percy guardava Annabeth dal mare, con aria triste.
Poseidone era insieme a Piper e Frank poco lontano.
Il re dei mari sospirò.
-Sembra proprio innamorato... -disse.
-Certo! Perché è cotto di... -ma Frank tappò la bocca a Piper prima che potesse parlare troppo.
-A quanto pare non c'è verso di fargli cambiare idea, giusto? Dovrò fare qualcosa.
-Signore? -chiese Frank ignorando le proteste di Piper.
-Non mi resta che aiutarlo. -e Percy si ritrovò circondato da una luce calda.
Quando vide la coda lasciare spazio alle gambe, alzò lo sguardo su suo padre e sorrise. Poi scese dallo scoglio e corse sulla spiaggia, con addosso camicia e pantaloni blu.
-Annabeth! -esclamò. Appena la ragazza lo vide, gli corse incontro e lo baciò.
-Ora staremo insieme? -chiese la ragazza guardandolo negli occhi verdi.
-Non c'è bisogno di chiederlo! -Percy la baciò ancora.

-Non c'è bisogno di chiederlo! -Percy la baciò ancora

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