Piper McLean, daughter of Aphrodite, goddess of beauty and love

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Tristan McLean mise la figlia seduta sulla coperta che aveva appena steso sul prato del parchetto cittadino, dove aveva portato la piccola per farla stare un po' all'aria aperta.
La sua Piper aveva appena compiuto il primo anno ed era sempre più bella. Da questo punto di vista aveva preso sicuramente dalla madre: aveva i capelli castani e gli occhi color... Tristan non lo capiva. Cambiavano sempre colore.
-Piper, guarda papà. -disse l'uomo prendendo la fotocamera.
-Pa... pa.. -provò la bimba vestita come una piccola principessa, con la vestina azzurra e la fascia che le aveva lasciato la madre a decorarle i capelli.
-Pa-pà. -scandì Tristan sdraiandosi su un fianco accanto alla figlia.
-Pa... pa...
-Sì, tesoro, prova.
-Pa... papà!
-Bravissima! -il padre le fece il solletico e lei rise, poi si guardò attorno e vide i fiori.
-Fioe. -disse Piper indicando una margherita.
-Sì, Piper. -Tristan adorava stare un po' con lei. Il suo lavoro non glielo permetteva praticamente mai.
Le pettinò i capelli corti, mentre lei si guardava attorno, curiosa.
-Bibi! -Piper indicò i bambini che giocavano nel parco.
-I bimbi stanno giocando? -chiese Tristan.
-. -rispose Piper, poi gattonò verso di lui. -Papà.
-Cosa c'è? -l'attore le diede un bacio sulla testa e la piccola rise.
Tristan adorava vederla ridere: gli occhi di Piper cambiavano sempre colore quando rideva.
Poi squillò il cellulare. Era la sua assistente, Jane. L'uomo sbuffò e rispose.
-Signor McLean, deve tornare subito. Il produttore vuole...
-Oggi no, Jane. Oggi voglio stare con mia figlia. -disse Tristan arrabbiato. Aveva detto che quel giorno voleva rimanere libero e ovviamente quelli del nuovo film lo disturbavano.
-Ma signore...
-Dì al produttore che sono occupato. -e spense la chiamata.
Piper lo guardava, curiosa per l'improvvisa arrabbiatura. Poi tese le braccia e l'uomo l'abbracciò.
-Papà.
-Sì, Piper, sono qui. -disse Tristan. -Oggi stiamo insieme. Solo io e te.
-Io. -Piper si indicò. -Pip...
-Pip. -annuì il padre, sorridendo. La bambina batté le mani, orgogliosa.
In un giorno Piper aveva imparato a dire "papà" e "Pip". Le sue prime, vere parole.
Poi si sentì un tuono e il cielo iniziò a rannuvolarsi.
-Oh oh. -disse Tristan guardando in alto. -Piper, dobbiamo tornare a casa.
-Pioe? -chiese lei.
-Eh sì. Pioverà. Quindi dobbiamo tornare a casa.
Mise le scarpine alla bimba, piegò la coperta e prese la figlia per mano. Aveva poco più di un anno, ma Piper aveva già imparato a camminare.
Si avviarono verso il cancello del parco.
-Jason! Andiamo! -stava dicendo una bambina dai capelli neri, che tirava un bambino biondo, aggrappato con tutte le sue forze alla scaletta dello scivolo, per la mano.
-Io voio giocae! -rispose lui. Se erano fratelli, non si notava.
Piper si fermò.
-Cosa c'è? -chiese Tristan alla figlia.
-Lui no vuoe.
L'uomo guardò i due fratellini e sorrise.
-Vuoi convincerlo tu?
-. -fece Piper decisa.
I due si avvicinarono e Piper porse la manina al bambino biondo: -Viei? -chiese.
-Vedi, Jason? Lei va a casa con il suo papà. -disse la sorella sorridendo al padre di Piper. -Noi dobbiamo tornare dalla mamma.
Jason guardò Piper per qualche secondo e arrossì.
-Tao. -salutò Piper.
-Ciao. -disse lui.
-Come si chiama? -chiese la bambina più grande.
-Piper. -rispose Tristan. -Siete soli?
-No, la mamma ci aspetta in macchina. -rispose lei, poi si rivolse a Piper. -Grazie, Piper. Lo hai convinto tu.
Piper sorrise orgogliosa.
Jason sorrise a sua volta.

Quando Tristan arrivò a casa con Piper addormentata tra le braccia, non si accorse della piccola frase sulla fascetta che la figlia aveva tra i capelli:

"Piper McLean, figlia di Afrodite,
Dea della bellezza e dell'amore"

One Shots... MezzosangueWhere stories live. Discover now