Best song ever

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Sì, Sadie, andiamo al ballo della scuola proprio quando gli esami sono alle porte.
Non so neanche ballare, cavoli!
[Sadie, piantala di ridere ed esci dalla mia stanza!]
Ero al tavolo del buffet, solo come un idiota.
Quanto avrei voluto Ziah lì con me! Lo ammetto, mi ero preso una cotta per lei. Solo che... non... non era esattamente lei: quando ci eravamo conosciuti, mi ero innamorato di uno stupido shabti con le sembianze di Ziah e solo alla fine della battaglia della Piramide Rossa avevo scoperto che lei era in un sarcofago d'acqua sotto il Nilo. Quando l'avevo ritrovata, speravo si ricordasse di me, speravo di avere una possibilità e invece nulla: Ziah mi odiava, credeva di essere dalla parte di Desjardins, il Sommo Lettore che ehm... era morto da alcuni mesi.
In quel momento, Ziah era a Il Cairo con Amos, mio zio, il nuovo Sommo Lettore, per aiutare a ricostruire le parti più danneggiate dalla recente battaglia contro Apophis.
Non mi aveva mai detto di odiarmi, solo che aveva bisogno di tempo e forse un giorno saremmo stati più vicini...
Ero disposto ad aspettare. Per Ziah. Perché le persone sono disposte a tutto, quando sono innamorate.
Mi voltai e dimenticai di respirare.
Lei era lì: gli occhi ambrati incorniciati dal kohl, i capelli neri raccolti in un'acconciatura semplice ed elegante allo stesso tempo, la veste bianca lunga fino al ginocchio e senza spalline risaltava la pelle color caffellatte e aveva un ciondolo con il simbolo di Nefti al collo.
Ziah mi si avvicinò e sorrise: -Ciao Carter.
Deglutii e sperai di riuscire a formare un discorso di senso compiuto, ma me ne uscii con: -Eh... ah... ci... ciao... wow...
Lei alzò un sopracciglio e piegò la testa di lato: -Tutto ok?
-Ehm... ah... -annuii. Cavoli, sembravo Khufu!
Ziah rise e diventai più rosso delle ciocche di Sadie.
-Che... che ci fai qui? -riuscii a dire.
-Ho saputo che c'era un ballo in questa scuola... e che i ragazzi della Brooklyn House ci sarebbero venuti... speravo che... sai... -arrossì e distolse lo sguardo, imbarazzata. -Speravo di incontrarti.
Sorrisi, mentre dentro di me un miliardo di mini-Carter correvano ovunque come impazziti.
Sperava di vedermi. Sperava di vedere ME!
Rimanemmo in silenzio, imbarazzati. Non riuscivo a toglierle gli occhi di dosso: dei dell'Egitto, era bellissima!
-Allora...
-Sì?
In quell'istante, la musica cambiò in un lento.
I miei occhi incrociarono quelli di Ziah.
"Ora o mai più" pensai. "Avanti, Carter, puoi farcela"
Allungai la mano: -Ti va di... ballare?
Lei guardò prima me, poi la mia mano.
Sorrisi, mentre lei si mordeva il labbro inferiore e accettava il mio invito.
-Sai ballare? -mi chiese.
-Ehm... no. -ammisi.
-Neanche io. -rise.
-Va bene... proviamo...
Arrivammo al centro della pista da ballo: Ziah mi si mise di fronte e le poggiai una mano sul fianco, avvicinandola a me. Poi le presi la mano e in qualche modo iniziammo a ballare, un po' incerti.
-Non guardare i piedi. -le dissi. -Ehm... riuscirai meglio.
Ripetei quello che mi aveva detto mio padre per non so quale motivo durante uno dei suoi viaggi.
Ziah alzò lo sguardo e sorrise. Aveva una mano sulla mia spalla, ma la fece scivolare sul mio braccio. Poi appoggiò la testa sul mio petto e chiuse gli occhi.
Rimasi imbambolato, con il cuore a mille. Sperai che non se ne accorgesse.
I capelli di Ziah profumavano di... non lo so... era un profumo dolce e delicato.
Quello che feci dopo mi sorprese: le presi i fianchi con entrambe le mani e la avvicinai di più a me. Ziah non disse nulla.
Che le piacesse stare così vicini?
-Grande, fratellone! -esclamò Sadie passandomi accanto con un ragazzo che doveva essere... Anubi?!
Sorrisi e feci l'occhiolino a mia sorella.
-Ehm... Ziah? -Wow, riuscivo ancora a parlare!
-Sì? -Ziah alzò lo sguardo.
-So che per te è difficile... ma... -iniziai senza guardarla. -Tu mi piaci... e tanto. Sei bellissima e... e adoro il tuo sorriso. Vorrei che questa risata diventasse una cosa che posso vedere sempre. Ma sono disposto ad aspettare, per te.
Ziah rimase a bocca aperta, poi sorrise.
-Grazie, Carter. -disse. Poi si alzò sulle punte e mi diede un bacio sulla guancia. -Per tutto.
-Volevo solo che lo sapessi. -aggiunsi, guardando altrove, imbarazzato.
Ziah mi prese il viso tra le mani e mi accarezzò lo zigomo con il pollice.
Dei dell'Egitto, quegli occhi erano talmente belli che non riuscivo a staccarmene.
-Vieni con me. -mi disse prendendomi le mani, ma continuando a guardarmi negli occhi.
Arrivammo all'ingresso della scuola, dove non c'era nessuno (erano tutti sulla pista da ballo in giardino).
-Ziah, non credo che...
-Shhh. -mi mise l'indice sulle labbra. Poi aprì la porta con un incantesimo ed entrammo.
L'unica luce veniva da fuori e i corridoi erano ovviamente deserti.
Poi, senza dire nulla, Ziah mi baciò.
Certo, l'avevo già baciata una volta, ma quel bacio fu diverso.
La presi in vita, deciso a non perderla di nuovo come era successo con lo shabti.
Vi dico una cosa, prima di chiudere: quello fu il più bel bacio che mi avesse mai dato.

One Shots... MezzosangueWhere stories live. Discover now