Veglio su di te, io sono il tuo guerriero

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Hazel non riusciva a dormire. Era sul ponte del Piccolo Tevere da qualche minuto, ma sembravano secoli.
Il Campo Giove era immerso nell'oscurità e un silenzio tombale dominava il paesaggio.
La figlia di Plutone guardò le stelle con i suoi occhi d'oro.
Era talmente assorta che non si accorse di Frank: il figlio di Marte la stava osservando con un sorriso.
Hazel aveva appena compiuto diciotto anni, ma era rimasta la ragazza dolce di cui lui si era innamorato: i capelli ricci e castani, che erano ogni giorno più belli, le incorniciavano il viso, gli occhi d'oro facevano sempre innamorare Frank come la prima volta, era più alta, la maglietta viola del campo avvolgeva il suo corpo esile e le gambe, anch'esse magre, erano coperte dai jeans.
Le si avvicinò.
-Posso aiutarla in qualche modo, signorina? -le chiese abbracciandola da dietro. Hazel si voltò.
-Beh, pretore, mi serviva una boccata d'aria. -rispose con un sorriso.
Frank avvicinò il viso a quello della ragazza: i loro nasi si sfioravano.
-Va tutto bene? -le chiese.
-Faccio fatica ad addormentarmi, ultimamente. -rispose lei appoggiando la testa sulla spalla di lui. Frank la strinse, ma piano, per non farle male. Ecco una delle cose che Hazel amava di lui: era sempre premuroso con lei.
-Sarà la tensione. -disse Frank baciandole il collo.
Hazel era completamente a suo agio per essere una ragazza degli anni '40: fino a quattro anni prima, quando erano partiti con gli altri semidei della profezia, se qualcuno avesse (come diceva Leo) imprecato con "Oh, maledizione!" c'era il rischio di vederla svenire.
Anche Frank era cambiato: oltre all'aspetto fisico, aveva più sicurezza e il fatto che Jason lo avesse nominato pretore contribuiva alla cosa.
-Hazel, senti... -lui la lasciò e le prese le mani. -Ho pensato tanto a quello che sto per... sempre se sei d'accordo... io... beh... mi piacerebbe tanto vivere a Nuova Roma... con... con te.
Hazel spalancò gli occhi.
-Frank... I-Io... -balbettò.
-Non vuoi?
-Certo che voglio! -lo prese in viso e lo baciò. -Perché non dovrei?
Hazel appoggiò la fronte su quella di Frank.
-Ti amo. -gli sussurrò.
-Ti amo anche io. -la prese per i fianchi e la baciò di nuovo.

CINQUE ANNI DOPO...

Frank entrò nel piccolo appartamento.
-Hazel, sono qui! -annunciò.
Nessuna risposta.
-Hazel? -il ragazzo andò in salotto: Hazel era sul divano, addormentata, con la borsa tra le braccia.
Frank sorrise. Si sedette sul tavolino davanti al divano (Hazel era sdraiata), prese la borsa e coprì la ragazza con la giacca.
Lei si rannicchiò sotto quella coperta, nonostante fuori facesse caldo.
Il ragazzo rimase lì a guardarla per un po', poi le scostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
A quel punto, Hazel si svegliò.
-Buongiorno, signorina. -disse Frank. Lei sorrise e si sedette.
-Che ore sono? -chiese.
-Le sei passate. -la baciò. -Vado a preparare la cena.
-Io vado a fare una doccia calda.
Poco dopo, mentre Frank era in cucina, Hazel lo raggiunse con le mani dietro la schiena e un sorriso che andava da un orecchio all'altro.
-Che c'è? -chiese lui. Hazel tratteneva a stento le lacrime.
-Ti ricordi cosa è successo qualche sera fa? -gli domandò.
-Sì. -Frank arrossì.
-Beh... -Hazel gli mostrò il test. -Dì "ciao" al piccolo Zhang!
Frank guardò prima il test positivo, poi Hazel e viceversa.
-Tu... io... N-Noi... -balbettò. Hazel rise.
-Sì, Frank Zhang, quello è qui dentro. -e si indicò la pancia.
Lui per poco non svenne.
-Dai, Frank! -Hazel non smetteva di ridere. -Non sei mica Jason!
Frank si riprese e afferrò Hazel per i fianchi. La alzò e le fece fare una giravolta.
-Sarai una madre fantastica. -le sussurrò rimettendola a terra.
-E tu un padre fantastico. -rispose lei per poi baciarlo.

Dall'altra parte del continente, Jason Grace starnutì.
-A quanto pare stanno parlando di me da qualche parte... -disse.

*angolo meh*
Dunque, questa è la prima Frazel che ho mai scritto e devo dire che sono soddisfatta del risultato.
Alla fine ho messo quel pezzo con Jason perché si dice che se qualcuno sta parlando di te, all'improvviso starnutisci, così mi è sembrata carina come cosa.

One Shots... MezzosangueDonde viven las historias. Descúbrelo ahora