Jason Grace, son of Jupiter, King of the gods and the sky

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-Jason! No! -Talia corse dal fratellino che ovviamente non la ascoltò e si "mangiò" la spillatrice che aveva in mano, scoppiando a piangere subito dopo. -Ecco perché non mangiamo le spillatrici! Stupidino!
La madre era fuori in giardino, quindi non avrebbe dato la colpa a Talia, come faceva quando Jason combinava qualcosa o si faceva del male.
La bambina curò la ferita sul labbro del fratellino e riuscì a farlo tranquillizzare.
-Spillatrice cattiva! -esclamò Jason con le lacrime agli occhi. Talia gli diede un bacio sulla fronte.
-Dai, adesso passa. -gli disse, scompigliandogli i capelli. -Idea! Ti va di andare al parco?
-Sì! -rispose il piccolo, sorridendo. Gli si erano illuminati gli occhi.
Talia prese le scarpe e in qualche modo riuscì ad infilarle a Jason, che, seduto sul divano, era tutto contento per la proposta della sorella e quindi muoveva le gambette avanti e indietro, poi si mise le sue e uscirono.
Il parco non era molto lontano da casa loro, perciò arrivarono in pochi minuti.
Subito Jason corse verso l'altalena, il suo gioco preferito. Talia lo mise all'interno e iniziò a spingerlo. Non capiva come mai il fratello amasse quella trappola infernale che andava in alto: lei odiava le altezze... e questo era un altro dettaglio che li rendeva ancora più diversi. Non sembravano fratelli fisicamente, ma nemmeno sotto altri punti di vista.
-Dai, Piper, scendi! -disse la voce di un uomo. Talia si voltò e vide un uomo vicino allo scivolo.
-Ho paura! -esclamò una bambina, probabilmente la figlia, dallo scivolo.
Jason si accorse della situazione: -Talia, voio scendere!
Talia fermò l'altalena, prese il fratellino e lo mise a terra.
-Cosa vuoi fare? -domandò, ma il bambino si diresse verso lo scivolo prima ancora che lei finisse la frase. -Jason!
Lo seguì finché si fermò vicino all'uomo di poco prima. Quest'ultimo stava ancora cercando di convincere la bambina a scendere dallo scivolo.
-Scusi, va tutto bene? -chiese Talia.
-Sì, è che Piper non è mai salita così in alto. -rispose lui con un sospiro. -Ed ora ha paura.
Talia la capiva. Lo scivolo era abbastanza alto...
Si abbassò al capo del fratellino: -Jason, ti va di far vedere a Piper che lo scivolo è divertente?
-Sì! -rispose lui e corse verso le scalette dello scivolo.
In poco tempo fu vicino alla piccola Piper.
-Ciao. -disse il bambino.
-Ciao. -mormorò Piper.
-Pecché non scendi? -chiese Jason.
-Ho paura! -la bimba si mise le mani sugli occhi.
-Ma lo scivolo è bello! -Jason guardò Talia, che gli sorrise incoraggiante, poi si rivolse di nuovo alla bambina. -Scendi con me?
Piper guardò giù, poi di nuovo il bambino, che le porgeva la manina. Tremante, fece un sì incerto con la testa.
I due si sedettero insieme, tenendosi per mano.
-Pronta? -chiese Jason. -Via!
E scesero.
Arrivati in fondo, Piper rise.
-Visto? Non è butto! -esclamò Jason.
-Sì!
-Grazie. -disse il padre della bimba a Jason, mentre loro due si alzavano in piedi.
-Pego. -rispose Jason sorridendo.
L'uomo guardò l'orologio: -Oh no! Siamo in ritardo! Piper, saluta.
-Ciao! -disse Piper. Poi diede un bacio sulla guancia a Jason e, insieme al padre, si allontanò.
Jason si toccò la guancia, arrossendo e Talia rise.
-Jason, ti sei trovato la fidanzata! -scherzò prendendolo in braccio.
-No! -rispose il bambino, facendo un broncio offeso.
Talia ridacchiò di nuovo, poi disse: -Dai, Superman, è ora di tornare a casa.
E si avviarono.
Da lontano, un uomo aveva assistito a tutta la scena.
Era Giove, Zeus per i Greci, che seguì i due fratelli fino a che non svoltarono l'angolo.

"Ave, Jason Grace,
Figlio di Giove
Re degli dei e del cielo"

One Shots... MezzosangueWhere stories live. Discover now