Ti amo ancora

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-Vattene! Non voglio più vederti! -urlò Piper trattenendo a stento le lacrime.
-Piper, posso spiegare...
-No! Sei solo un bugiardo! Avevi detto che mi amavi, che ero l'unica per cui avevi mai provato sentimenti del genere...
-Piper...
-È finita.
La figlia di Afrodite voltò le spalle a Jason, che balbettava spiegazioni da almeno due ore (da quando Piper aveva scoperto che la sera prima lui era stato ad una festa e ci aveva provato con delle ragazze, andando da Piper con la camicia che aveva indossato e che era sporca di rossetto).
-Ti prego, lasciami almeno provare. -disse il ragazzo mentre lei usciva dalla stanza, facendo spostare Annabeth, Percy, Leo, Frank e Hazel, che stavano origliando la conversazione da chissà quanto.
-No. Hai già avuto una possibilità. -rispose Piper.
Arrivò sulla spiaggia.
Si voltò, ma Jason non la seguiva più. Al suo posto, Annabeth e Hazel l'avevano raggiunta.
-Piper, credo che faresti meglio ad ascoltarlo. -disse Annabeth.
Piper arrivò sul lungomare e si tolse maglia e pantaloni, rimanendo in intimo. Le ci voleva proprio: un bel bagno in mare.
-PIPER SI PUÒ SAPERE COS'HAI INTENZIONE DI FARE? -esclamò Hazel.
-Il bagno. -rispose Piper come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
-Piper, siamo a dicembre. -disse Annabeth prendendo la figlia di Afrodite per il polso. -L'acqua sarà gelata. Andrai in ipotermia.
-Non se nuoto. -Piper scrollò il braccio, così che l'amica la lasciasse andare.
-Piper, davvero... -tentò Hazel.
Ma fu inutile: Piper entrò in acqua.
Un brivido le percorse la spina dorsale, ma si mise a nuotare, ignorando le voci di Annabeth ed Hazel sulla spiaggia.
Come aveva potuto Jason farle questo? Erano così felici insieme...
"L'amore fa soffrire" si disse. "Devo dimenticarmi di lui."
Poi, però, sentì le voci delle sue amiche farsi lontane e perse i sensi.

-Jason, tieni un'altra coperta. -disse una voce femminile. Piper sentì qualcuno vicino a lei muoversi.
-Grazie.
-Leo, puoi occuparti del camino? -chiese un'altra voce femminile.
-Agli ordini!
Piper aprì un poco gli occhi: vide delle figure sfocate e una luce rossa.
Qualcuno la strinse a sé.
-Ti prego, Pipes, dimmi che stai bene. -sussurrò quella persona dandole un bacio sulla fronte.
Era avvolta in uno strano strato di coperte calde e vestiti pesanti, ma era ancora in intimo. Aveva le braccia incrociate al petto stile mummia e i piedi coperti dai calzini.
Piper aprì ancora un po' gli occhi e mise a fuoco: era nel salotto della sua villa, con il camino acceso. Quando vide chi la stava abbracciando, per poco non si mise ad urlare.
Jason la stringeva, fissando le fiamme del camino che danzavano nella penombra della camera con aria preoccupata e pensierosa. Gli occhiali riflettevano la luce del fuoco e la cicatrice sul labbro era risaltata dal colore giallo.
Il ragazzo spostò gli occhi su di lei. Appena vide che era sveglia, sorrise.
-Ehi. -disse con tono dolce. -Vedo che la principessa dei ghiacci è sveglia.
Piper non rispose, ma lo fissò abbastanza male.
-Pip! -era Leo, che si avvicinò a loro con il suo solito sorriso da coccodrillo, sporco di fuliggine sul naso.
-Cosa... cosa è successo? -chiese Piper con voce roca.
-Ti sei fatta un bel bagnetto invernale in mare. -disse Annabeth comparendo accanto a Leo con le braccia conserte. -Per fortuna Jason è uscito appena in tempo. Io e Hazel non sapevamo che fare.
-Eri in ipotermia. -aggiunse Hazel, seduta sul divano con Jason.
-Ti ho portata qui subito dopo averti presa. -disse Jason sfregando la mano sul braccio di Piper per scaldarla. -Tremavi e avevi gli occhi chiusi.
-Se non fosse stato per lui, Piper, ora saresti chissà dove nell'Ade. -Frank cercò di sembrare severo, ma il suo tono di voce lo tradiva: era felice e sollevato.
-Stavi anche per annegare. -aggiunse Percy. -Per fortuna sono riuscito a togliere l'acqua dai tuoi polmoni.
Piper non disse nulla: i suoi amici si erano davvero spaventati e il fatto che Jason si preoccupasse ancora di lei la faceva sentire bene.
Ma non lo avrebbe mai ammesso.
-Allora noi usciamo. -disse Percy prendendo Annabeth per un braccio. -Meglio se mettete le cose in chiaro.
E andarono in cucina, lasciando Piper in braccio a Jason sul divano.
-Si può sapere cosa ti è saltato in mente? -chiese Jason guardandola in viso. -Non farmi più prendere spaventi del genere.
-E da quando ti importa di me? -Piper cercò di muoversi sotto tutte le coperte che aveva addosso, così Jason lasciò la presa e lei si alzò.
-Da quando ho capito di amarti, Pipes. -rispose il figlio di Giove. -Dalla nostra impresa per trovare tuo padre ed Era.
Piper sentì gli occhi pizzicare al ricordo della sua prima impresa: neanche un giorno al Campo Mezzosangue ed era partita per quella missione omicida con Jason e Leo per trovare la Casa del Lupo e liberare Era, ma avevano salvato anche suo padre, preso dai giganti al servizio di Gea.
-So che non mi credi. -disse Jason alzandosi a sua volta. -Ma ti giuro sullo Stige che ieri sera non ero in me. Il signor D ha lasciato le sue Diet Coke in giro e...
Ma Piper gli dava la schiena, trattenendo le lacrime.
Sentì Jason sospirare, così si voltò.
-D'accordo. -disse lui. -Usa la voce ammaliatrice e chiedimi cosa provo per te.
-Lo sai che odio usarla su di te.
-È la soluzione migliore dato che non mi credi.
Non faceva una piega, ma Piper odiava davvero usare il suo potere sui suoi amici.
Jason la guardò negli occhi.
-Fallo.
Piper sospirò: -Jason, dimmi cosa provi nei miei confronti. E sii sincero. -ordinò con la voce ammaliatrice.
Gli occhi di Jason si fecero vacui: -Sei la persona più importante che ho. Fin da quando mi sono svegliato su quell'autobus, anche se non ti conoscevo, ho capito di provare qualcosa per te. Quel qualcosa si è rivelato amore. Ti amo,  Piper McLean. E continuerò ad amarti fino alla fine. La vita senza di te sarebbe orribile, vuota e senza senso. Adoro il tuo sorriso è il colore dei tuoi occhi, che non è mai uguale. Morirei piuttosto che non vederti più...
Piper non si trattenne: lo baciò.
Sentì Jason prenderla in vita e avvicinarla a sé.
-Ti amo. Ti amo ancora. -singhiozzò Piper seppellendo il viso nella felpa di Jason. -Perdonami. Ti ho detto delle cose orribili...
Ma non riuscì a finire la frase, che scoppiò in un pianto disperato.
-Shh. Va tutto bene. -Jason la strinse in un abbraccio. Piper non aveva ancora liberato le mani dalle coperte, ma il ragazzo la teneva stretta e sentiva il suo calore, così familiare che la faceva sentire a casa.
Non seppe quanto rimasero così, ma quando si calmò Jason unì di nuovo le loro labbra, solo che quel bacio fu più intenso.
Il figlio di Giove la liberò dagli strati di coperte, baciandole il collo e provocandole dei brividi lungo la schiena.
-Ragazzi! Se dovete fare altro, potreste andare di sopra?! -esclamò la voce di Leo dalla cucina. -Sapete, noi vorremmo uscire!
Piper si rese conto di essere solo in intimo nero e che le sue mani stringevano l'orlo della maglia del suo ragazzo, che la guardò e rise.
-Li accontentiamo? -chiese Jason.
Per tutta risposta, Piper lo prese per mano e lo condusse su per le scale.
Aprì la porta della sua stanza e si voltò a baciarlo.
Lui la spinse dentro, chiudendo la porta dietro di sé.

*angolo meh*
Questa la dedico a Jason, un eroe, dato che oggi è il primo luglio e quindi il suo compleanno.
(E grazie per i 12k)

One Shots... MezzosangueWhere stories live. Discover now