Capitolo 11

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Stavo subendo una straziante lezione di educazione fisica con il pofessor Mcfly. Odioso pervertito che ci fa crepare di sudore sfruttandoci come animali. Peró questa lezione è stata piú piacevole del solito, abbiamo giocato a pallavolo. Appena sentii la campanella suonare andai nello spogliatoio e mi infilai i Jeans e la maglietta insieme alle mie amate Converse. Raccolsi la mia roba ed uscii velocemente dalla palestra. Ero cosí distratta che andai a sbattere contro una ragazza.

"Dio mio scusami tanto" dissi raccogliendo i libri che le avevo fatto cadere.

Appena glie li porsi rimasi scioccata. Era Ashley. Che cazzo ci faceva qui?

"Cosa ci fai qui?" Sbottai.

"Cosa ci fai tu qui?" Replicò con quella sua voce da scimmia in calore.

Notai che aveva ancora il naso fasciato per il pugno che le avevo dato. Mi trattenni dal riderle in faccia.

"Fino a prova contraria questa é la mia scuola" dissi sprezzante.

"Be' mi sa che ci vedremo più spesso, mi sono appena trasferita" disse per poi andarsene.

Che cazzo! Ma perché devono succedere tutte a me? Presi i libri per i compiti da fare nel weekend e me ne andai infuriata. Non ricambiai il saluto di nessuno fino a che non riconobbi la voce di Niall.

"Ciao Bella" sorrise. "Ti va di fare un giro?" Mi chese speranzoso.

Non ne avevo la minima voglia.

"Mi dispiace Niall" sorrisi timidamente "ma sto andando da Harry" dissi cercando la prima scusa plausibile.

Vidi il suo sorriso spegnersi all'istante quando pronunciai il nome di Harry.

"Facciamo un'altra volta okay?" Gli chiesi cercando di sistemare la situazione.

Annuí e se ne andò camminando dalla parte opposta alla mia. Non capisco perché si sia offeso cosí, non stiamo insieme e non sono obbligata a stare con lui, posso stare con chi voglio quando voglio.

Ancora più infuriata mi diressi verso il primo Starbucks e presi la folle decisione di andare veramente da Harry. Ordinai due frappuccini al cioccolato con panna da portare via. Pagai ed uscii frettolosamente dirigendomi direttamente verso casa di Harry. Non volevo incontrare nessun'altro e non volevo parlare con nessuno.

Tirai un sospiro di sollievo quando arrivai davanti a casa sua senza incontrare nessuno. Suonai il campanello e ci volle un po' prima che mi venisse ad aprire.

Rimasi a bocca aperta quando notai che indossava solamente un paio di pantaloni della tuta senza maglia.

"Di solito vieni sempre ad aprire la porta senza maglia?" Chiesi in tono sarcastico.

"No, solo per te dolcezza" rispose facendomi l'occhiolino.

"Sei un cretino" esclamai spingendolo per entrare in casa.

Buttai la borsa di fianco al divano e mi tolsi le scarpe.

"Come mai sei venuta?" Chiese quasi scocciato.

"Scusa se vuoi me ne vado" dissi scoccandogli un'occhiata di odio.

"No, non voglio che tu te ne vada" si affrettò a dire "solo che stavo dormendo e mi hai svegliato" incrociò le braccia al petto.

"Ti ho portato il Frappuccino" sorrisi "mi perdoni?" Feci il labbruccio.

"Solo se lo hai preso al cioccolato" sorrise afferrandone uno dalla scatola.

"Con panna" aggiunsi.

"Io ti adoro!" Esclamò buttandosi sul divano occupandolo tutto.

"Grazie per avermi lasciato un po' di posto!" Dissi sarcastica.

Love Hurts ||Harry StylesWhere stories live. Discover now