Chapter 1.

826 64 30
                                    

[𝒀𝒐𝒖𝒓 𝒗𝒐𝒊𝒄𝒆 𝒇𝒊𝒍𝒍𝒔 𝒔𝒂𝒅𝒏𝒆𝒔𝒔
𝒊𝒏 𝒎𝒚 𝒊𝒍𝒍𝒖𝒔𝒊𝒐𝒏 𝒐𝒇 𝒉𝒂𝒑𝒑𝒊𝒏𝒆𝒔𝒔].
- 𝑨𝒎𝒂𝒂𝒏.

🍁  🍁  🍁

:«Ragazzi, ci vediamo settimana prossima. Mi raccomando studiate per la verifica» il nostro professore di matematica si alza dalla cattedra e ci sorride togliendosi gli occhiali da vista, che continuano a scivolargli sul naso.

Finire una giornata di scuola è sempre il massimo, anche se la tua vita fa talmente tanto schifo che certe volte preferisci le prese in giro dei compagni piuttosto che andare a lavorare per poi non ricevere nessun tipo di affetto. Certo, non per tutti è così ma io e il mio destino abbiamo fatto questa fine.

La campanella suona provocandomi un fastidio immenso alle orecchie mentre Haneul mi scuote il braccio, facendomi tornare sul pianeta terra.

:«Vieni da me a fare i compiti oggi?» urla con la sua voce stridula, l'unica amica che mi sono fatta alle superiori, una ragazza sempre sorridente anche quando si parla di mettersi d'impegno. Se potessi darle parte della mia vita probabilmente sarebbe così stupida e ingenua da farsi fregare da tutti.

:«No» le dico stufa.

:«Danbi Danbi, attenta che ti cadono i libri» il ragazzo più odioso della classe mi passa di fianco facendo scivolare i testi che ho in mano.

Sono abituata a questo tipo di scherzi, alzo gli occhi al cielo e me ne frego. Ho sempre pensato che certa gente non abbia abbastanza cervello e lui è una di queste persone.

:«Poi se si strappano? I soldi li hai per ricomprarli?» chiede sarcastico Kim Junseo* fingendo un labbruccio e seguito dalle solite stupide risate dei miei compagni.

Raccolgo i miei libri e me ne vado trascinando con me anche Haneul che mi guarda con compassione.

Sono per caso un cane?

:«Non ho bisogno di essere compresa o cose del genere, quindi evita di fare quello sguardo patetico» dico sistemandomi lo zaino sulle spalla e lasciandole la mano per proseguire verso il Bar di Hae-Won.

:«Sono tua amica da 4 anni e non sopporto più di vedere quello scemo prenderti in giro» mette il broncio incrociando le braccia al petto.

:«Ascolta, lo sai che non mi fa né caldo né freddo, vero?» le strizzo le guance, morbide e dolci come lei.

:«Puoi almeno andare in pullman al lavoro, per favore?» mi prega esausta.

Nonostante lei sappia quasi tutto di me e della mia vita non capisce ancora determinate cose.

Il mio mondo non è bianco o nero, ha solo un colore: nero. L'incidente fatto in macchina ha causato un danno irreparabile al mio cervello togliendomi quei ricordi felici dell'infanzia che ogni bambino ha il diritto di avere. Cosi, sembra che la mia vita sia cominciata nel letto di quel orribile ospedale e non in un parco mentre dondolavo su un altalena.

:«Oi svegliaaaa, allora?! Ti presto i soldi per il pullman dai!» Haneul mi porta sulla terra per la seconda volta, in questa mattinata.

Rifiuto scuotendo la testa, non ho mai voluto avere debiti con nessuno. Io e mamma abbiamo sempre cercato di cavarcela anche quando non avevamo più uno spicciolo e mancava un mese allo stipendio.

Haneul mi guarda abbattuta ma io la ignoro e mi incammino velocemente verso la mia postazione di lavoro.

Per quanto la giornata sia estremamente fredda riesco ad arrivare al bar senza diventare un ghiacciolo. Indosso il gembiule nero e senza neanche lasciarmi un attimo di tregua il campanello del bar suona avvisando l'arrivo di un cliente, prendo un bel respiro e mi preparo per cominciare il turno.

:«Buongiorno signora» dico inchinandomi e tirando fuori il sorriso più bello che ho.

La signora, con gli occhiali da sole ed una pelliccia leopardata, mi analizza dalla testa ai piedi irritandomi un po'.

:«Buongiorno, mi prepari due caffè, uno da portare via l'altro da bere qua» dice togliendosi i suoi occhiali, probabilmente di marca, e osservando ancora attentamente i lineamenti della mia faccia.

Si vede che non è di qui, presumibilmente viene dall'estero e non ha ancora avuto tempo per vedere come la gente locale si comporta.

Mentre attivo la macchinetta per fare il caffè, sento i suoi occhi addosso ma rimango composta e cerco di fare il più in fretta possibile. Odio essere fissata e osservata, lei sta facendo entrambe le cose.

Dopo qualche minuto le porgo il bicchierino di caffè e anche il bicchiere piccolo chiuso da portare via.

Cerco di non guardarla troppo, ma proprio come lei, mi ritrovo a fissarla mentre di colpo risponde ad una chiamata.

:«Si.. arrivo.. te l'ho preso» esclama roteando gli occhi e dall'altra parte sento una voce profonda ringraziare la madre con dolcezza. Lei sorride e riattacca.

Chi è quel figlio così amorevole?

:«Abiti da queste parti?» mi chiede prima di andarsene.

:«Si, ha bisogno di qualcosa?» chiedo mostrandomi il più cortese possibile.

:«Sei proprio bella» dice senza nessun tipo di ritegno continuando a fissarmi, manco fossi una stella scesa dal cielo.

Sento la pazienza a quel paese. Non sopporto ricevere complimenti inutili, insomma non sono proprio tipo da tutte queste cos dolci.

:«La ringrazio» ribatto abbastanza perplessa.

:«Bene signorina, ora vado» mi regala un sorriso cosi dolce da riuscire a riscaldare il mio cuore di pietra, non si gira più verso di me e si chiude la porta alle spalle lasciandomi lì stupita e con un piccolo sorriso ebete in faccia.

Mi sento come se fosse arrivato il mio angelo custode.

Spazio scrittrice🍁
WELLA,
so che questo capitolo non è il massimo ma se continuerete a leggere scoprirete molte altre cose😏
Spero di ricevere almeno una stellina di compassione
Love you 💜
-Kia🌺

*Kim Junseo= Jooheon dei MonstaX (vi lascio una GIF di questo bellissimo figone😍)

*Kim Junseo= Jooheon dei MonstaX (vi lascio una GIF di questo bellissimo figone😍)

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.
𝐑𝐞𝐦𝐢𝐧𝐝 𝐌𝐞🍁 [ᵏⁱᵐ ᵗᵃᵉʰʸᵘⁿᵍ]Where stories live. Discover now