Chapter 47.

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:«In che senso?» le chiedo confuso.

Possibile che...

Mi volto e vedo che nella stanza sono entrati anche i dottori insieme a Suga.

:«Per questo la stavamo per fermare Signor.Kim» dice uno dei due.

:«Dottor. Park, piacere» il collega del dottore della sera prima si presenta porgendomi la mano. Io la stringo ma corrugo la fronte sempre più smarrito.

:«Piacere Signorina Yoon, riesce a riconoscerlo?»  chiede indicandomi.

Lei scuote la testa con forza fissando il pavimento. Sembra bloccata in qualche universo parallelo.

Le tocco la guancia e le alzo il mento incontrando così i suoi occhi marroni, un colore abituale per gli altri ma per me i suoi erano particolari. Per un attimo mi guarda intentensamente ma subito corruga la fronte e mi spinge via.

:«Vattene!» urla.

:«Ma sono io: Taehyung-» dico ma vengo interrotto dal suo urlo improvviso.

:«T-t-tu non sei buono» mi punta il dito contro mentre con l'altro braccio si abbraccia tutta, accovaciandosi.

Che cosa ho fatto?

:«Signor Kim forse è meglio che lei esca da qua» mi dicono trascinandomi fuori dalla camera.

Mi chiudono la porta in faccia ma io rimango paralizzato esattamente nella stessa posizione in cui ero dentro a quella stanza. Vedo che le iniettano qualcosa con una siringa e lei finalmente si calma tornando a dormire.

Il cuore mi fa male. Come posso sembrarle una minaccia? Eppure all'inizio sembrava si sentisse così al sicuro con me. Mi siedo, ancora scosso da quella situazione orribe.

:«Signor Kim» il Dottor. Park esce dalla porta con un'espressione decisamente preoccupata.

:«Pare che la paziente abbia un qualche trauma nei suoi confronti»

:«Che vorrebbe dire?»

:«Ha mai fatto qualcosa di male alla ragazza? Sappiamo che è stata trovata a pochi metri da casa sua mentre correva»

:«Scusi, di cosa mi sta accusando?»

:«Non ha mai fatto niente di male» interviene di colpo Suga uscendo dalla camera in cui è tenuta Danbi.

:«C'è qualche trauma legato a lei che blocca la paziente. In quanto soffre già di amnesia retrograda potrebbe essere che il cervello, come per abitudine, avesse chiuso un'altra porta per proteggere sé stesso da qualcosa di doloroso» spiega il medico.

:«Non si ricorda niente riguardo me?» chiedo sbalordito

:«No, infatti la signorina Yoon non si ricorda dove si trovasse ieri sera. Pensiamo che ciò potrebbe dire che non si ricordi anche episodi veri e propri o giornate intere dove lei era presente»

Non avrei mai dovuto avvicinarla a me.

:«Potremmo spostarla in una camera VIP?» chiedo passando i una mano tra i capelli.

:«Certo, facciamo subito»

:«Cosa possiamo fare per Danbi ora?» chiede Suga pallido più del solito.

:«Dovremmo contattare la sua famiglia, ho detto tutto questo perché mi sembrate amici molto stretti della paziente ma non mi è permesso rivelare altro»

Scocciato annuisco e mi alzo tirando un sospiro di sopraffazione.

Esco da quella struttura triste e monotona. Mi accendo una sigaretta e mi accorgo della presenza di Suga.

:«Hyung» dico porgendogliene una.

:«Grazie» dice mentre accetta l'offerta.

Riempio i miei polmoni di quella sostanza cancerogena e la trattengo un po per poi rilasciarla nell'aria. Mi chiedo anch'io perché continuo a fumare se so quanto male possa fare al mio corpo ma forse il detto "a mali estremi, estremi rimedi" non è poi tanto falso.

:«Perché mai ieri è venuta verso casa mia?» mi chiedo ad alta voce ma è Suga a rispondermi.

:«Immagino che non abbiamo nessuna possibilità di scoprirlo ormai»

:«Non dire così» dico trattenendo la rabbia e il dolore che tutta quella situazione mi sta provocando.

:«Si è dimenticata ormai»

:«Si, ho sentito che la sua mente ha chiuso un cazzo di porta!» dico irrigidendomi sempre di più. Subito, però, mi rilasso quando vedo Haneul e la madre di Danbi correre verso di noi.

:«Dov'è?!» chiedono insieme.

:«Stanza 270» corrono via appena glielo riferisco.

È strano vederla così. A quanto pare quella donna, Kang Soo-min mi faceva da madre quando ero piccolo eppure mi ha abbandonato nonostante mia madre avesse detto che mi amava alla follia. Mi stupisce abbiano tagliato i rapporti, ma mia mamma afferma che per lei io ero molto più importante di qualsiasi altra cosa. Mia madre biologica era un tesoro per loro ed io ero ciò che quel tesoro aveva lasciato. Non posso di certo lamentarmi del fatto che Junseo mi odi, io mi sarei fatto a pezzi al suo posto.

Una lacrima mi riga la guancia eppure nonostante tutto questo amore ci hanno mentito, mi hanno abbandonato prima che mia madre mi amasse veramente. Mi hanno allontanato da mia cugina, nascosto chi ero veramente ed hanno approfittato della nostra amnesia per tutto questo.

Lascio Suga nel suo mondo e ritorno dentro. Mi metto su una sedia davanti alla stanza di Danbi ma non riesco a trattenere le palpebre che lentamente si chiudono.

Ma quel incubo è tornato.

"Te lo prometto, finché ci sono io non sarai mai sola!" esclamo alla bimba, tirandola verso di me dal manico della sua giacchetta. Lei mi guarda incredula. I capelli lunghi e la pelle vellutata la fanno sembrare una piccola bambola di porcellana mentre la sua collana con un ciondolo a forma di mezza luna mi acceca per il riflesso che crea insieme al sole.
"Odio il tuo vestito! Ora lo strappo" dico volendo provocarla.
"Cos'hai detto?!" urla lei cercando di prendermi ma io comincio a correre sul prato verde pieno di fiori, particolarmente margherite.
"Prendimi se ci riesci!" urlo addentrandomi in una piccola collinetta. Corro cercando di guardarmi indietro ma non riesco a fermarmi in tempo.
"Dove sei?" sento un grido ed insieme a quello vedo la piccola bimba di porcellana scivolare su un ramo e cadere giù per una discesa.
Mi avvicino spaventato e agitato senza capire ciò che sta succedendo.
"Potresti farti mal.." cerca di urlare la bimba ma non riesco a capire ciò che dice quindi salto dal piccolo dirupo atterrando su qualcosa di duro e metallico. La sensazione sembra reale, la testa mi pesa e sudo per il dolore. Di colpo è tutto buio e la vedo: Danbi.
Ha la tunica del ospedale e mi guarda con occhi confusi ma ferrei.

:«Me l'hai promesso Taehyung!»

:«Cosa?» chiedo sudando di più e vedendola avvicinarsi a scatti al mio viso.

:«Mi hai promesso che non mi lascerai mai sola»

:«NON LO FARÒ!» dico svegliandomi di colpo. Il corpo mi trema e il sudore ormai padroneggia su di me.

Cos'era? Forse il mio cervello mi ha suggerito cosa dovrei fare realmente?

Cos'era? Forse il mio cervello mi ha suggerito cosa dovrei fare realmente?

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𝐑𝐞𝐦𝐢𝐧𝐝 𝐌𝐞🍁 [ᵏⁱᵐ ᵗᵃᵉʰʸᵘⁿᵍ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora