Chapter 5.

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[𝑾𝒉𝒂𝒕 𝒂 𝒑𝒍𝒐𝒕 𝒕𝒘𝒊𝒔𝒕 𝒚𝒐𝒖 𝒘𝒆𝒓𝒆].

🍁  🍁  🍁

:«Trovata!» esclama il ragazzo puntandomi il dito contro e tenendo ancora il cellulare al orecchio.

Lo saluto con un gesto della mano.

:«Allora?» chiedo annoiata e confusa di quella visita inaspettata.

:«Niente...nel senso...aspetta, c'è un motivo per cui sono venuto» si accarezzandosi la nuca, sembra quasi che si stia inventando una scusa al momento. Mi appoggio al bancone incrociando le braccia al petto in attesa.

:«Sai che sono nuovo di qui giusto?» chiede gesticolando, ma il suo sguardo cade sulla collana, col pendente a forma di luna, che tengo fra le dita e per un momento la sua fronte si corruga mentre piega la testa di lato.

:«Quindi?» chiedo ancora, già stufa di starlo a sentire.

:«Ti farò i compiti se mi fai visitare e conoscere un po' questo posto» dice tornando in sè e guardandomi dritta negli occhi.

Quel contatto visivo mi mette un attimo a disagio ma distolgo subito lo sguardo e realizzo ciò che ha detto.

:«Ti ho già fatto un favore! Te ne puoi andare? Sto lavorando se non vedi» dico sistemandomi il grembiule per tornare dietro al bancone.

:«Come sei polemica! Me l'ha detto mio fratello che sei una sfigata» dice sbuffando.

Ma come si permette?

:«Vattene» dico scocciata.

Illusa pensavi forse che dato che non si assomigliano di faccia non si assomigliassero di carattere? Ci sarà un motivo se sono consanguinei.

:«Cosa?» mi chiede quasi stupito, ma io non rispondo e lui se ne va via sbattendo la porta mentre io cerco di calmarmi per non urlarli niente dietro.

Torno finalmente dietro al balcone soddisfatta di rimanere sola. Mi siedo e senza neanche accorgermene rifletto su quello che è appena successo. Non ho sbagliato io, lui non si deve permettere a chiamarmi in quel modo, già lo odio e in più non sarei neanche andata a dare i miei compiti.

Sicuramente non lo avrei cercato più io, è inutile come tutti gli altri.

:«Buongiornoooo piccolettaaaa» il figlio di Hae-Won, altrettanto grosso come lei, entra nel negozio mangiando, ovviamente, un muffin strapieno di cioccolato: non l'avrei mai detto guarda.

Effettivamente non so neanch'io come, una proprietaria senza cervello e con una briosce sempre in mano, faccia ad essere sposata ma probabilmente suo marito è cieco oppure ha lasciato il suo buon gusto in culo ai lupi. Nonostante tutto ciò, Hae-Won una cosa buona l'aveva fatta: creare suo figlio.
Tipico stereotipo del gay con l'unica differenza che non è gay, o almeno così dice. Dopo Haneul è l'unica persona che mi fa star bene e sorridere almeno un po', anche se penso che i suoi modi di fare facciano sorridere un po' tutti.

:«Myungah pensavo che avevi preso le ferie e tua madre mi duceva che dovevo chiudere io» dico guardandolo posare la sua borsa nel armadietto dello spogliatoio.

:«Tesoro, io in ferie? Ma per fammi il piacere, poi sai com'è mia madre, mi ha letteralmente detto "vai a controllare quella stupida ragazzina senza un minimo di responsabilità", quindi amore mio sono dovuto venire» dice raggiungendomi con una piccola corsetta in stile *ragazzinaviziata*.

Sarebbe dovuta rimanere vergine quella buona figlia di sua madre, e pensare che ero veramente felice.

Solo che se fosse rimasta vergine questo ragazzo stupendo non sarebbe uscito e io mi annoierei a morte.

:«Tua madre è propria una....» ma non termino la frase perché so già che lo farà lui.

:«Troia nata» dice a gran voce mentre due clienti entrano nel negozio.

:«Buongiorno signori!» ci inchiniamo tutte e due insieme per poi guardarci e sorridere.

Adoro stare in questo posto con Myung mi rallegra la giornata nonostante la fatica che faccio e anche se in questo periodo i miei giramenti di testa sono aumentati, pensare di lavorare qui dove non sento molta solitudine mi rasserena.

Ma stranamente la piccola "lite"con Taehyung mi ha stupita, insomma l'ho conosciuto sta matinna. Manco un giorno é passato.

Ricordare il suo sguardo intenso è come ricordare un brivido di freddo e malinconia.

Il pomeriggio passa lentamente, con tanti clienti che vanno e vengono in continuazione, manco fosse un giorno festivo.

:«Hai cominciato a fare pubblicità al locale tata?» mi chiede Myung mentre ci sleghiamo il grembiule per tornare a casa.

:«No, dovrei?» chiedo mettendomi in spalla lo zaino di scuola.

:«E allora tutta quella ondata di clienti oggi?»

:«Non me lo spiego anch'io, di solito abbiamo si e no tre clienti in croce» dico realizzando questo avvenimento strano.

:«Mah, meglio così... più soldi per noi» dice eccitato, quanto una gatta in calore, di questa nuova situazione.

Sono orgogliosa del fatto che, anche se lavora nel bar di sua madre non chieda i soldi a Hae-Won normalmente ma si prenda semplicemente lo stipendio che si merita ogni mese, come me. Ma probabilmente con qualcosina in più.

Usciamo insieme dal negozio e io li do le chiavi per chiudere il bar per poi avviarmi verso casa.

Il cielo è di un colore strano: arancione misto al rosso e al rosa, è stupendo ma cosa mi serve vedere un bel cielo quando non riesco a vedere neanche una bella vita davanti a me. Distolgo lo sguardo da quel panorama rendendomi conto che quei colori così accesi mi danno speranza che un giorno la mia vita migliori ma non ne ho bisogno perché io so come andrà a finire veramente e non sarà bello.

Arrivata a casa butto a terra lo zaino e non avendo ricevuto nessuna chiamata da mia madre vado in camera a controllare e mi stupisco alla vista di mio padre dopo tre settimane di assenza. Osservarlo dormire con mia madre abbracciata a lui riaffiora in me vecchi ricordi e per un minuto penso di non poter odiare la mia vita. Forse miei genitori si amano perché dovrei complicarmi tutto in questo modo.

Non sperarci, hai appena detto che illuderti non è il tuo mestiere.

Controllo il mio cellulare vecchio e inutile, sperando in qualche messaggio ma trovo solo un messaggio da Haneul "Ti prego non uccidermi, sembrava così interessato" e io rispondo "domani è il giorno della tua morte".

L'avrei assassinata per ciò che ha fatto, sa benissimo che odio questo genere di cose.

Vado in cucina e vedo che mia madre mi ha preparato un'insalata e una cotoletta, ma la mia fame non si presenta. Forse perché sono le uniche due cose che mangiamo da mesi ormai.

Triste e pensando a quella situazione miserabile vado a lavarmi velocemente per poi raggiungere il divano sperando di riuscire a dormire più di tre ore.

Ho sempre paura di addormentarmi a causa di quel incubo che faccio ogni santa notte. Ma troppo stanca di questa giornata crollo in meno di cinque minuti cercando di riposare il cervello il più possibile: non voglio sentire di nuovo quella frase anche se so che sta arrivando e provo a fermarlo, ma non ne sono capace, vengo trascinata sempre in quel posto prima bello poi orribile. Mi chiedo se fosse veramente esistita quella bambina. Forse il mio cervello mi fa brutti scherzi.

 Forse il mio cervello mi fa brutti scherzi

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𝐑𝐞𝐦𝐢𝐧𝐝 𝐌𝐞🍁 [ᵏⁱᵐ ᵗᵃᵉʰʸᵘⁿᵍ]Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt