Four.

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"I'm the kinda girl who doesn't say a word,
Who sits at the curb and waits for the world
But I'm about to break out, about to break out
I'm like a crook tonight"
-Bridgit Mendler, Ready or not


"Come avete sentito prima in corridoio ho deciso di riunirvi tutti qui, in aula magna, per un avviso che riguarda tutti voi. Siamo riusciti ad organizzare, per voi dell'ultimo anno, un'intera settimana a Miami, siete preg-" la preside non finì di parlare che tutti gli studenti esultarono. Nessuno si aspettava Miami, la scuola era di lusso ma cazzo, si parlava del sogno californiano, soprattutto considerando che l'anno precedente la gita per gli altri ragazzi era stata Santorini. Niente contro la famigerata città greca e non che fosse brutta per carità, anzi, diciamo solo che nessuno aveva delle aspettative così tanto alte.
"Ragazzi, un pó di silenzio prego. Come stavo dicendo prima di essere bruscamente interrotta, siete pregati di comunicarlo immediatamente alle vostre famiglie una volta arrivati a casa dopo scuola visto che i consensi ci servono assolutamente entro mercoledì prossimo. Una volta saputi i numeri dei partecipanti allora sapremo darvi maggiori informazioni riguardanti la gita, per ora tutto é incerto. Una solo cosa é sicura: le stanze e le coppie le facciamo io, la professoressa Robbin e il professore Henry, che ci accompagneranno in gita. Le coppie non saranno assolutamente composte da persone di sesso opposto, se serve mettiamo più di due persone nella stessa stanza ma maschi con femmine no, abbiamo avuto pessime esperienze in passato e potrebbe anche capitare che non finirete con persone che seguono i vostri stessi corsi, cosí magari amplierete le vostre amicizie, chi lo sá. E, ultima cosa, scordatevi di poter passare tutto il tempo della gita con il cellulare in mano, se vi becchiamo ad usarlo allora ve lo ritireremo e ve lo daremo solo a fine gita, quindi vi conviene non accenderlo. Buona giornata ragazzi, andate in classe ora" Molly rivolse un sorriso cordiale a tutti i ragazzi presenti sistemandosi la giacca come se avesse appena fatto un discorso impegnativo e una volta finito se ne andò.
L'ultima parte del discorso causò il malcontento degli alunni, insomma stava chiedendo a degli adolescenti di diciottanni, che vivevano la maggior parte della loro vita sui social, di non utlizzare il cellulare per un'intera settimana.
Ma questo non sfioró nemmeno la mente dei due ragazzi che erano ancora rimasti spiazzati.
"Miami, seriamente?! O MIO DIO, SONO FELICISSIMA" disse Grace uscendo dall'aula con Lucas accanto, abbracciandolo e iniziando a saltellare in tondo.
"Abbassa la voce babba, che ci stanno guardando tutti" disse Lucas ridendo nervosamente ai ragazzi che si erano girati per gaurdarli male ma nonostante tutto strinse quell'abbraccio.
"Comunque si che capisco, in confronto all'anno scorso siamo praticamente in cielo, Santorini é bellissima ma cazzo, Miami!!" continuò Lucas
"Avvisa i tuoi e appena sai la risposta videochiamami, che sono stra eccitata".
Grace, così come Lucas, aveva viaggiato poco, e andando in una scuola d'Elité i viaggi erano sempre ad alto livello, anche se il tutto aveva un costo molto caro.
Il problema é che Elizabeth e George stavano conservando i soldi fin dalla nascita di Lucas per il collage e Miami di sicuro non aveva costi bassi.
Sperava soltanto di poter andare in gita, sarebbe stato un peccato non partecipare al viaggio di fine anno.

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"Mi auguro che finiremo in camera insieme" inizió la conversazione Markus abbracciando Nate da dietro.
"Giá" rispose quest'ultimo in evidente disagio, non riusciva a guardare nessuno in faccia, consapevole che nel suo gruppo a nessuno piaceva il suo ragazzo.
Ma McCountry era un tipo troppo orgoglioso per ammettere le sue colpe, perciò si faceva andare bene quella situazione di puro imbarazzo.
"Miami è bellissima, banale forse ma bella. Ci sono stata già quattro volte ma forse questa é la volta giusta che guardo la città e non i ragazzi che prendono il sole" a parlare fu Deborah, conosciuta anche come Debby, una cheerleader che rappresentava in pieno il classico cliché americano.
"Perché questa scelta di fare le stanze a sesso unico, sarebbe stato figo fare delle camera miste" disse Lily, la capo cheerleader, guardando Aaron di sottecchi, cercando di passare inosservata, fallendo miserabilmente.
Tutti sapevano della cotta che aveva la bionda per Lanchester, lui stesso lo sapeva, ma consapevole del fatto che tra loro due non sarebbe mai potuto accadere nulla il nostro amato protagonista per evitare di ferirla faceva finta di nulla.
E poi Aaron era il ragazzo più voluto della scuola, tutte lo desideravano, era il sogno di piú della metà dell'istituto, tra maschi e femmine ma lui non se n'era mai sinceramente preoccupato molto. Aveva puntato tutto sul basket, qualche storie non serie di qua e di là le aveva avute ma non aveva mai dato troppo peso a questa sua situazione sentimentale. A scuola non era conosciuto per essere un playboy ne tantomeno uno spezzacuori, era un bravo ragazzo che qualche volte amava divertirsi facendo feste ma che cercava sempre di poter essere disponibile per tutti.
Ma in quel momento, il nostro capitano non c'era. Cioé, fisicamente era presente e tutti lo vedevano ma mentalmente non era connesso a quello che il gruppo stava dicendo. I suoi occhi erano fissi sulle braccia di Denphry che circondavano il suo ex migliore amico.
'Come ha potuto mettersi con lui?'
Era l'unica domanda che aveva Aaron in testa.
"Per me la mossa fatta da Jonhson era sbagliata, doveva passare la palla a Narchin che a sua volta avrebbe fatto canestro, e invece hanno perso un punto a cavolo. Cosa ne pensi tu capitano?" a parlare fu Zach Martin, un compagno e uno dei più cari amici che Lanchester avesse mai avuto.
"Come scusa?" domandò, uscendo da quella specie di stato di trance in cui si trovava, non si era nemmeno reso conto che avevano cambiato discorso.
"La partita di venerdì scorso di quelli del Kennedy, cosa ne pensi di Liam Jonhson?" ripeté Jimmy Clark, un'altra delle persone a cui era più legato in assoluto.
Aaron li guardò confuso, non aveva ancora connesso il cervello al discorso appena fatto dagli altri, il che causò le risate da parte del gruppo di Markus e di Denphry stesso.
Oh oh, brutta mossa miei (non) cari.
Aaron fulminó uno per uno con lo sguardo, era sul punto di esplodere ma proprio quando era pronto a parlare il suo sguardo cadde su Nathan e su come stesse facendo finta di nulla, come se il suo ragazzo non si stava prendendo gioco di lui che era stato il suo migliore amico per più di nove anni e si bloccò improvvisamente.
Markus aveva già vinto, niente avrebbe cambiato le cose.
"Io vado in classe, non voglio beccarmi un ritardo il primo giorno" detto questo prese il suo zaino e si mise gli occhiali da sole che fino a quel momento erano appoggiati sulla sua testa. Nessuno sapeva perché il capitano aveva la fissa di mettere gli occhiali da sole a scuola, soprattutto a Settembre.
"Ci vediamo agli allenamenti ragazzi, ciao bellissime" salutò i suoi amici e le cheerleader, ignorando Nate, Markus e il gruppo degli zucconi.
Prese a camminare fino alla sua classe, con un leggero malore nel petto.
Oh caro Aaron, non ti preoccupare, la tua vita sta per cambiare.

fake relationship...or not? {boyxboy}Where stories live. Discover now