Eighteen.

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"We spin the bottle round
And round and round and round
na na na na na
Truth!
Last kiss on the tip of your lips
Really his, talk takk
Where's your heart beat, beating?
Dare!"
-Emily Osment, Truth Or Dare

Mattino, quarto giorno

Lucas si svegliò frastornato, nel corpo ancora l'adrenalina della sera prima.
Alla fine lui e Aaron avevano ballato per quasi tutto il tempo, facendo delle piccole pause per bere qualcosa.
Il piano stava andando alla grande: per l'intera durata della serata Nathan li aveva guardati male, non capendo a pieno com'era possibile che quei due stessero insieme.
E come dargli torto poverino. Montgomery e Lanchester erano delle persone completamente opposte l'una all'altra, cresciuti in due contesti famigliari e sociali diversi, bastava guardarli per capire che insieme non c'azzeccavano un bel niente.
Mezzo assonnato Lucas si girò verso il comodino per accendere il cellulare, controllando i messaggi, osservando intenerito Aaron che si era addormentato con le cuffiette nelle orecchie, e anche da quella distanza si potevano ascoltare le note di 'They Don't Know About Us' degli One Direction. Il primo pensiero andò a sua sorella Olivia visto che per anni aveva continuato a ripetere che quella canzone era 'una palese dimostrazione d'amore dei Larry' e, anche se a malincuore, Lucas dovette ammettere che era veramente uno dei prodotti meglio riusciti della band.
Si alzò solo con il busto, strofinandosi gli occhi quando si accorse di una cosa.
Si rigirò verso il suo aggeggio tecnologico sperando di aver letto male ma non fu così. Erano le nove e mezza di mattina, ciò significava che la colazione l'avevano saltata ma soprattutto che erano in ritardo e tra poco sarebbero dovuti andare anche in giro per la città. Erano veramente nella merda. Mancava meno di mezz'ora ed entrambi dovevano ancora lavarsi e vestirsi.
"AARON CAZZO SVEGLIATI, SIAMO IN RITARDO" Lucas, molto sobriamente ed educatamente, andò dal suo compagno di stanza e lo iniziò a spintonare, sperando funzionasse. Dopo vari rifiuti e lamentele, un'idea gli venne in mente, perciò con calma spostò il cellulare dell'amico, appoggiandolo accanto al suo.
E com'era il detto? A mali estremi, estremi rimedi? Beh, questa potrebbe essere una piccola spiegazione del perché adesso Lanchester si ritrovava pieno zuppo d'acqua mentre Lucas dalla parte opposta, si godeva la scena con un cestino in mano. Okay, quello doveva essere un semplice cestino che avevano a disposizione per la stanza ma non fu più così.
"UNA BOMBA NUCLEARE? UN OTZUNAMI? STIAMO PER MORIRE?" Aaron si svegliò di colpo ed essendo un'azione del tutto inaspettata si tirò su in piedi immediatamente. In un secondo la luce che filtrava dalla finestra penetrò dentro ai suoi occhi, così si ritrovò immediatamente a chiudergli, facendogli perdere la vista per qualche secondo. Questo fece sì che scivolò con il piede sul lenzuolo che era caduto dal letto durante la notte, probabilmente per via di tutte le posizioni che il moro cambiava durante il sonno. E così si ritrovò con il culo per terra, arrotolato all'interno delle lenzuola bagnate con la sua tuta che utilizzava per dormire piena zuppa d'acqua.
Ah, se il buongiorno si vedeva dal mattino allora meglio che arrivi subito sera.
"Ahio" fu l'unico lamento da parte di Aaron mentre cercava di mettere a fuoco la vista, mentre si trovava sdraiato a supino per terra.
"SIAMO IN RITARDO." Lucas si ritrovò ancora nel panico, ma cercò di tirare fuori la calma e la tranquillità, perciò prendendo un respiro profondo continuò a parlare "Tra meno di trenta minuti dobbiamo essere fuori dall'hotel, tu adesso ti asciughi, io mi faccio la doccia e corriamo per arrivare in tempo. Che piano geniale" E si complimentó da solo, appoggiando il secchio e dirigendosi verso il bagno.
Aaron nel frattempo si era alzato, e si stava spogliando, lanciando i vestiti bagnati da qualche parte a caso nella stanza.
"Ma perché tu ti puoi fare la doccia e io no?" Lanchester alzò un sopracciglio in segno di voler spiegazioni nella direzione di Montgomery che per tutta risposta gli disse "perché tu la doccia te la sei appena fatta" e con questo entrò definitivamente nel bagno, chiudendo la porta, senza girare la chiave, andando molto velocemente ad aprire il getto dell'acqua, mettendosi immediatamente dentro la doccia, iniziando a lavarsi meglio che potè (o meglio, più velocemente).
"Che stronzo" Aaron sorrise alzando gli occhi al cielo, mordendosi le labbra per non far uscire un sorrisetto divertito, andando a prendersi degli asciugamani dalla valigia.
"MA SE CE LA FACESSIMO INSIEME?" se c'era una cosa che divertita tanto il capitano era prendere in giro qualcuno. Ovviamente non avrebbe mai fatto la doccia con Lucas ma conosceva abbastanza bene il ragazzo da sapere che sicuramente era arrossito, imbarazzato al massimo.
E ci aveva visto giusto visto che il biondo si ritrovava a mandarlo mentalmente affanculo, uscendo e asciugandosi il corpo.
"VAFFANCULO" fu la risposta che Aaron udì, cosa che lo fece scoppiare a ridere.
"SCUSA MA COSA TI DA LA SICUREZZA CHE IO RIMAGA AD ASPETTARTI? POTREI ANCHE ANDARE AVANTI SENZA DI TE" per cercare di rimanere serio dovette pure coprirsi la bocca con la mano, talmente tanto erano le risate.
E il tutto mentre si era spruzzato velocemente il deodorante, imbottito di profumo e vestito con i primi capi che si era ritrovato davanti, ovvero una semplice maglietta classica con la scritta 'Dolce&Gabbana' e sotto 'Milano' con il simbolo di una corona comprata l'anno precedente alla fashion week, con sotto dei pantaloni semplici neri strappati, di cui non si ricordava nemmeno la marca.
"EDDAI NON FARE LO STRONZO, MI MANCA SOLO LA MAGLIETTA E HO FATTO" Lucas uscì di fretta e furia dal bagno a petto nudo, e per affrettarsi indossò la prima maglietta che trovò in giro.
"Quella é la mia maglietta, lo sai?" Aaron era abbastanza divertito da tutto ciò, mentre lo osservava appoggiato allo stipite della porta della stanza con le chiavi in mano.
"Adesso si spiega perché è così larga" e in effetti il ricciolino aveva ragione, praticamente gli faceva da vestitino. Aaron aveva dodici anni alle spalle di partite e allenamenti di basket non-stop, i muscoli tonici ma non troppo ai bicipiti delle braccia e delle gambe, e un piccolo accenno a degli addominali, ma considerando che Montgomery era un po' più bassino di lui e che non aveva il suo fisico dovuto alla mancanza di sport nella sua vita, si notava palesemente che non apparteneva a lui.
"Ne prendo un'altra allora, mi dispiace" Lucas iniziò a sfilarsela, quando Aaron lo raggiunse da dietro e lentamente gliela riabbassó, sfiorandogli i fianchi nudi con le dita, provocando non solo un leggero solletico ma anche dei brividi lungo il corpo del povero ragazzo che era rimasto immobile.
"Mi piace come ti sta, tienitela pure.
E poi così sembrerà più reale, sai, tu che mi rubi i vestiti e li rendi di tua proprietà" Aaron odiava quel capo, ovvero una maglietta nera che aveva comprato in uno dei suoi viaggi a Tokyo, con disegnato i tratti di un drago tutto azzurro flosflorescente e accanto due proverbi di origine Giapponese del medesimo colore, solo pastello: uno, in alto a destra, vicino al muso dell'animale, recitava 'non sorridiamo perché qualcosa di buono è successo ma qualcosa di buono succederà perché sorridiamo' e l'altro, in basso a sinistra, vicino alla coda, 'una persona piena di fiducia ha un sorriso smagliante'. Non si era mai ritrovato a capire il significato di tali frasi ma solo quando Lucas si girò per abbracciarlo, con un sorriso talmente all'insù che lo avrebbero potuto vedere anche dallo spazio, il capitano interpretò a modo suo quelle parole. E improvvisamente il suo cuore si fece più leggero insieme al suo dolore e si dimenticò di suo padre, di Nate, dei litigi del gruppo e di tutto il resto, stringendo più forte Lucas che si era dovuto alzare sulle punte dei piedi per arrivare alla sua altezza.
Esistevano solo loro due in quel momento, ed entrambi capirono qualcosa di veramente destabilizzante: per quanto tutta questa storia fosse finta, la presenza dell'altro nella loro vita ci sarebbe comunque stata nel futuro, non poteva finire con un semplice patto, lo sapevano.

fake relationship...or not? {boyxboy}Where stories live. Discover now