ThirtyThree.

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"Mettiti nei miei panni                    
Che ti odio da morire ma ti amo da
vivere, assieme a te per anni         
Per le tue parole, odio i pezzi d'amore 
Non voglio più ascoltarli 
Mi hai fatto una scenata                     
È un colpo di scena come i film che guardi                                                   
Con me la sera tardi                           
Ma io guardo te"                                  -Alfa, Testa tra le nuvole pt.2                                                                                                                                                            

"Se i tuoi genitori lo vengono a sapere questa è la fine della tua, anzi, della nostra vita!" Grace aveva aiutato il suo migliore amico. Dopo aver bevuto fino allo sfinimento Noah e James avevano chiamati disperati la ragazza che in risposta aveva detto loro di portarlo da lei visto che Liz e George su certi argomenti erano abbastanza severi. Se avessero saputo che il loro figlio maggiore era ubriaco allora sarebbe successo un disastro, lo sapeva. "Mi spieghi che cazzo vi è preso?"
"Mh." Lucas si rigirò nel letto, stava una merda e l'alcool che aveva in corpo non lo aiutava a ragionare lucidamente. Aveva solo Aaron per la testa e, considerando che pensava a lui da almeno due ore, ogni volta poteva sentire il suo cuore appesantirsi sempre un pó di più e, stupidamente, si chiese quanto ancora avrebbe dovuto soffrire. Stupido lui che manco pensava che un uomo potesse mai piacergli. Stupida preside che li ha fatti conoscere. Stupida vita che non andava mai a suo favore. Stupido Aaron per averlo fatto innamorare.
Aveva raccontato tutto alla sua migliore amica, tra lacrime e la voglia di buttarsi dal balcone, di come era nata la sua relazione con il ragazzo che alla fine aveva veramente ricevuto il suo cuore. Le parlò chiaramente, con tanti intoppi dovuti al soffiarsi il naso e al cercare di non vomitare, del patto, di come poi la cosa era sfuggita di mano, della notte passata insieme dopo che il capitano se n'era andato da casa sua, della cena, del suo improvviso coraggio di fare una mossa e si, parlò anche del pompino. Grace sospirò rumorosamente prima di sdraiarsi accanto al biondo e abbracciarlo. Anzi, farsi abbracciare, visto che il biondo la strinse fortissimo. "Qualcosa mi dice che non ci stiamo entrambi nel lettino singolo, sai?" Montgomery, con voce impastata e mangiandosi le parole, parlò. Entrambi scoppiarono a ridere. La ragazza si trovava con il corpo schiacciato su quello di lui, con le gambe sopra le sue e le braccia intorno al collo dell'amico e, nonostante tutto, aveva mezzo corpo ancora che sporgeva dal lato del letto. "Mettiti su di me, non mi dai fastidio" Lucas prese dai fianchi la mora e, sollevandola di peso leggermente, la fece sdraiare su di lui. La testa di Grace era appoggiata sul petto del biondo che negli occhi della ragazza vide molta insicurezza. "Non pesi, davvero". Occhi negli occhi. I due si sorrisero. Erano uno la famiglia dell'altro, da sempre e per sempre. Lucas iniziò ad accarezzarle i capelli, cercando di creare un discorso serio per spiegare cos'era successo ma Grace lo precedette e, ancora con il viso di lato, iniziò a parlare. "Hai presente quando in aeroporto, il giorno della partenza, hai visto che stavo osservando il gruppo dei ragazzi e mi hai chiesto chi tra loro mi piacesse?"  Anche se mezzo malandato, Montgomery fece appello a tutte le sue forza per ricordarsi quella scena e annuì quando capì di cosa si trattasse. "O quando al bar, la seconda sera, ti dissi che io e te saremmo stati perfetti insieme?" Grace iniziò un pochettino a tremare e se avesse girato la testa di qualche centimetro il ragazzo si sarebbe reso conto dei suoi occhi lucidi. Lentamente con il dito iniziò a fare su e giù sulla maglietta di Lucas. Okay, adesso la confusione di Montgomery non era causata solo dall'alcool. Quelle parole celavano qualcosa di molto più profondo, lo sapeva. "Ma soprattutto di quella volta che io finì per usare tutte le tue polaroid e ne scattammo una con un nostro bacio? Sai, quella che hai nell'armadio." La mora alzò il viso, si tirò indietro i capelli e si mise con il suo corpo, cercando di non mettere tutto il peso, su quello del ragazzo sotto di lui. Aveva deille calze bianche che le arrivavano poco sopra la caviglia, un pantaloncino del medesimo colore e una maglietta grigia usata, quasi consumata, che le copriva quasi tutto il corpo. E nonostante tutto tremava, quasi come se quella mattina si fosse vestita così completamente a caso perchè non era possibile avere uno sbalzo di temperatura in così poco tempo.
"Grace" Lucas si mise dritto con la schiena, bevendo in fretta la pastiglia per il mal di testa e l'acqua che l'amica gli aveva lasciato sul comodino accanto a letto già qualche minuto fa e mandò tutto giù, sperando con qualche miracolo che l'effetto arrivasse subito. "Cosa mi vuoi dire?"  le mani di lui si posarono sui suoi fianchi, cercando di darle in un qualche modo della sicurezza anche se nemmeno lui, in quel momento, l'aveva. Grace rise, quasi amaramente, posò lo sguardo sulle mani del suo migliore amico, per poi farlo alzare leggermente con il busto e guardarlo dritto in faccia. "Ti prego, non dirmi che non ti sei mai accorto di nulla." Lucas cercò di mettere insieme i pezzi ma tutto ciò che ne uscì furono delle scene, nella sua mente, molto confuse: lo sguardo pieno di speranza negli occhi di Grace quando le aveva chiesto chi stava guardando, la seconda sera di gita, il 'probabilmente saremmo la coppia dell'anno', il bacio perfetto ma rubato. Qual'era il filo conduttore di tutto ciò? "Cosa stai cercando di dirmi?"
"Lu, non mi offendo se lo sai. Cioè so che non ne hai mai parlato per non ferirmi e va tutto bene, davvero." Grace sorrise anche se non nel modo veritiero, lui lo sapeva bene perchè quando lo faceva seriamente le si formavano delle piccole rughette sotto gli occhi e iniziava ad arricciare il naso. "No Grace aspetta, davvero, non ho idea di cosa tu stia parlando" il biondo iniziò a tirarsi pizzicotti sulle mani, cercando di riprendersi in ogni modo possibile. "Mi stai veramente dicendo che non sapevi che io ti morivo dietro? Cioè seriamente, mi avresti potuto chiedere qualsiasi cosa e io l'avrei fatta. Non ti sei mai accorto che mi piacevi? E intendo dire sul serio, mi piacevi un casino" Oh cazzo. E adesso? "Puoi anche non dire nulla, è stato tempo fa ormai, è acqua passata." La Omer stava evitando di guardarlo, osservava la sua stessa stanza come se non ci avesse mai vissuto. Faceva di tutto pur di non provare imbarazzo ma ormai la bomba era stata sganciata. Lucas boccheggiò un po' prima di parlare. Prima Aaron e adesso Grace, la sfiga non aveva un limite, nonostante amasse i due con tutto il suo cuore. "Non ne avevo idea" un gran mal di testa si diffuse nel ragazzo che, stremato, cercava ancora di capirci qualcosa. "Te lo volevo dire solo per togliermi un peso. Torna a dormire che sei stanco morto, ne riparliamo dopo. Ma è tutto passato, va tutto bene" i due si presero la mano mentre il ragazzo lentamente si riaddormentò sotto le coperte completamente sdraiato, non prima di averle detto le ultime frasi famose. "Sai tesoro, hai avuto tantissimo coraggio a parlare." Grace sbuffò divertita, in completo imbarazzo "ma non ho detto niente di che amore" la ragazza lo coprì per bene scendendo dal letto, pronta ad andare a cucinare qualcosa. "Non solo per questo ma anche per avermi parlato della questione...sai, sulla bulimia" i due presero un momento di pausa "sei una forza della natura Grace, dico sul serio. Non è facile aprirsi con qualcuno e dire loro i tuoi più profondi e intimi segreti ma tu lo hai fatto. Non oso immaginare cosa si debba provare a vivere o restare con un peso così tanto enorme sulla coscienza e soprattutto non so cosa si possa provare nell'essere stati incompresi o, peggio ancora, rifiutati. E io ti sono infinitamente grato per essere il tuo migliore amico, sei la cosa più bella che mi sia mai capitata nella vita" Lucas abbracciò la sua migliore amica che in risposta lo strinse, senza lasciarlo andare. "Sei tutta la mia vita, hai in mano il mio cuore Lu" Con un ultimo bacio e con la conferma che il suo migliore amico stava bene e si stava riposando, Grace capì che Lucas aveva ragione. Uscì dalla camera con un macigno sul petto e decide di risolvere delle questioni in sospeso. Alla fine, dopo aver litigato con Jimmy quel giorno, aveva corso come una disperata fino alla casa di Sofia dove con lei c'erano sia Matthew che Michael. Si era sfogata con tutti loro nonostante non avesse racconto il segreto di Jimmy, quella rimaneva una cosa personale. Ma era riuscita in un qualche modo a superarla, alla fine non erano in una relazione e non la doveva prendere a male. Quindi, dopo aver parlato con sua madre e avvisato i genitori del ragazzo che stava dormendo nella sua stanza, uscì, chiamando e sperando in una risposta dalla persona con cui, effettivamente, doveva ancora chiarire.

fake relationship...or not? {boyxboy}Where stories live. Discover now