Capitolo 1

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Sei incinta

Le parole della ginecologa mi rimbombano nella testa e mi colpiscono come massi affilati. La parola mamma è troppo pesante per le mie fragili spalle da adolescente. Sono sempre stata una ragazza attenta e con la testa sulle spalle e mai mi sarei aspettata di ritrovarmi in una situazione del genere, eppure persino io ho commesso un errore di questa portata e ora devo pagarne le conseguenze. 

Quella maledetta sera è stata solo un momento di terribile debolezza e sarebbe dovuto restare tale, invece di trasformarsi in qualcosa di così enorme che so di non poter controllare. Non avrei dovuto lasciare che la mia migliore amica Megan mi trascinasse a quella che ho sempre etichettato come una festa per ubriaconi maniaci, ma non sono riuscita a resisterle e l'ho accompagnata. 

Una piccola parte di me sapeva che avevo bisogno di svagarmi e di uscire un po' dai miei soliti schemi perfetti perché le mie insicurezze e i miei demoni passati mi hanno sempre un po' ostacolata dall'essere l'adolescente di diciassette anni che sono. Volevo dimostrare a me stessa di essere più forte della paura di non essere abbastanza che loro mi avevano addossato come il più pesante dei macigni. Ero riuscita letteralmente a risorgere dalle mie ceneri come una fenice luminosa, eppure una piccola parte di me era ancora intrappolata nelle tenebre. 

Il mio unico desiderio era quello di mostrare al mondo, ma soprattutto a me stessa, di essere ancora capace di brillare ed emettere la luce che per anni mi sembrava di aver perduto. La serata, però, ha preso una piega inaspettata e quello che nei miei piani doveva essere solo una serata da adolescente al cento per cento, si è conclusa con un risveglio in un letto non mio, nuda ed abbracciata ad un ragazzo di cui ricordavo solo i penetranti occhi azzurri. 

Quegli occhi sono la mia persecuzione ed essendo totalmente sopraffatta dai sensi di colpa che quelle iridi magnifiche mi hanno causato, mi è sembrato quasi di rivederli quando ho ripreso a vivere la mia vita fingendo che quella festa, assieme a quella notte di fuoco, non fosse mai esistita. Ho cercato di evitare quegli occhi tanto incantevoli quanto terribili, ma sembrano volermi divorare lentamente, pezzo dopo pezzo, fino a portarmi alla totale pazzia.

A casa non ho detto a nessuno della notizia del nuovo arrivato in famiglia e, nonostante mi piaccia pensare che non ne abbia ancora parlato con i miei genitori poiché sono sempre a lavoro, dentro di me so benissimo che l'unico vero motivo per cui non ho ancora affrontato l'argomento è che tutto questo mi fa immensamente paura. 

Neanche il mio confidente, migliore amico, psicologo e soprattutto fratellone iperprotettivo sa nulla. E di sicuro non perché studia a Boston e ormai ci vediamo soltanto durante le festività e in qualche weekend. Mi basta immaginare come reagirebbe alla notizia che la sua dolce e tenera sorellina è incinta di uno sconosciuto di cui non ricorda neanche il nome per continuare a mantenere il segreto. Solo la mia amica Meg è al corrente di tutto e mi sta supportando come solo una vera amica saprebbe fare.

Prendo posto sull'aereo e sulle mie labbra compare un fugace sorriso nel vedere che il mio sedile è vicino al finestrino. È già passato un mese da quando ho scoperto della gravidanza e, nonostante la ginecologa mi avesse detto di tornare per un'altra visita, non ci sono ancora andata. Mi sono capitate così tante cose in così poco tempo e ho bisogno di tempo per riordinare il profondo caos che ha invaso e scombussolato la mia vita. Ho finto per settimane che tutto andasse bene perché se io stessa non riuscivo a capire più nulla, ad avere qualche piccola certezza cui potermi aggrappare in un mare di punti interrogativi, come avrei potuto spiegarlo ad altri? 

Mi sembrava impossibile mettere in standby la mia vita per imparare a convivere con questa situazione nuova che tanto mi spaventa, eppure questo aereo è proprio l'inizio di quella pausa che mi sembrava così irrealizzabile. La notizia di un viaggio-premio di un mese a Londra che ho ricevuto per essermi aggiudicata il primo posto ad un concorso di matematica mi ha invasa come un vero e proprio barlume di luce. Questa partenza è stata tutto ciò che mi ha sorretta fino ad ora e, finalmente, lontana da tutto e da tutti, posso permettere alla paura di venir fuori per sconfiggerla e ristabilire l'ordine che c'era prima che tutto questo avesse inizio. 

Perfectly WrongWhere stories live. Discover now