Capitolo 42

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"Cole, davvero, non c'è bisogno che mi scorti fino alla mia classe" mi costringo a dirgli nonostante l'ultima cosa che desideri sia essere lasciata da sola.

Vorrei davvero tanto che restasse al mio fianco in ogni momento perché solo la sua presenza riesce ad alleggerire un po' questo periodo carico di tensione e paura. Perché solo con lui rido come se non ci fosse un domani e mi sento così leggera e piena di vita. Perché lui sa come tirar fuori la mia spensieratezza e come rendere ogni momento infinitamente più bello. Però non è giusto che per qualche mio attimo di felicità debba sempre arrivare tardi alle sue lezioni.

"Per tua informazione non ho intenzione di lasciarti sola nemmeno per un istante" sorride e, come a voler sottolineare le sue parole, mi avvolge la vita con un braccio e mi stringe a sé, donandomi una sensazione di equilibrio e stabilità che il pancione enorme non mi permette.

Durante la scorsa settimana, il preside, essendo venuto a conoscenza della mia situazione complicata, mi ha convocata nel suo studio e mi ha dato un permesso speciale per poter restare a casa durante quest'ultimo periodo. Nonostante la proposta allettante che tutti mi spingevano ad accettare, io gli ho detto che mi sarei assentata solo in caso di necessità e che, fino a quando mi sarei sentita così bene, avrei continuato il regolare corso delle lezioni.

All'inizio Cole non era affatto d'accordo con la mia decisione poiché riteneva che la mia sicurezza e quella della bambina fossero nettamente più importanti di un insieme di lezioni. Capivo alla perfezione il suo disappunto e la sua paura e credo che, se mi fossi trovata al suo posto, anche io sarei stata della sua stessa idea, però dal mio punto di vista è tutto completamente diverso.

Il motivo per cui ho deciso di continuare a venire a scuola va molto oltre il non voler restare indietro con lo studio. Durante questi ultimi giorni il parto ha conquistato un ruolo fondamentale nei miei pensieri e la paura che ciò che tanto temo possa accadere da un momento all'altro sembra quasi volermi logorare. In ogni momento in cui la mia mente è apparentemente sgombra, lo spavento che tanto mi tormenta fa la sua comparsa e porta con sé infiniti scenari catastrofici possibili.

Così cerco di tenermi impegnata il più possibile, nonostante in queste condizioni di balenottera spiaggiata tenda a stancarmi molto spesso. La scuola, assieme alla presenza costante dei miei amici, è un ottimo modo per non permettere mai alla mia mente di svuotarsi e lasciare il via libera a pensieri che tanto mi intimoriscono. A parer mio, se restassi da sola a casa così a lungo, avrei troppo tempo per riflettere e alimentare così la mia paura già troppo acuta.

Ho deciso di parlarne con Cole perché il compito di due genitori modello è anche sostenersi l'un l'altro. Il ragazzo dagli occhi azzurri, dopo aver provato a vedere la situazione attraverso i miei occhi, mi ha capita, mi ha aiutata a distrarmi in ogni modo possibile e immaginabile e soprattutto mi ha sostenuta. Mantenendomi quando le forze scarseggiano e sono troppo orgogliosa per ammetterlo, sottoponendomi ad attacchi di solletico abbastanza frequenti per farmi ridere e facendomi capire che lui è al mio fianco e resterà qui, ad impedirmi d'inciampare e di farmi male. Così come io lo impedirò a lui.

"Siamo arrivati a destinazione, madame" la sua stretta si allenta, ma non mi lascia ancora libera del tutto.

"Grazie, messere" gli sorrido per invitarlo a lasciarmi andare "Ho lezione in comune con Shawn, non sarò sola, puoi stare tranquillo" le mie parole lo convincono a togliere del tutto il braccio attorno alla mia vita.

Nonostante ora abbia la libertà di entrare in classe e prendere posto accanto al suo migliore amico, qualcosa nel suo sguardo mi chiede di non andare ed io non riesco a non assecondare la sua richiesta mai espressa.

"Chiamami per qualsiasi cosa ed io arriverò in un istante, ci siamo intesi?" davanti alle sue premure mi scappa un sorriso sincero e luminoso.

"Ci siamo intesi" all'improvviso si abbassa un po' per arrivare alla mia altezza e le sue labbra di posano sulla mia fronte in un fugace, ma ugualmente dolce bacio.

Perfectly WrongWhere stories live. Discover now