Capitolo 40

3K 114 16
                                    

"Troppo banale" Isaac mi mostra il pollice verso il basso in segno di disapprovazione "Dobbiamo trovare qualcosa che lasci tutti a bocca aperta!" rimetto al suo posto l'ennesimo vestito bocciato dal mio migliore amico al momento stravaccato a pancia in su sul mio letto.

Questa sera ci sarà il ballo della scuola e, se fino a qualche giorno fa la notizia di questo evento imminente non mi sortiva alcun effetto, dal momento in cui Cole mi ha chiesto di farmi da accompagnatore, tutto è improvvisamente cambiato. Non sono mai andata al ballo di primavera che la mia scuola organizza con cadenza annuale accompagnata da qualcuno ed essendo il mio primo vero e proprio ballo a tutti gli effetti voglio che sia una serata speciale. Isaac si è presentato a casa mia nel primo pomeriggio proprio con l'obiettivo di rendermi stupenda per una serata che si prospetta altrettanto meravigliosa e soprattutto per aiutarmi a gestire l'ansia che mi sta divorando a causa di quello che mi sembra tanto un appuntamento.

La scelta del vestito si sta rivelando un'impresa impossibile ed io, dopo due ore ininterrotte di ricerche in cui ho trovato abiti nel mio armadio che neanche mi ricordavo di possedere, sto iniziando a perdere le speranze di riuscire ad arrivare al ballo in tempo, anche se mancano ancora più di sei ore.

"Sei un critico troppo severo" mi lamento mentre mi reimmergo nel mio guardaroba cercando di ignorare le fitte sempre più intense alla pancia che hanno fatto la loro comparsa al mio risveglio stamattina.

"Non è colpa mia se tu non mi proponi nulla di interessante!" sbuffa Isaac alzandosi leggermente e poggiandosi sugli avanbracci.

Continuo a rovistare all'interno dell'ammasso di vestiti fino a che non scorgo un abitino blu notte bello da mozzare il fiato. Rimango a fissarlo per qualche istante per cercare di ricordare come abbia fatto a finire nel mio armadio, poi comprendo che si tratta del vestito che ho indossato una volta soltanto ad un anniversario di matrimonio tempo fa.

"Che ne dici di questo?" prendo l'abito tra le mani e lo mostro al ragazzo dagli scuri capelli riccissimi, sicura che scatenerà una sua reazione positiva. Le fitte stanno diventando più forti e ravvicinate, ma non ho intenzione di farmi rovinare questa serata spettacolare perché, per quanto mi terrorizzi l'idea che possa trattarsi di un appuntamento, una parte di me è felice che il padre di mia figlia mi abbia chiesto di andare al ballo con lui e non ha la minima intenzione di farsi sfuggire un'occasione del genere per nulla al mondo.

"Aspetta un secondo, devo entrare in modalità etero" si passa una mano davanti al volto facendomi ridacchiare nonostante i dolori. Isaac esamina il vestitino privo di spalline con un corpetto attillato tempestato di pietre luminose che sembrano tanto zaffiri ed una gonna che ricade morbida e delicata con un'espressione di gioia sempre crescente.

"Cole resterà senza parole quando ti vedrà stasera" il suo sorriso luminoso si allarga "Sono dell'idea che l'assenza delle spalline lo renda infintamente sexy e che metterà in evidenza la piccola in modo estremamente carino... Sarai la stella della serata" il sorriso che mi è appena comparso sul volto si congela nell'instante in cui una fitta decisamente più violenta delle altre mi costringe a lasciar cadere il vestito sul pavimento della stanza e a portarmi entrambe le mani sulla pancia mentre mi piego in due dal dolore.

"Isaac..." è l'unica cosa che riesco a dire mentre il respiro si fa più veloce e le coltellate al ventre così violente che, se non fossi così agitata per ciò che potrebbe succedere alla bambina, probabilmente piangerei a causa delle fitte così aggressive. Il mio amico mi corre incontro e mi aiuta a raggiungere il letto dove mi siedo nella speranza che questa posizione mi dia un po' di sollievo, cosa che non succede.

"Mi fa male... la pancia..." dico in modo sconnesso a causa del respiro affannoso.

"Sembrano contrazioni" Isaac, essendo un operatore sociosanitario, ha esperienza in campo medico e sentirlo dire questa frase non fa che aumentare la mia preoccupazione. Vorrei urlargli che è troppo presto e che la bambina non può nascere con così tanto anticipo, ma servirebbe più a convincere me che lui.

Perfectly WrongWhere stories live. Discover now