Capitolo 9

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Qui in aeroporto ci sono così tante persone. Persone che vengono, persone che vanno via, persone che sorridono, altre che piangono.

Sono seduta su una sedia in silenzio mentre aspetto che il nostro aereo arrivi per riportarci a Miami.

Nonostante provi a far finta di niente, non riesco a smettere di pensare a ciò che stava per succedere ieri e quella scena continua a ripetersi all'infinito nella mia testa.

Cole è seduto accanto a me ed è anche lui taciturno, stranamente. Sembra triste e, se ieri non ci fossimo quasi baciati, probabilmente indagherei e gli tirerei su il morale.

È passato qualche minuto e lui continua a guardare il vuoto con aria assente, così capisco di dover assolutamente fare qualcosa.

Noto con piacere che il pianoforte a disposizione dei passeggeri si è liberato e, senza pensarci, mi alzo e vado ad accomodarmi davanti a quella miriade di tasti bianchi e neri che si alternano creando un'armonia, un equilibrato mix tra due colori opposti, ma ugualmente perfetti insieme.

Poso le dita affusolate sulla tastiera ed inizio a suonare All of me, ovvero la mia canzone preferita.

Chiudo gli occhi e comincio a canticchiarla, per poi ricordarmi di non essere sola nella mia camera, bensì in un aeroporto.

Socchiudo gli occhi e, notando che alcune persone si sono fermate per ascoltare la mia musica, smetto di suonare.

"Continua" mi incita Cole che nel frattempo si è alzato e mi ha raggiunta.

"Non me la sento..." scuoto il capo, a disagio.

In risposta il moro si avvicina a me e, dopo avermi chiesto di fargli spazio sulla sedia, si accomoda letteralmente appiccicato alla sottoscritta.

Avvicina le labbra al mio orecchio solleticandomi con il suo fiato caldo: "Piantala di credere di non essere abbastanza, perché c'è una piccola parte dentro di te che lo pensa ancora. Non sottovalutarti perché tu sei perfetta ed io muoio dal desiderio di sentire la tua voce"

Gli sorrido e lui fa lo stesso. Così chiudo gli occhi e riprendo a suonare, però stavolta penso soltanto a quanto ami questa canzone e al suo valore per me.

Le dita corrono veloci sulla tastiera come se fossero dotate di vita propria e la mia voce risuona melodica nel silenzio della mia mente.

Quando termino di cantare riapro gli occhi e, notando che il numero delle persone è triplicato, arrossisco mentre tutti mi applaudono.

"Non sapevo che suonassi il piano" mi dice Cole mentre torniamo a sederci.

"Adesso lo sai" rispondo solo per non lasciare la sua affermazione per aria.

"Hai una voce fantastica, sei fantastica" arrossisco e mi maledico mentalmente perché questo qui mi sta facendo diventare una pappa molle.

"Perché sei triste?" chiedo prima di riuscire a mettere un freno alla mia lingua.

"Perché mi mancherai..." ammette a bassa voce "Tantissimo" aggiunge.

So bene che non è questo il motivo per cui è così pensieroso, però scelgo ugualmente di non insistere. Sarà lui a scegliere se e quando confidarsi con me.

Mi limito ad abbracciarlo forte, mentre ripenso a quei momenti rari, ma esistenti, in cui Cole si rabbuiava e fissava il vuoto per poi riprendersi poco dopo come se nulla fosse successo.

Questo ragazzo ha qualcosa di molto grande dentro e vorrei davvero poterlo aiutare, potermi caricare sulla schiena anche solo un pezzetto del suo fardello, insieme a tutto quello che sto passando io.

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