Capitolo 33

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Cole è andato in un pub vicino casa mia a proporsi come cameriere part time ed io, approfittando della calma e del silenzio sovrannaturali che avvolgono l'abitazione, sono entrata completamente nella modalità studio. Quest'ultima non solo comprende una quantità mostruosa di pagine da studiare ed esercizi da svolgere, ma anche uno stile del tutto originale che oserei definire "da indossare solo – e sottolineerei solo - quando vuoi stare comoda e sei sicura al cento per cento che nessuno verrà a trovarti e di conseguenza ti vedrà in questo stato pietoso".

Il suono del campanello improvviso mi costringe a distogliere la mia attenzione dalla pila infinita di libri disparsi confusamente sulla scrivania. Prima di dirigermi al piano inferiore alla velocità della luce, mi soffermo un attimo davanti allo specchio e resto sconvolta dall'immagine che la superficie riflettente mi mostra. Ero un minimo consapevole di essere indecente, però vedermi con addosso una tuta fuori moda di almeno tre taglie più grande e i capelli legati in una crocchia disordinata tenuta su da una misera matita mi fa sentire una rapper sfigata che non ha venduto nemmeno un disco.

Mentre percorro il tragitto dalla mia stanza alla porta d'ingresso penso a chi possa essere venuto a trovarmi. Dubito fortemente che si tratti di Cole dato che è uscito soltanto trenta minuti fa ed escludo mentalmente anche Megan, a meno che non abbia finito di districare i tanti pensieri causati - ormai ne sono certa - da Shawn e sia pronta a condividerli con me. Piuttosto potrebbe essere Isaac che, essendo uscito un po' prima da lavoro, è passato per un saluto veloce prima di ritornare a casa dalla sua dolce metà.

Apro la porta in legno chiaro e mi ritrovo davanti alla persona che non avrei mai e poi mai immaginato di vedere: Ashton.

"Ciao", mi saluta il biondo ed io, per la prima volta da quando lo conosco, mi sento a disagio.

"Ciao", è l'unica cosa che riesco a dire... Sto decisamente perdendo colpi!

"Ti va di uscire a fare due passi?" chiede dopo un attimo di silenzio infinitamente lungo causato dal mio cervello lento nel formulare frasi sensate da poter dire.

"Certo" questa volta rispondo quasi subito "Però dovrai avere un po' di pazienza... Non posso uscire in queste condizioni!" riesco a sbloccarmi un po' e, addirittura, anche a sorridere.

"Nessun problema" entra nella villetta ed io lo invito ad accomodarsi sul divano mentre sfreccio nuovamente nella mia camera.

Apro l'armadio in cerca di qualcosa di decente nel minor tempo possibile e finisco per indossare un paio di jeans a vita alta, una maglia nera semplice, una camicia lasciata aperta a scacchi bianchi e neri con la stessa fantasia dei calzini a vista e, per concludere in bellezza, un paio di Vans black and white che s'intonano alla perfezione con il mio outfit.

Prendo al volo il mio amato giubbotto nero e lo indosso mentre percorro un'altra volta la rampa di scale che separa il piano superiore da quello inferiore.

"Sono pronta" annuncio una volta raggiunto il salotto in cui Ashton mi sta aspettando e, sempre in religioso silenzio, usciamo da casa.

Camminiamo lentamente senza proferir parola e il disagio causato da questa situazione scomoda incomincia a farsi sentire e mi costringe a fare qualcosa.

"Mi fa piacere che tu sia passato" ad interrompere il silenzio, con mia grandissima sorpresa, sono proprio io "In realtà temevo che non avresti voluto rivedermi" aggiungo con sincerità più assoluta.

"A tal proposito volevo chiederti scusa per non essermi fatto sentire in questi giorni" anche lui è a disagio "Mi piacerebbe tanto dirti che sono stato impegnato in un esame importante o qualcosa del genere, però se lo facessi ti mentirei e sarei un grandissimo codardo" è evidente che ha provato e riprovato questo discorso nella sua mente infinite volte.

"So che avevi le tue ragioni e le rispetto" di sicuro si riferisce al bacio e a ciò che gli ho detto in seguito e comprendo perfettamente che per lui non dev'essere stato affatto facile.

"Invece non dovresti, sono stato egoista" il suo tono frustrato lascia trasparire il tormento che di sicuro lo tortura da un po' "Nei giorni subito successivi..." si prende qualche secondo per decidere se usare o meno la parola bacio "...al nostro incontro al palaghiaccio le tue parole mi si sono ripetute nella testa all'infinito e devo ammettere che mi ferivano ogni volta come se le ascoltassi per la prima volta. Non riuscivo a chiamarti perché quasi sicuramente ti avrei detto di amarti, anche se andava contro tutte le tue parole, dalla prima all'ultima. In realtà avevo già pensato di confessarti i miei sentimenti e avevo intenzione di farlo con un tuo ritratto speciale con qualche scritta sul retro perché ero dell'idea che fosse estremamente romantico, nonostante molto vecchio stile. Poi ho pensato che così facendo, avrei potuto scombussolare ulteriormente tutto ciò che già stavi vivendo e mi sono trattenuto" ripenso al disegno che ho trovato sulla sua scrivania quando sono andata a trovarlo per dargli il suo regalo di Natale e mi sento immensamente stupida perché avrei potuto dedurlo ed evitare questo grande caos "Quando stavi cadendo e ti ho presa al volo, però, eri così vicina a me e così bella che non sono proprio riuscito a trattenermi..." guarda in basso leggermente in imbarazzo "Da quando sono rientrato a casa, mi sono rinchiuso in me stesso per qualche giorno. Ho pensato tantissimo e sono giunto ad una conclusione" lo guardo nell'attesa che continui "Tu mi piaci" silenzio "Mi piaci come ragazza, è vero, però prima di tutto mi piaci come persona ed io non voglio perderti"

"Neanche io voglio perderti, Ash" le parole escono spontanee dalle mie labbra.

"Ho sbagliato a metterti fretta con quel bacio improvviso, però adesso sono qui e ti prometto che non succederà più a meno che non sia tu a volerlo. Sono disposto ad essere solo tuo amico se è questo che desideri, però ti prego di non eliminarmi del tutto dalla tua vita perché non riuscirei a sopportarlo"

"Non lo farò perché tu fai parte della mia vita in modo rilevante, anche se è un po' diverso da ciò che io sono per te" ed è la verità, Ashton ha saputo mettermi a mio agio sin dal nostro primo incontro ed è estremamente difficile trovare una persona che ti capisca al volo in questo modo e con cui si può condividere ogni cosa.

"In questi giorni ho capito che tu eri una delle colonne portanti della mia vita, anche solo come amica e, non appena mi sono reso conto di star facendo una cazzata, sono corso a casa tua per chiarire e sono felice di averlo fatto. Voglio anche che tu sappia che io ci sarò per te per qualsiasi cosa, nonostante tutto ciò che è successo in questo ultimo periodo"

"Io sono felice di aver accettato un passaggio da te, in quel giorno piovoso in cui ero arrabbiata con l'universo e, ora come ora, sono grata al mondo per avermi fatto incontrare una persona così bella e pura" sorrido "Però ho paura di essere io quella egoista, adesso"

"Non dire sciocchezze" mi sorride per trasmettermi la sua sincerità, però una nuova dose di sensi di colpa si deposita sul mio stomaco.

"Mi sento egoista perché sono felice della tua amicizia nonostante sappia che questo non è quello che vuoi tu" lo guardo negli occhi mentre mi accarezzo il ventre "Non voglio farti del male e ho paura che standoti vicina come amica ti ferisca"

"Non devi pensare a queste cose" mi guarda serio e dolce al tempo stesso "Sono io che ho scelto di esserti amico prima di tutto e ti assicuro che preferisco infinite volte starti vicino in questo modo che dover mantenere le distanze. Promettimi che non ti sentirai più in colpa perché altrimenti non smetteremmo mai di ribaltare la situazione" ride ed io con lui. Dopo le sue parole mi sento un po' più leggera.

"Amici come prima?" si ferma e mi porge la mano con un sorriso tanto timido quanto dolce.

"Amici come prima" stringo forte la sua grande mano e ricambio il sorriso, per poi stringerlo in un caloroso abbraccio.

"Mi sei mancato, Ashton" dico contro la sua spalla muscolosa.

"Anche tu, Krystal" sentendo le sue parole sincere, il groppo alla gola che mi si era formato dopo la giornata passata sul ghiaccio in sua compagnia, mi si scioglie improvvisamente e mi permette di respirare aria pura come se non lo facessi da quel giorno che ormai sembra solo un ricordo lontano. 

La promessa che lui ci sarà sempre per me, con il suo solito sorriso smagliante capace di sciogliere ogni mia incertezza, la sua voglia di vivere nonostante le offese che la vita stessa gli ha rivolto e la sua capacità di infondermi calma nei momenti in cui mi sembra proprio di non trovarla, mi fa stare bene come soltanto pochissime cose riescono a fare.

Perfectly WrongWhere stories live. Discover now