7. «Bacio d'addio.»

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Jungkook.






Ero assolutamente consapevole del fatto che il mio migliore amico a volte ragionasse con il culo ma ora ero perfettamente sicuro che fosse completamente impazzito. Oppure le polveri sottili di Seoul gli avevano dato alla testa, non vedevo altre opzioni plausibili.

Recuperai il cuscino dal suo letto e glielo lanciai in faccia non appena Jongin uscì dalla stanza.

“Cosa cazzo ci fa lui qui?” Gli chiesi ma lui mise il dito indice di fronte alla sua bocca, intimandomi di stare in silenzio. Solo quando sentimmo l’acqua della doccia partire lasciò andare un sospiro stanco e mi guardò. Io allargai le braccia e lo fissai con fare interrogativo.

“Quando sono tornato in appartamento dopo aver fatto l’esame, lui aveva già la valigia pronta. Cosa dovevo dirgli?”

“Che non l’avevi invitato a tornare a Busan con te!”

“Mi ha colto alla sprovvista, non ho saputo reagire.”

“E allora potevi dirgli la verità e cioè che non lo vuoi qua, Jimin.”

“Jungkook-“

“Appena Yoongi-hyung lo vede lo distrugge di botte, te ne rendi conto?” Lo bloccai senza dargli il tempo di trovare una qualsiasi altra scusa.

Mi aveva chiamato completamente nel panico il giovedì sera, dicendomi che Jongin sarebbe partito con lui e che aveva insistito talmente tanto che lui non era stato in grado di dirgli di no. Mi aveva implorato di organizzare una finta festa a sorpresa per Seokjin dal momento che era stata quella la scusa usata per giustificare il suo ritorno a Busan per il secondo weekend di fila, cosa che non era mai successa da quando si era trasferito a Seoul. È vero che era dicembre, è vero che il compleanno di Seokjin era passato da qualche giorno però era anche vero che lui stesso aveva detto di non voler festeggiare quindi quando l’avevo dovuto informare della situazione entrambi eravamo giunti alla stessa conclusione: tutta quella situazione non sarebbe piaciuta a Yoongi proprio per niente.

L’avevo detto anche a Taehyung e lui mi aveva spiegato che il maggiore erano giorni che non faceva altro che scrivergli per chiedergli consiglio su come approcciarsi a Jimin, voleva davvero parlargli per mettere in chiaro le cose, voleva provare ad entrare in contatto con il mio amico nel modo più sincero possibile, senza malizia o doppi scopi solo che ora, per ovvi motivi, non avrebbe più potuto farlo e tutti noi sapevano fin troppo bene quali fossero le reazioni sconsiderato di Yoongi quando qualcosa non andava secondo il suo volere.

Quando avevo visto Jongin nella camera di Jimin l’avevo salutato, gli avevo sorriso e ci avevo chiacchierato educatamente ma l’unico pensiero che avevo in testa era che mi dispiaceva per lui perché esteticamente era carino, in fondo era un bravo ragazzo però Yoongi gli avrebbe cambiato i connotati ed io temevo profondamente per la sua incolumità.

“Non lo farà.” Mi rispose Jimin dopo interminabili minuti di silenzio.

“Si che lo farà. Sicuramente ci proverà e non sarà bello da vedere.”

“Gli hyung ci saranno tutti? Taehyung? Hoseok e Seokjin?” Io annuii. “Allora non lo farà. Lo terranno a bada loro.”

“Jimin-“

“Cosa vuoi che ti dica, Jungkook? Non tutti abbiamo la fortuna di stare insieme al fottuto principe azzurro piano di soldi che ti vizia dalla mattina alla sera.”

Mi irrigidii e gli lanciai uno sguardo infuocato, mi alzai in piedi recuperando il telefono che avevo appoggiato alla sua scrivania e feci per andarmene quando lui mi prese per il gomito, fermandomi.

Be my heavenly scenery | taekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora